~Cimitero~

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Jungkook's pov
«Ora Jimin» Ordinai al ragazzo nascosto al di sotto della finestra del soggiorno. In uno scatto fulmineo scattammo al di fuori dell'abitazione e inseguimmo a passi felpati la ragazza dai lunghi capelli rossicci.
Conoscevamo Iseul come le nostre tasche e una sua possibile fuga era già stata prevista sia da me che da Jimin, per questo motivo entrambi non avevamo creduto alle sue parole precedenti e il nostro occhio vigile non aveva abbandonato il suo corpo neanche per un secondo.

«Avevamo ragione, quella ragazza oltre che incosciente è anche testarda cazzo» Sfiatò il biondo accanto a me aumento sempre di più la velocità dei suoi piedi per raggiungermi. Jimin aveva le gambe corte e per tale motivo la corsa non era uno dei suoi sport preferiti, mentre io d'altro canto la adoravo.

«Mi stupisce il fatto che tu sia stupito» Esclamai guadagnando solo una brutta occhiataccia da parte sua.

«Non è il momento di questi giochi di parole...oh sta girando Kookie»

«Fermati, ha ripreso a camminare» Il mio braccio bloccò con fermezza lo stomaco di Jimin obbligandolo ad arrestare i suoi movimenti. Iseul attualmente aveva acceso il suo cellulare, probabilmente per accedere a Google Maps, e a volte tendeva a fermarsi per riprendere fiato. In questo momento volli veramente darle uno scappellotto.
Correre nelle sue condizioni era una follia, fare ciò che stava facendo era una follia, tutto ciò che passava per la sua mente era folle.
Non consideravo quella ragazza irresponsabile, su questo non c'era ombra di dubbio, solo che il suo comportamento impulsivo le annebbiava letteralmente la mente e anche i suoi pensieri ragionevoli.

«Dove cazzo sta andando?» Jimin scompigliò le sue ciocche dorate con una forza disarmante, quasi come volesse strapparle dalla sua cute. Il maggiore era un ragazzo che entrava in panico velocemente quando si trattava della rossiccia e percepivo l'odore della sua preoccupazione anche da sotto la mascherina.

«Starà cercando una via per la città, stiamole dietro»

La ragazza incinta continuò a girovagare per le campagne per un altra mezz'ora, fin quando non beccò lo sbocco che dava libero accesso alla città. Se i miei calcoli non sbagliavano allora lei era diretta al primo cimitero accessibile per assicurarsi che la mamma di Yoongi fosse effettivamente morta, ma temevo che la sua incolumità mentale non fosse abbastanza forte da reggere una qualsiasi rivelazione da questa scappatella pomeridiana. Perciò mi prefissai di esserle il più vicino possibile per prevedere qualsiasi sua mossa.

Lei era anche una delle donne più furbe e stronze, ma come tutti noi possedeva dei sentimenti da controllare, e con la gravidanza tutto questo le divenne sicuramente più difficile da sopportare.

Iseul's pov
L'ingresso del grande cimitero della città si dimostrò essere cupo e grigio esternamente e al suo interno non vi era molta gente, solo un paio di anziani che parlavano alle lapidi di marmo. Era davvero opprimente l'aria che si respirava, sentivo puzza di morte e tristezza ovunque, e avere un bambino in grembo non semplificava le cose. Non avevo mai visitato un cimitero in vita mia, neanche per far vista ai miei nonni defunti, e mi ripromisi di non farlo mai più, soprattutto se fossi stata incinta.

Facendomi coraggio entrai al suo interno e subito risaltò ai miei occhi la figura del custode al quale mi avvicinai per chiedere della signora Min. L'uomo era abbastanza anziano e malandato, due grosse occhiaie contornavano i suoi occhi, le labbra erano screpolate e rovinate mentre il fisico asciutto e magrolino. Egli mi guardò con curiosità e una volta che ci trovammo l'uno di fianco all'altra incrociò le braccia.

«S-Salve, posso chiederle un informazione?» Sperai con tutta me stessa che non avesse riconosciuto la mia figura o la mia voce, e con chissà quale miracolo degli dei, fu così. L'anziano mostrò un sorriso giallognolo e fece segno di continuare a parlare. «Volevo chiederle se fosse possibile visitare la lapide della signora Min, moglie di Min Jihong, madre di Min Yoongi e MG.»

«Mi dispiace deluderla signorina, ma mi è stato proibito dal marito. La sua lapide è accessibile solo a chi di famiglia». La sua risposta non mi sorprese granché, era ovvio che non l'avessero resa accessibile. Il padre del mio ragazzo non era stupido, sospettare di movimenti simili gli aveva permesso di elaborare una strategia ben precisa, ma inutile. Se quell'uomo non l'avesse mostrata allora non avrei creduto alla morte della donna, un cadavere rimaneva tale, era inutile tenerlo nascosto. Cosa che il signor Min non aveva calcolato dato la stupida messa in scena che aveva incaricato al custode di eseguire.

«Oh scusate allora. Non fa nulla. Potrei sapere però il nome intero di quella donna e magari un po' della sua storia?».

L'uomo sorrise ancora e annuì. «Lei era una brava donna, ma capitata all'uomo sbagliato. Della sua storia ci sono varie versioni, alcuni credono persino che sia ancora viva, altri invece che abbia perso la vita dopo il parto del suo scendo genito. Insomma non si sa cosa le sia successo. Ma posso dirle con certezza che i suoi familiari siano ancora vivi e il presunto bambino che la uccise è ora un famoso cantate e ballerino.».

«Che storia intrigante, grazie signore.» Mi inchinai in segno di rispetto. Il custode non aveva raccontato nulla di nuovo per le mie orecchie, anzi, aveva solo ribadito e confermato dei vecchi concetti. Quello che però sfruttai fu la sua età avanzata e il pregiudizio che gli uomini come lui avessero mogli pettegole e in vena di nuove storie da spifferare. «Sa per caso dove partorì quel secondo genito? Oppure dove posso trovare suo marito?».

«L'ospedale è il più grande di Taegu, non dovresti avere problemi nel trovarlo. Mentre quell'uomo vedovo abita vicino la periferia più vicina, precisamente non so spiegartelo. Mia moglie questa volta non è stata precisa». Esclamò l'anziano scrocchiando le sue vecchie ossa malandate, a quel rumore disgustoso un senso di nausea mi colpì e un improvvisa voglia di vomitare si impossessò di me. «Scusa se mi permetto, ma dovresti stare a casa nelle tue condizioni.»

«H-Ha ragione, chiedo perdono e la ringrazio per le informazioni» Non diedi a quel gentile anziano neanche il tempo di rispondere che mi affrettai ad uscire dal cupo posto per raggiungere le prima siepe delle vicinanze e vomitare tutto quello ingerito minuti prima. Avrei voluto qualcuno con me in questi momenti di puro malessere fisico, e forse la compagnia Jungkook e Jimin sarebbe stata ottima.
«Perché stai facendo il monello mh? Fai il bravo almeno oggi dai». Non finii neanche di pronunciare la frase che un altro conato di vomito mi colpì e un giramento di testa più forte dei precedenti mi squilibrò.

«Forza Iseul puoi farcela» E con questa frase di incoraggiamento mi tirai su e ripresi a camminare. Non dovevo dare a Taehyung un altro motivo per riprendere a litigare e non volevo far preoccupare nessuno. «Andiamo piccolo fagiolo, devi aiutare la mamma ancora per un po'».


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Sono tornata!!!! La storia è stata ufficialmente riavviata!
Non vi assicuro degli aggiornamenti veloci e costanti, ma almeno una volta a settimana cercherò di pubblicare qualcosina.

Spero che siate ancora interessati/e alla vita di Iseul e Yoongi. Vi amoo!!!!

•~The "college" of Seul~•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora