"Va bene"
I grandi occhi azzurri, contornati da un leggero tocco di mascara, guardavano Emily con un'espressione di sorpresa. Lunghe ciocche bionde ricoprivano le spalle della giovane Manila, che accolse gli occhi persi di Emily con un gran sorriso.
"Fantastico!"
Due braccia esili cingevano ora il collo della ragazza.
Il suo cuore accelerava, il fiato le mancava.
Prima iniziò a rarefarsi, poi cessò di arrivare ai polmoni.
Finse di tossire, e si staccò dall'abbraccio.
La ragazza sorrise.
Emily aveva paura.
Doveva dimostrare a se stessa e ad Hen che poteva farcela anche da sola.
E questa volta, era sola veramente.
"Che ne dici di vederci oggi dopo scuola, per conoscerci un po' meglio? Potremmo fare a casa mia, chiedo anche alle altre!"
Emily fu tentata.
Come sarebbe sopravvissuta ad un'intera giornata chiusa in una casa con tutti quei volti sconosciuti?
Ebbe paura.
Ma doveva essere forte.
"Se non dai mai delle possibilità alle persone, Emily, non cambierà mai niente nella tua vita."
Sii coraggiosa.
"Certo, ci sarò."
"Grandioso!"
"Perciò tu non sei nata a Miami?"
Alexandra non la smetteva di farle domande, non la sopportava già più.
Emily stava cercando di capire che tipi di persone fossero, anche se non era mai stato il suo forte.
Rachel era molto fissata con i trucchi.
Aveva passato tutto il tragitto parlando dell'ultimo fondotinta che aveva comprato, del prossimo colore del quale si sarebbe fatta le unghie, e delle collaborazioni tra brand dai nomi più improponibili.
Poi c'era Sophie.
L'unica cosa di cui le andasse di parlare era la moda, magari avrebbe avuto un prosperoso futuro in quell'ambito, ma perché prendersela per questo con quattro innocenti ragazze messe al muro così spudoratamente?
Avrebbe potuto fare una classifica di tutte le marche di vestiti che conosceva e poi parlare per ore di ognuna.
Per ora Manila era l'unica con la quale Emily riuscisse a parlare.
Era veramente bella, non le sarebbero serviti né trucchi né vestiti all'ultima moda.
"No, sono nata a Raleigh, nella Carolina del Nord, ma sono cresciuta qui."
"Ragazze, che ne dite di farci una bella maschera e parlare di ragazzi?"
La salvò Manila da una micidiale sfilza di domande senza una risposta.
Era forse l'ultimo argomento del quale avrebbe voluto parlare, ma certamente non sarebbe stata lei ad opporsi.
"La mia storia più lunga si chiamava Richard, ed è durata 3 anni e 4 mesi."
Iniziò Manila.
Nonostante fosse inconcepibile per la giovane Emily, la bionda non aveva alcun problema a parlare dei fatti suoi e anzi, sembrava ne ricavasse piacere.
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Se respirassimo l'elio
General FictionNon sempre una giornata solare e un dolce abbraccio significano felicità. Siamo abituati a riconoscere negli stereotipi il nostro più grande desiderio; ma se un giorno, per caso, vi dicessi che ho paura di essere libera? Magari non è sempre tutto co...