CAPITOLO 6

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Phillip.

Lei è tra le mie braccia, siamo sul marciapiede, mi sa che si è fatta male alla caviglia... Merda. Mi sa che la devo portare a casa in braccio. Non lo faccio da anni... Anche perché non le piace essere portata in braccio. Adesso ha smesso di piangere, ora sta solo abbracciata a me, sento il suo respiro irregolare e a volte fa un sussulto. "Piccola, stai meglio?" Sussurro al suo orecchio "Si, sto meglio, ma ora devo andare a casa." Il suo tono è freddo e distaccato... Possibile che mi odi così tanto? Si sta staccando da me, ma vedo che non poggia il piede destro per terra, così mi alzo e cerco di aiutarla, "Vivi ti sei fatta male? È la caviglia?" "Si, quando sono inciampata, ma sto bene, riesco a camminare...ah merda, fa male." Cerco di porle la mano ma lei la respinge, dio quanto è testarda quando ci si mette! Ma è una delle cose che mi piacciono di lei. "Smettila di fare la bambina, dai vieni qui!" E la prendo in braccio, "Phillip mettimi giù subito!"
"Se no che fai?" Le rivolgo il mio solito sguardo beffardo e lei sbuffa, e io mi metto a ridere "Come pensavo".
Arrivati a casa la faccio scendere, "Le chiavi le tieni sempre al solito posto?" "Si, sempre lì", la faccio entrare e chiudo la porta, la riprendo in braccio e la porto fino in camera sua.
La casa era come me la ricordavo, anche la sua stanza non era cambiata molto, forse manca qualcosa... ora che guardo più attentamente me ne accorgo, ma certo... Le nostre foto, le ha tolte dalla parete.
"Grazie, ora te ne puoi anche andare, tanto sei bravo a farlo."
"Tua madre? Dov'è?"
"È a un convegno, torna domenica"
"E tu sei sola?"
"Si, ma perché tutte queste domande?"
"Probabilmente hai una caviglia slogata e non me la sento di lasciarti da sola e poi i miei non sanno che sono qui... E oggi non me ho voglia di andare da loro e..." "No! No, no, no, non pensarci neanche! Tu qui non ci resti!"
Si vedeva che era arrabbiata, ma io so che se tocco nei punti giusti lei si scioglie come niente. Ho sempre saputo come prenderla e a volte ne approfittavo anche, la facevo sgattaiolare fuori a notte fonda solo perché ero fatto o troppo ubriaco per tornare a casa e volevo compagnia, e lei veniva sempre... C'è sempre stata.
"Sai che se chiamo tua madre e le dico che sono tornato a casa per qualche settimana e che i miei non ci sono e se posso dormire qui, anche perché tu ti sei slogata una caviglia e non riesci a camminare, sarà lei a obbligarmi a restare vero?"
La vedo irrigidirsi, sa che ho ragione.
"Va bene! Ma dormi giù sul divano."
"Posso anche dormire in camera di tuo fratello"
"Fa come ti pare!"
Cerca di fare la dura, ma non ci riesce con me, quasi quasi mi metto a ridere della sua ingenuità, ma so che si arrabbierebbe ancora di più. Si sdraia sul letto e chiude gli occhi.
Mi sa che si è addormentata, perché è da 5 minuti che non si gira più nel letto, così decido di sdraiarmi affianco a lei.
Ha un buon profumo. Il suo profumo mi fa impazzire, le bacio il collo, poi le cingo il fianco con il braccio e mi addormento.

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