Novembre 1719

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Un'altro anno che se ne va.

Dicembre è alle porte, come ogni anno, spero che succeda qualcosa che mi spinga a ritornare tra le onde.

Ancora non nevica, ma la coltre di nubi che copre il cielo fa capire che manca davvero poco.

Il calore del caminetto avvolge la casa,  il mio sguardo rimane fisso sull'esterno della finestra, Jack commenta le notizie sul giornale che sta leggendo, sento il suo mormorio infastidito.

Ho pensato che tenere un reso conto di ciò che ho vissuto fino ad ora mi avrebbe tenuto occupata, e lo fa, ma non così tanto come vorrei.

Osservo attraverso le tende, il vento che soffia tra gli alberi, impetuoso ed indomabile tanto quanto il mare in tempesta.

Quel pensiero non mi aiuta, mi sembra di sentire il vento che soffia con impeto, un sorriso si affaccia sul mio viso, mi sembra di essere tornata sulla Revenge.

Il rumore delle onde che si infrangono contro lo scavo, le urla dei Marinai, la fetida puzza di uomini che non si lavano mista alla salsedine.

Tutto mi è mancato.

Ho promesso a Jack che ci avrei provato, e ci ho provato davvero a farmi andare bene questa vita, ma tutto in questa vita mi va stretto.

Ho provato anche a creare un legame con le donne al villaggio, sono sempre alla ricerca di pettegolezzi, per non parlare delle domande insistenti.

Sono state così soffocanti che se avessi avuto la mia lama, ora sarebbero tutte in lago di sangue.

L'essere soltanto Anne, la moglie di John Rackham, mi sta soffocando.

Io voglio essere libera come il mare, voglio essere di nuovo Anne Bonny, il flagello dei sette mari.

I miei occhi, vanno a posarsi sulla lettera che mi ha spedito Mary alcuni mesi fa, mi ha offerto un appiglio per tornare a razziare e saccheggiare.

Un occasione per riprendere da dove abbiamo lasciato io e Jack, una tenue speranza.

Il rumore delle pagine del giornale che vengono girate, mi fanno tornare con i piedi per terra, mi concentro su Jack.

La lettera che mi ha spedito Mary, è così stropicciata che se non sto attenta rischio di ridurla in pezzi, quindi alla fine la metto con cura in mezzo al Diario.

Sempre che si possa definire tale, o una raccolta di tutto ciò che ho vissuto, sinceramente non lo so.

Sento gli occhi di Jack addosso, capisco che si muove quando sento il rumore dei fogli di giornale sul tavolo, le braccia di Jack mi avvolgono da dietro.

Sento le labbra di Jack sul collo, le dita  che scendono sui lacci del corsetto del vestito, socchiudo gli occhi.

Una distrazione è quella che mi ci vuole, Jack mi conosce sa che i miei stessi pensieri mi stanno sopraffando.

Un rumore distrae entrambi, stanno bussando aola porta, è così insistente che Jack non può nemmeno ignorarlo.

Un grugnito mi scappa dalle labbra, mentre riallaccio il corsetto pensando all'occasione mancata, maledicendo quell'impicciona di Agnes.

Però appena Jack apre la porta, un uomo crolla sul pavimento in un lago di sangue con un pugnale conficcato nel petto, il marinaio spira sul pavimento.

Vedo una pagina stropicciata che dall'interno della sua casacca, mi accuccio ed afferro la pagina.

Si tratta di una pagina di giornale dove annunciano che un Galeone spagnolo, la Urca de Lima, solcherà i mari e le coste dei Caraibi per arrivare in Spagna con un enorme carico d'oro.

Quell'uomo si è fatto ammazzare per farci arrivare quel messaggio, perché si tratta di questo, un messaggio.

Non ho nemmeno sentito Jack uscire dalla stanza, sento i suoi passi sul legno, quando mi volto verso di lui ritrovo il Jack che ho imparato a conoscere in questi anni.

È tornato Jack Rackham.

-Se Mary è arrivata a mandare un messaggio, vuol dire che è qualcosa di davvero grosso- mormora Jack.

Si arriccia uno dei baffi con aria pensierosa, come se non fosse del tutto convinto della cosa.

Mary non ha mai chiesto aiuto, se la cava benissimo da sola, ma se è arrivata a scomodare me e Jack, il colpo è bello grosso.

-Credo che sia un messaggio dell'universo, che rivoglia Anne Bonny che scorrazza sull'oceano- Jack sorride, porgendomi la mia sciabola.

Sono anni che non la uso, la lucido, faccio il filo alla lama, ma non so se sono più in grado di usarla.

Una volta ho esternato il mio dubbio a Jack, lui l'ha paragonato al sesso, dicendo che solo perché uno non lo fa spesso, non vuol dire che non è più in grado di farlo.

Afferro la lama, ed un sorriso mi compare sulle labbra, osservo il mio riflesso sul piatto della lama.

Il riflesso di una donna che non aspettava altro che questa notizia, sorriso feroce sulle labbra, un occhio impetuoso ed indomabile come il mare, una cascata di capelli rossi come il fuoco.

They tell my tale with staggering flair
Some crazed female beyond all prayers
Is she real or is she lore?
Where lies her heart?
[The Legend of Anne Bonny- Karliene]

Le nubi che si stanno ammassando all'orizzonte promettono aria di burrasca, non promettono nulla di buono, ma ci faccio poco caso.

Il mio sguardo si concentra sulla figura imponente e massiccia della Revenge, salire sulla nave dopo tutti questi anni è surreale.

Il primo a salire è stato Jack, l'equipaggio si concentra sulla sua presenza, salutando il loro ritrovato Capitano.

Io ho tutto il tempo per guardarmi attorno e rendermi conto di quanto mi sia davvero mancata,  non solo quella vita, ma la nave stessa.

E' stata la mia, anzi la nostra, casa per diversi anni, sarei davvero un ipocrita a non averne sentito la mancanza.

Passo le dita sulla bordatura in legno del parapetto, mi blocco solo perché mi ritrovo ad osservare il timone.

Sembrano passati secoli dall'ultima volta che ho condotto una razzia, ed un sorriso affiora sulle labbra.

Soltanto quando i miei occhi si posano sulla figura al timone, il sorriso si accentua ancora di più.

Mary si fa da parte, lasciandomi il posto di timoniere, le mie dita si stringono intorno ad esso.

Sento già l'adrenalina che mi scorre nelle vene, il furore della battaglia, il sangue dei miei nemici che imbratta la mia sciabola.

Ho provato ad avere una vita lontano da tutto questo per amore di Jack ci ho provato davvero ed ho fallito, io sono nata per fare la Piratessa, l'unico modo per impedirmi di fare questa vita, è un cappio al collo.

Mary mi affianca, volta il capo verso di me, ha un sorriso che va da un'orecchio all'altro, ho visto Mary sorridere poche volte, ma non ha mai fatto un sorriso come quello.

È raggiante, ed il motivo di tutto questo sono io.

Capisco che Mary si è avvicinata, quando sente il suo fiato sulle orecchie, sentendo il suo sussurro "bentornata, Anne" e lo schiocco delle sue labbra contro la mia guancia.

O meglio lo sarebbe, se in quel momento non mi fossi voltata verso Mary, ritrovandomi con le sue labbra contro le mie.

Si, è bello essere tornati.

Memorie di una PiratessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora