Le vacanze più belle e lunghe dell'anno giunsero sfortunatamente al termine, e con esse anche la mia molteplice spensieratezza. La pancia iniziava a crescere sempre di più ed ora era sempre più difficile nasconderla, e come se non bastasse le ossa sembravano rompersi ogni due per tre.
Passammo il periodo natalizio in completa tranquillità e armonia, mentre per quanto riguardava capodanno organizzano una grande festa alla quale parteciparono tutti i dipendenti della Big Hit e anche il direttore e sua moglie. In quell'occasione ne approfittammo per rivelare la data del matrimonio e anche la mia gravidanza, portando così un bel po' di gioia tra i vari invitati.
Dawon fu la prima a congratularsi con noi ed in quell'occasione non riuscii a non guardare il suo bel pancione, ora già a metà percorso. Ed infine all'epifania preferimmo rimanere in casa a guardare un bel film.Ora tutto questo era giunto al termine e Taehyung, Jimin e Jungkook erano già nella grande macchina nera prestatoci dalla compagnia per raggiungere Taegu. Convincere tutti con la stupida scusa del vestito nuziale si dimostrò più facile del previsto e, escludendo Namjoon e i suoi molteplici dubbi, non riscontrammo gravi problemi. Il leader però sembrava piuttosto dubbioso nei nostri confronti e avevo come la sensazione che avesse già capito qualcosa del nostro piano. Ma i miei accompagnatori misero a tacere questi pensieri con un "Stai tranquilla, ormai è fatta, poi si vedrà", anche se non sembravano molto convinti.
Quando feci il mio ingresso nella Mercedes nera quasi mi mancò il respiro notando Namjoon con gli occhi socchiusi e un cuscino tra le mani.«Che ci fai qua Namjoon?» chiesi visibilmente in ansia. Quel ragazzo era fin troppo intelligente per credere alla stupida scusa dell'abito, e riguardo a ciò non avevo alcun dubbio.
«Vengo con voi. Questa storia mi puzza e lo sai bene.» La sua risposta non mi sorprese affatto, anzi, se dovevo essere sincera mi aspettavo che prima o poi me lo avrebbe detto. Perciò mi arresi alla sua presenza e lasciai che si unisse a questa nuova avventura sperando però che non rivelasse nulla ai membri mancanti.
«Va bene» Quando pronunciai queste parole i ragazzi sussultarono, probabilmente perché non si aspettavano un risposta affermativa da parte mia. E come dargli torto, se avessi potuto evitare la presenza del leader l'avrei fatto senza ripensamenti. Solo che per completare tutto ciò per cui ora stavamo complottando dovevamo destare meno soletti possibili, e ne avevamo già scaturiti parecchi. Quindi se adesso avrei cacciato Namjoon dall'auto avrei solamente confermato i suoi dubbi.
«Per la guida dell'auto faremo dei turni. Magari per la prima oretta potrebbe guidare Jungkook poi per le altre due vi alternate tu e Jimin» Esclamai verso Taehyung, troppo impegnato a giocare con il suo telefonino per prestare attenzione alle mie parole. Infatti annuì semplicemente anche se ero più che sicura che non avesse sentito nulla di ciò che gli avevo detto.
«Perfetto, allora muoviamoci» Jungkook si posizionò immediatamente al posto del guidatore mentre il resto dei ragazzi nei sedili posteriori ed io al fianco del castano. La presenza del leader aveva leggermente stravolto i miei programmi, ma avevo ancora tre ore per pensare a come approcciare con lui. Tra le varie opzioni non presi assolutamente in considerazione quella di metterlo al corrente delle mie reali intenzioni, ma non ero sicura neanche di questo.
Il viaggio durò più del previsto dato il traffico che incontrammo sull'autostrada, mentre la ricerca del nostro hotel fu ben peggiore. Impieghiamo ore per raggiungerlo dato che era situato fuori città e tra campagne sconosciute. La parte più divertente però si dimostrò essere la scoperta di una solitaria casetta al posto del famoso hotel a cinque stelle che ci aspettavamo. Namjoon era stranito dalla situazione tanto quanto noi mentre Jimin e Taehyung litigavano ancora sul motivo di quella sostituzione.
Jungkook nel mentre si affrettò nel contattare l'agenzia che ci aveva assegnato quel posto ma essa non rispose, perciò provammo a ignorare le varie preoccupazioni e ci accomodammo all'interno della casa.L'abitazione era davvero carina internamente, possedeva della grande camere es era perfettamente in ordine, ma ciò che ronzava nei nostri pensieri era la costante paura di incontrare qualche haters. Il direttore ci aveva obbligato a portare con noi delle guardie del corpo in caso di bisogno, ma io rifiutai l'offerta per il semplice motivo di non voler attorno degli uomini vestiti di nero sempre alle calcagna.
O almeno questo di quello che dissi a lui, mentre nelle zone più remote della mia mente possedevo moltissime altre motivazioni. Anche se ora iniziavo a desiderare un po' di protezione da parte dei bodyguard.«Ho una brutta sensazione» Esclamò Namjoon dopo aver sistemato la sua piccola valigia nella sua stanza. In questa casa dovevamo stare per 4 giorni perciò avevamo tutti portato delle valigie e del cibo, anche se iniziavo a credere di aver appena organizzato una gita che molto probabilmente avrebbe potuto portare a conseguenze disastrose.
«A chi lo dici» Intervenne Jimin buttandosi a peso morto sul divano di stoffa beige. «Bang-PD ci aveva obbligato a prenotare questa agenzia perché conosceva la maggior parte dei dipendenti, se avessi saputo che avrebbe mandato in mezzo al nulla non lo avrei ascoltato, cazzo.».
«Smettila di rompere le palle, sto provando a richiamarlo.» Jungkook aveva ancora tra le mani il suo telefono mentre ogni tanto di udiva qualche "bip". Solo dopo tre chiamate senza risposta il direttore rispose alla chiamata e noi tutti rilasciammo un sospiro di sollievo.
«Ragazzi siete arrivati?»
«Si signore, ma l'agenzia ci ha assegnato una casetta in mezzo al nulla quando qualche giorno fa ci aveva mandato le foto di un hotel in città.» Il biondo si intromise nella telefonata e strappò di mano il telefono al castano. In tutto ciò Taehyung e Namjoon ascoltavano senza dire una parola.
«Avete provato a contattarla?»
«Si si, ma non risponde.» Dall'altro lato della linea di udì un rumoroso sospirò successivamente seguito da molteplici nostri borbottii.
«Proverò a risolvere io la questione, nel frattempo state attenti a tutto. Datemi qualche ora e vi richiamo». Jungkook non fece neanche in tempo a ringraziare l'uomo che subito la chiamata giunse al termine.
«Ragazzi» La voce seria di Namjoon fece voltare tutti noi nella sua direzione. «Sapete alla perfezione che non mi sono bevuto la scusa del abito vero?». Sentii l'ansia crescere e il cuore aumentare le palpitazioni mentre cercavo con scarsità di spingere Jimin verso il leader sperando che comprendesse il mio segnale.
«Non so di cosa tu stia parlando Nam.» Fu quello che disse infatti, ma il maggiore lo guardò severamente e incrociò le braccia. Avevo come la sensazione che lui sapesse già tutto.
«Basta prendermi per il culo!» Urlò ad un tratto Namjoon spaventandomi. Jungkook nel mentre afferrò i miei fianchi con fermezza e li spinse di fianco ai suoi, forse con l'intenzione di tranquillizzarmi.
«Prima di tutto non urlare, seconda cosa non sappiamo a cosa tu ti stia riferendo» Anche Taehyung fece sentire la sua voce e mi sorpresi nel accorgermi che il ragazzo stesse difendendo con una menzogna quello che avevamo intenzione di fare. Ma il leader era troppo intelligente per crederci e la frase che disse successivamente lo confermò.
«Allora mi sbaglierei ancora se vi dicessi che alla vigilia di Natale ho sentito tutto quello che avete detto in camera di Iseul?».
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9 settimane di gravidanza/ sette gennaio.
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•~The "college" of Seul~•
Fanfiction[SEQUEL] Iseul dopo aver avuto la possibilità di realizzare il proprio sogno da imminente Idol si ritrovò ad affrontare il tanto temuto quanto amato successo mondiale. Scoprendo immediatamente che oltre a renderla felice divenne la causa di moltepli...