~Che la guerra abbia inizio~

69 5 2
                                    

«Army bentornate in live!» Esclamai cercando di sembrare meno nervosa e preoccupata di quanto in realtà fossi, cosa che infatti non mi riuscì al meglio.
La notte era passata in un batter d'occhio e questa mattina, sotto ordine di Namjoon, avrei dovuto raccontare alle fan la nostra situazione attuale, o almeno farla intendere nel migliore dei modi.

«Sappiamo alla perfezione che questa live non era affatto prevista, ma ho delle notizie importanti per voi.» Raccontai alle fan tutti gli avvenimenti della scorsa notte stando attenta a non essere fin troppo evidente ma sottintendendo quasi tutto.
Anche le blackpink entrarono nella nostra diretta ammettendo di essere preoccupate per noi e per Jiu, poi vi annunciarono sia il loro supporto per quanto riguardava la sfida sia quello delle loro fan.
Insomma, avevamo dalla nostra parte sia le Army che le blinks, e ciò sarebbe bastato a vincere contro i rivali. Ma Doyun era una persona intelligente, non avrebbe mai proposto questa sfida se non avrebbe avuto nessuna possibilità di vittoria. Lui aveva escogitato qualcosa e noi dovevamo essere pronti a tutto.

«Grazie mille per la vostra attenzione Army e blinks, spero che riusciate a farci vincere questa sfida altrimenti sapete già cosa accadrà. E sinceramente non ho nessuna intenzione di andare via con quel tizio e abbandonare il mondo della musica. Perciò vi ringrazio ancora per la vostra attenzione e spero realmente che vinceremo. Ciao a tutti» Agitai animatamente la mano e chiuso definitivamente la diretta. Ovviamente avevo specificato alla perfezione l'orario della sfida e i vari metodi di votazione, in modo tale da non confondere le varie fan.
La gara sarebbe iniziata tra esattamente nove ore, esattamente il tempo necessario di provare tutte le coreografie da esibire.

[...]

«No, non va bene, non va affatto bene! Jungkook dovresti muovere più animatamente le gambe, Jin prova a saltare in sincronia con noi, Jimin invece tu fai troppo, se non stai attento rischi una slogatura.» Esclamò Hoseok inserendo le mani tra i capelli, mancavano meno di dieci minuti all'inizio della sfida e la tensione all'interno del gruppo era così elevata da far scomparire in due minuti quasi quattro anni di amicizia.
Namjoon non riusciva a rappare fluidamente, Jungkook invece troppo preso nei suoi pensieri dimenticava il tempo della coreografia, io sbagliavo in continuazione un passo della coreografia di No more dream, nonché la canzone che stavamo provando da tantissimo tempo e tutti stavamo letteralmente impazzendo.
La tensione ci stava devastando.

«Fermiamoci» disse esausto Yoongi non potendone più di ascoltare le continue lamentele di Hoseok e i continui pianti di Jiu, la quale era dannatamente infastidita dal nostro continuo provare. Ella voleva giocherellare con i suoi zii, come era solita fare tutti i giorni della settimana, ma vedendo che in questo momento nessuno era disposto a darle attenzioni la piccina iniziò a lamentarsi.

«Jiu basta piangere!» Continuò il turchese alzando e indurendo il tono di voce, ciò però non fece altro che incitare la brunetta ad aumentare le sue urla.
Non ne potevo più.

«Siamo impegnati ora, smettila di piangere oppure non giocherai mai più con loro» Sentendo le parole successive del suo amato papà lei si indispettì, mostrandoci la parte più testarda e vendicativa del suo carattere. Anche se Jiu non era mia figlia di sangue il suo carattere era così simile al mio che quasi sembrava irreale il fatto che fosse stata adottata.

«Appa sei cattivo, tu sei sempre a ballare e non mi calcoli mai, sei uno stronzo» Sgranai gli occhi stupiti intervenendo immediatamente in modo tale da non permettere a Yoongi di peggiorare drasticamente la situazione. Lui non era molto paziente.

«Jiu! Ti ho ripetuto molte volte che quella parola non devi più ripeterla. Secondo te li zii vorrebbero giocare con una bambina così volgare? Ragazzi voi vorreste farlo?» Mi voltai verso i sei ragazzi sfiniti dal continuo provare, e tutti annuirono, ma solo uno di loro vece sparire completamente l'antipatia della piccola.
Taehyung nonostante fosse molto nervoso si avvicinò alla minore e le sussurrò qualcosa all'orecchio facendo spuntare sul suo viso un tenero sorriso, dopodiché tornò al suo posto.

«Scusami appa, prometto che farò la brava» Spalancai le labbra quando sentii le sue parole, il castano avrebbe dovuto rivelarmi il suo segreto.
Yoongi, tanto sorpreso quanto me, fece per ribattere ma l'aprire della porta ci fece sussultare.

«Ragazzi, i vestiti di scena che avete richiesto sono pronti, vestitevi e preparatevi alla guerra» esclamò Doyun spingendo nella nostra direzione esattamente due carrelli colmi di vestiti costosi, poi uscì dalla sala.

«Abbiamo poco tempo ragazzi» Namjoon balzò in piedi riunendo immediatamente tutto il gruppo. «Ricordatevi chi siamo, ricordatevi cosa siamo e soprattutto cosa abbiamo passato per arrivare a questo punto. Per vincere la sfida ci vorrà tutta la chimica creata in questi anni di amicizia, impegno, concentrazione e sentimento. Non facciamoci mettere i piedi in testa, siamo i BTS, noi siamo più forti di tutti quei nemici. Le Army saranno con noi e li renderemo fieri. Forza!» Le parole del leader sembrarono aver colpito i cuori di tutti, come sempre d'altronde, e dopo un respiro profondo da parte del gruppo dei sorrisi abbandonarono le labbra dei ragazzi.

«Pronti a dare il massimo?» Esclamò Hoseok porgendo la mano in avanti. Capendo immediatamente le sue intenzioni tutti mettemmo le nostre mani sulla sua urlando un forte e potente "Si" seguito successivamente dalla solita parolina "Fighting". I nostri cuori erano collegati, così come le nostre anime, la musica ci stava letteralmente unendo e ciò era proprio quello che ci serviva per vincere. Eravamo pronti allo show.

«Buona fortuna!» Urlò Jiu abbracciamomi, ed in quel momento la realtà mi venne sbattuta in faccia.
Doyun voleva prendere mia figlia come "riscatto" e ciò mi venne riferito il giorno prima da Ken e Nayeon, perciò non potevano lasciare la brunetta da sola mentre ci esibivamo altrimenti l'avrebbe presa.
Ricambiai l'abbraccio della piccina e la afferrai tra le braccia, non avrei mai messo in pericolo la sua incolumità, a costo di farla salire sul palco con noi.

Presa da un improvviso attacco di panico raccontai a tutti le parole del mio migliore amico d'infanzia rivivendo dentro la mente un breve flashback.

~FLASHBACK~

«Jiu ormai è la persona a cui Doyun punta, da quanto sia importante per voi, quindi anche in caso della vostra vittoria lui non si arrenderà e continuerà a importunarvi. Prenderà tua figlia in un modo o nell'altro, è geloso della tua famiglia, lui è impazzito in questi anni e Nayeon ne è la prova.
Domani farò il possibile per farvi vincere, ma lui non ha rivelato le sue armi segrete, preparatevi al peggio. Ah, un'ultima cosa prima di andare, non lasciare mai Jiu da sola e non farti trovare senza nessuno accanto. Tu e tua figlia siete il suo obbiettivo.».

~FINE FLASHBACK~

«Bella merda» Furono le prima parole di Jin quando il mio racconto giunse al termine. Avevamo poco tempo per trovare una soluzione, la quale però sembrò quasi non esistere.
Jiu fortunatamente non ascoltò la nostra conversazione, troppo presa a giocare con Jungkook, semplificandoci notevolmente le cose.

«Sono vicino a commettere un omicidio, non sto scherzando» Yoongi aveva gli occhi completamente neri e ciò mi spaventò, la rabbia in lui era troppo forte per permettergli di pensare lucidamente.  Dovevo intervenire.
Infatti lo baciai velocemente sapendo che a quel contato così dolce tutta la sua rabbia sarebbe svanita, e così fu.

«Abbiamo solo un'alternativa» Jimin posò una mano sulla mia spalla accarezzandola dolcemente. Sapevo cosa stesse per pronunciare, ma probabilmente la sua opzione non sarebbe stata accettata.

«No Jimin, non lo farà» Intervenne immediatamente Hoseok. Esso durante il tempo trascorso insieme a Jiu si era dimostrato uno zio fin troppo protettivo e giocherellone nei suoi confronti, perciò esporre qualcosa di simile ai suoi occhi era decisamente inconcepibile. Ed io la pensavo allo stesso modo, era fin troppo rischioso mettere in atto il piano di Jimin. Ormai tutti i telegiornali parlavano costantemente della scomparsa della figlia del famoso Min Yoongi, ma nessuno ancora aveva mai visto davanti ai propri occhi il talento di Jiu. Il suo viso sarebbe uscito su tutti i notiziari e presto chiamate infinite avrebbero rovinato la sua infanzia.
Non volevo affatto che mia figlia entrasse nel mondo del lavoro un una età così giovane.

«Deve salire sul palco con noi, per forza, altrimenti la prenderebbero quando noi ci esibiamo» Insistette il biondo platino socchiudendo gli occhi un due mezzelune.
Non c'erano molte alternative disponibili, dovevamo scegliere se esporre Jiu a soli sette anni al mondo della fama e del lavoro, o mettere in pericolo la sua vita data la pericolosità di Doyun.
Entrambe le scelte però l'avrebbero rovinata e in qualità di mamma non avrei mai permesso che qualcosa del genere accadesse, ed un idea mi balenò nella mente.

•~The "college" of Seul~•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora