Prologo

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Dalle memorie di A

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Dalle memorie di A.B.R.


Ho iniziato a mettere nero su bianco le mie memorie, nel momento in cui la mia vita ha iniziato a prendere una piega tale, che mi ha fatto sentire il bisogno di farlo.

Ho vissuto la vita che volevo, ed ora che sono arrivata alla fine di questo lungo viaggio, è arrivato il momento di togliermi un pò di pesi dalla mia coscienza.

Un peso in particolare, mi segue dal 1720, quando qualcuno ha deciso per me che dovevo vivere, consapevole che quella scelta mi avrebbe fatto soffrire come un cane.

Tutti dicono che Dio è misericordioso, perdona i peccati se uno è davvero pentito, ma io non sono pentita della vita che ho vissuto, se tornassi indietro farei esattamente le stesse scelte.

So per certa che quando morirò, andrò dritta all'inferno, raggiungendo coloro che ho amato e perduto.

Nel corso della mia vita, in molti hanno provato a farmi pentire di ciò che ho fatto, senza successo.

Soprattutto hanno provato a farmi pentire del mio essere un abominio agli occhi di Dio, ma anche in quel caso senza molto successo.

Ancora adesso nonostante siano passati anni, ne porto le cicatrici addosso, ma non importa, io so di non essere un abominio, ho amato entrambi allo stesso modo.

I veri abomini, sono coloro che hanno ucciso la mia Mary lasciandola morire di febbre da parto, in quella sudicia e lugubre cella.

Ed il mio Jack, che non si meritava quella fine, ancora adesso non mi pento delle ultime parole che gli ho rivolto.

Non dar loro la soddisfazione di vederti abbattuto come un cane, combatti come il diavolo che sei.
Glielo dissi consapevole che non c'è morte peggiore di quella.

Non sono mai stata una fervente cattolica, ma per la prima volta in vita mia quel giorno mi sono rivolta a Dio.

Che Dio maledica quei poveri stolti e la loro miserabile, stupida vita.

Arrivare a questa età è qualcosa che non avrei mai pensato di poterci arrivare, sempre stata convinta che sarei morta prima.

Se non per il cappio al collo, sarei morta a fil di spada, con una sciabola in mano, per scorbuto o qualche altra malattia, perché diciamolo la vita di mare non allunga la vita.

Sono arrivata fin qui con ancora la testa sul collo, ho vissuto ben oltre le aspettative più rosee, sia mie che di quelle di coloro che pensano che non sia più nel mondo dei vivi.

Io sono Anne Bonny, quelle che state per andare a leggere sono le memorie di ciò che ho fatto, do ciò che ho amato e perduto, ma soprattutto di ciò che ho vissuto.

Memorie di una PiratessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora