Capitolo 17

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Violet.

Mi sto rigirando nel letto alla ricerca della fatidica posizione perfetta ma nulla. Così decido che è ora di svegliarmi e chiamare Lucas per vedere che fine ha fatto e com'è andata a finire.
Non faccio in tempo di prendere il telefono in mano che comincia a  squillare, solo che non è Lucas, è la mamma di Phill, che chiama me.
"Pronto? Violet? Solo Eleanor!"
"Si, salve, come sta?"
"Dammi del tu tesoro, comunque guarda, finalmente il fuggitivo è tornato a casa e sono così felice che mi sei subito venuta in mente! Così ho deciso di invitarti a cena, ti andrebbe? Mi faresti così contenta!"
Cosa? Io a cena con i suoi genitori e lui? Sicuramente sarebbe un disastro visto quello che è successo ieri. Devo trovare subito una scusa per non andarci anche perché non voglio vederlo quello stronzo. A meno che non sia la mia occasione per fargli capire che deve sparire dalla mia vita una volta per tutte.
"Sta sera? Per me andrebbe bene, dimmi a che ora e io sarò lì"
Così finisce di ringraziarmi e mi dice di andare da loro per le 20.

Dopo qualche ora passata a decidere cosa dire a Phill, cosa mettermi per la cena e cosa portare a casa dei Klarckson sono già le 19:15, quindi decido di metter un vestitino blu notte preso in prestito da Anna e dei sandali abbinati. Ora manca il trucco... non che io sia un granché, poi per il fatto che non sono ancora tornata a casa e quindi non ho nulla con me chiedo ad Anna di darmi una mano.
"Quindi Viv, come vuoi il trucco? Uno smokey eyes color carne? Magari con un tocco di eye-liner? "
"Anna fai tu, io non ne capisco nulla, sono nelle tue mani"
Mi veniva da ridere per la situazione, io che mi mettevo in tiro per vedere un'ultima volta una delle persone più importanti della mia vita, la stessa che mi stava rovinando.

Sono le 20 e Lucas ha appena parcheggiato sotto casa dei Klarckson. Non so ancora perché lo sto facendo, lui non se lo merita, no, lui quando se n'è andato non si è degnato di dirmi nulla. Ma io non sono lui, sono migliore, quindi Violet, fatti forza, ce la puoi fare.
Sento Lucas parlare così cerco di fare attenzione.
"Cosa Lu?"
"Ho detto, sei sicura di voler vedere quello stronzo? Guarda che non gli devi nulla, e questo è anche fin troppo per lui."
"Lo voglio far per me stessa, voglio trovare il coraggio una volta per tutte, voglio dirgli le cose come stanno, che non lo voglio più nella mia vita e che basta la sua di vita da rovinare, non deve prendersi anche la mia."
Scendo dalla macchina e mi avvio verso l'entrata. Busso e dopo qualche secondo, eccolo, bello come sempre, anche se ha ancora qualche livido in faccia dalla sera prima. Vedo che si è cambiato, è così elegante che per poco non gli scoppio a ridere in faccia, invece mi limito a sghignazzare leggermente.
"Che c'è da ridere?"
È palesemente a disagio vestito così, visto che non riesce nemmeno a guardarmi in faccia, un po' forse anche per il fatto che ha picchiato a sangue un ragazzo davanti alla mia porta di casa.
"Vuoi temermi sull'uscio della porta per tutta la durata della cena o posso entrare?"
Lui rimane leggermente sorpreso, ma non dice nulla e mi fa gesto di entrare.
Appena metto piede in casa c'è un profumino delizioso. A quanto pare Eleanor ha preparato il polpettone.
La casa è come me la ricordo, foto di famiglia appese dappertutto, soprattutto di Phill da piccolo. Era così bellino, come ha fatto un bambino così adorabile a diventare così stronzo?
Ma ci pensa Cedrick a riportarmi nel mondo reale.
"Violet! Che piacere che tu sia riuscita a venire a trovarci! Da quando hai accettato il nostro invito mia moglie non è stata ferma un secondo, voleva che tutto fosse perfetto"
E poi imitò Eleanor con i suoi modi così buffi che ci mettemmo a ridere.
Phillip era stranamente silenzio, distratto e ancora non sapeva come sarebbe andata a finire.

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