Capitolo 19

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Violet.

Mi sta guardando come se avessi un terzo occhio o qualcosa del genere, ma sta volta devo andare fino in fondo, perché io nella sua vita così complicata da guastare qualsiasi cosa buona sul suo cammino, non ci voglio stare. Ho sopportato le sue cazzate per anni, ma ora basta, voglio essere anche io felice e sta volta voglio esserlo per conto mio, senza dover aspettare i comodi di qualcun altro.

"Dobbiamo parlare e tu lo sai, la storia di ieri è stata una stronzata, una stronzata che solo tu potevi fare".
Si vede che non sa dove voglio andare a parare, così cerco di continuare con il mio discorso.

"Allora, per prima cosa devi scusarti con Jack e non mente frega un cazzo del tuo ego e del tuo fottuto orgoglio, perché hai rischiato di ammazzarlo e non osare replicare finché non ho finito il mio discorso. Seconda cosa, penso che dovresti andartene, sei qui da quanto, due giorni? E hai già fatto a botte, rovinato due nelle serate a tre persone diverse. Ultima cosa, ma più importare..."

Sto cercando di non piangere, perché sarà così dura dirgli addio per sempre e non sono sicura di volerlo fare sinceramente. No, devo farlo e lo farò.

"Ti voglio fuori dalla mia vita e questa volta la scelta la sto prendendo io per entrambi e credimi quando ti dico che mi fa male dirtelo, ma devo. Ieri ci ho riflettuto tutta la notte e oggi tutto il giorno. Tu sei fatto così, pensi di non meritarti nulla di bello, così fai in modo che nessuno lo abbia, che nessuno possa provare gioia, felicità ed è per questo. Eh non ti voglio nella mia vita, perché io me lo merito, mi merito di essere felice e anche tu, ma ancora non lo sai o non lo hai ancora capito."

Non mi riesce nemmeno a guardare negli occhi, mi sembra che ha gli occhi lucidi... ma non posso fermarmi adesso, perché potrei non riuscire più a lasciarlo andare.

"Questa sera sono venuta per dirti addio. Questo è il mio ultimo anno di liceo, poi prenderò un aereo per andare all'università, tu te ne andrai in giro con la band e le nostre strade si divideranno per sempre, così come deve essere. Magari un giorno, tra anni ci rincontreremo, ma come sconosciuti che hanno vissuto a pieno le loro vite, ma per adesso, addio."

Sento un rumore e poi vedo sua madre in lacrime sulla soglia della cucina, penso che abbia sentito il mio discorso, ma appena si accorge che l'ho vista rientra in cucina. Phill non sta dicendo nulla, ma penso che dentro di lui ci sia una guerra interiore.
Quando sto per alzarmi lui mi prende per mano e con quei bellissimi occhi azzurri pieni di lacrime comincia a parlarmi.

"Mi dispiace Viv, mi dispiace per tutto, per non essere stato un buon amico, un buon amante, una brava persona... lo capisco, capisco la tua decisione, ma non riesco a condividerla, non ci riesco proprio, sarebbe come se accettassi di lasciarti andare, di dirti addio per sempre, cosa che non voglio assolutamente fare, perché sono egoista, come hai sempre detto tu, ma so che non posso tenerti qui con me, trascinarti insieme a me e ai miei demoni.
Devo prima sistemare qui - dice indicando la testa - prima di sistemare qui - indica il cuore - quindi ora fai quello che devi fare, io me ne resterò qui, non cercherò di persuaderti mia piccola e speciale Viv."

Finalmente mi lascia la mano dopo un minuto di esitazione, così mi dirigo verso la porta, mi volto per un'ultima volta per vederlo... è con i gomiti sulle ginocchia e con le mani che gli coprono il suo bellissimo viso.

Trovo finalmente il coraggio di aprire la porta e la chiudo alle mie spalle. È finita.

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