Capitolo 14

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Phillip.

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Appena l'ho vista andare in bagno lo sono sentito in gabbia, se non fossi uscito sarei impazzito. Perché non riesco a reggere? Che cazzo ho che non va? Lei era lì, bellissima. Dio se è bella. Mi farò perdonare in un modo o nell'altro, però mi sento in colpa, perché non merita uno come me, lei merita il meglio, e io non lo sono per lei. Ma come faccio a lasciarla ancora? Eppure ora non sono con lei, perché sei così tanto un coglione Phill? Devo tornare indietro, so che mi caccerà, mi urlerà contro ma alla fine cederà, cede sempre.

Sono quasi arrivato, quando la vedo alla finestra di camera sua che mi cerca con lo sguardo, credo stia piangendo. Sto per avvicinarmi quando vedo una macchina parcheggiare davanti casa.
La macchina è scura, non è quella di Lucas, allora chi cazzo è? Appena esce lo riconosco, è lui, quello stronzo di Jake. Perché diavolo è qui? Che cosa vuole in continuazione da lei? Vorrei andare lì a spaccargli la faccia ma voglio vedere fin dove si spinge e che cosa fa con la mia Viv. Quello stronzo si avvicina alla porta e bussa, la vedo allontanarsi di corsa dalla finestra, sicuramente pensa che sono io, infatti pochi secondi dopo apre la porta di scatto e vedo la delusione sul suo volto. Quanto ci godo che non lo vuole vedere. Li vedo parlare, lui la sta consolando, eh no! Questo è troppo! La sta abbracciando! Lui non ha nessun diritto di toccare la mia ragazza. Lei è mia. E lui è morto.
Voglio andare verso di loro e strapparla dalle sue braccia quando vedo che le alza il mento e la bacia. La rabbia si insinua nel mio corpo e la mia mente si annebbia, corro contro di loro, lo spingo via e l'unica cosa che vedo è il mio pugno contro la sua mascella.
Comincio a menarlo senza sosta, lui cerca di difendersi. Povero illuso, non sa con chi ha a che fare. Sento Viv che urla e cerca di fermarmi ma io non ci riesco, voglio vedere questo pezzo di merda sotto di me che mi chiede pietà, ma lui non molla. Mi tira un pugno e sento il sapore del sangue in bocca. Adesso me la paga.
Sto per dargli un calcio quando qualcuno mi prende per le spalle e mi immobilizza, ma cerco di dimenarmi mentre sento una voce famigliare che mi dice di fermarmi e che gliene ho date abbastanza. Mi giro e vedo Lucas che mi sta ancora tenendo stretto nella paura che possa ancora avventarmi su quel bastardo.
"Sto bene Luke, lasciami" ma lui non è convinto, "Phill io ti lascio ma appena ti lascio devi fiondarti in casa, capito?" Io annuisco e lui mi lascia.
Sono seduto sul divano quando dopo alcuni minuti entra anche lui.
"Mi vuoi spiegare che diavolo ti è preso? Vuoi farti per caso arrestare? Sei impazzito? Mia sorella poteva farsi male nello scontro, coglione che non sei altro! Sono così incazzato con te! Cosa pensavi di fare picchiandolo? Viv era terrorizzata! Stava piangendo disperatamente quando mi ha chiamato, e per tua informazione ho dovuto lasciare la mia ragazza da sola al ristorante per il nostro mesiversario per salvarti il culo, sennò i vicini avrebbero chiamato la polizia!"
Non lo avevo mai visto così arrabbiato, neanche quella volta che ero andato a sbattere contro un albero con la sua macchina. Poi di colpo mi guardò intorno cercando con lo sguardo Viv ma senza vederla da nessuna parte. "Se n'è andata, le ho dato le chiavi della macchina e ha raggiunto Anna al ristorante. Al suo ritorno nel n farti trovare qui, anzi ti conviene andartene ora prima che sia io a sbatterti fuori a calci."
Prendo le poche cose che ho e levo le tende prima di peggiorare tutto.

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