L'Onore esiste soltanto tra i ladri

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Le onde del mare si infrangono contro lo scafo, l'odore pungente di sangue, legna che arde e sudore è così forte da darmi la nausea

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Le onde del mare si infrangono contro lo scafo, l'odore pungente di sangue, legna che arde e sudore è così forte da darmi la nausea.

Che io sia dannata, preferisco vivere piuttosto che morire così, facendo la fine del topo che affoga con la nave.

Dicono che quando stai per morire, vedi la tua vita passarti davanti ai tuoi occhi, che vedi i rimpianti della tua vita.

Io non vedo nulla di tutto ciò, forse perché non ho nessun motivo per avere rimpianti, sono apposto con la mia coscienza.

Certo ho saccheggiato, sventrato e sparso sangue ovunque per i sette mari, ma nessuno è perfetto.

Avrei dovuto capirlo prima, non appena ho visto che la Revenge stava colando a picco, che ci sarebbero stati soltanto due modi per uscirne.

Morta o in catene.

Le giubbe rosse, hanno scelto per me, impedendomi di fare una qualsiasi mossa, placcandomi e schiacciandomi sulle assi di legno.

Devo aver sbattuto la testa, perché un attimo prima chiudo gli occhi che sono sulla nave che mi stanno trascinando via, quello dopo li riapro e mi ritrovo in catene su una carrozza blindata.

Jack e Mary sono davanti a me, vedo nel loro sguardo il sollievo che dura soltanto un attimo, rendendosi conto che stiamo andando incontro ad un atroce destino.

-Tutto questo non doveva accadere- sussurra Jack.

-Paura della morte, Rackham?- domanda Mary.

Jack ignora le parole di Mary, degnandola soltanto di un occhiata, concentrandosi poi su di me.

-Fanculo la morte, non cambierei nulla di tutto ciò che è successo-

Ho amato la vita che ho avuto, la vita che mi sono scelta, non quella che mi è stata imposta, se la morte è parte di tutto questo, sono esattamente dove dovrei essere.

Allunga una mano verso di me, le catene rendono difficile i movimenti, Jack afferra le dita della mia mano.

La porta della carrozza blindata si apre in quel momento, mi ritrovo ad avere la luce del sole che mi colpisce sugli occhi.

Quando provo ad alzare una mano per coprire gli occhi, sento il tintinnio del ferro delle manette, qualcuno che strattona le catene per farci scendere.

Sono costretta a lasciare la presa sulle dita di Jack, ci fanno scendere, siamo davvero al giudizio finale.

Ci troviamo davanti ad un patibolo in costruzione, per il momento c'è solo la base di quella che sarà la nostra forca.

Si trova nel mezzo del Forte, quasi sicuramente non era destinato ad essere una prigione, lo è diventato.

Non importa che io sia in catene, non darò loro la soddisfazione di vedere la paura riflessa nei miei occhi, se andrò incontro al creatore lo farò a modo mio.

Memorie di una PiratessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora