8. Non potrei mai abbanonarlo!

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Mezz'ora dopo Seungmin aveva finalmente smesso del tutto di piangere. Era sdraiato sul divanetto sotto alla finestra aperta e giocherellava con le maniche della maglia mentre fissava il soffitto.

Bangchan era seduto accanto a lui e lo guardava pensieroso. Gli dispiaceva così tanto per il suo piccolino. Non riusciva minimamente ad immaginare quanto dovesse essere enorme il casino nella sua testa.

Aveva saputo che Hyunjin aveva da sempre lasciato dei segnali nella speranza che Seungmin capisse da solo qual era la situazione, ma il più piccolo proprio non era riuscito a coglierli.

Il leader sapeva che Hyunjin non lo avrebbe accusato di ciò. Lo amava troppo per dargli delle colpe. Ma si chiedeva come mai avesse lasciato la sua preziosa cassetta aperta.

Dubitava che l'aveva fatto apposta per far leggere il diario a Seungmin, non aveva potuto sapere che sarebbe andato in camera per fare un favore a Lee Know.

Poi lo sguardo scioccato che Seungmin aveva descritto spiegava chiaramente che Hyunjin non aveva mai avuto intenzione di dirglielo. Non ancora.

«Parlerò con I.N e Felix» disse ad un tratto rompendo il silenzio. Il ragazzo disteso lo guardò.
«Ti hanno trattato male» spiegò Chan dolcemente. Si sentiva come un esperto psichiatrico.

«Ti hanno parlato come se fossi ritardato. Ti hanno buttato addosso tutto in una volta sola. Non hanno capito che eri spaventato e confuso e ciò mi fa arrabbiare»

Seungmin scosse la testa.
«Non c'è bisogno Chris. È stata anche colpa mia che non capivo. Non c'è bisogno di sgridarli»

«Voglio solo che si scusano con te. Ti trovi in una situazione difficile e loro devono rispettarlo. Devono trattarti delicatamente e non come uno stupido»

Seungmin si arrese.
«D'accordo»
Bangchan allargò le labbra in un sorriso.
«Bravo così»
Posò gli indici sulle guance paffute del piccolino.

«Me lo fai un sorrisetto?» chiese speranzoso.
All'inizio Seungmin si rifiutò, ma dopo un po' cedette.
«Ecco bravo»

Chris lasciò stare la sua faccia.
«Andiamo in dormitorio? Manca poco all'ora di cena»
«M-ma lì c'è...» tentò di protestare il più piccolo, ma venne interrotto.

«Lo so Min, ma non puoi evitarlo se non vuoi continuare a scappare. Poi non sarete soli, sicuramente non ti dirà niente»
«Va bene»

Uscirono dalla cameretta e Chan chiuse a chiave. Percorsero il piccolo pezzo di corridoio fino alla porta del dormitorio. Seungmin respirò in modo agitato ricordandosi di cosa aveva sentito prima quando aveva origliato.

Bangchan aprì la porta entrando e il minore lo seguì.
Si ritrovarono davanti Han e Hyunjin seduti sul divano.

Il più piccolo fra i due accarezzava il dorso della mano destra dell'altro che teneva lo sguardo basso mentre ascoltava le sue parole.

Il rumore delle porta lo fece interrompere. Entrambi guardarono in quella direzione.
Appena Hyunjin vide Seungmin spalancò gli occhi e si alzò dal divano per sparire in camera.

Han guardò confuso da una parte all'altra finché realizzò.
«Cosa ti ha detto?» chiese Chris subito raggiungendolo sul divano.

«Ehm...»
Il ragazzo lanciò uno sguardo fugace a Seungmin che era ancora in piedi davanti alla porta aperta.

«Oh... se non vuoi dirlo davanti a me me ne vado» disse facendo per girarsi e uscire.
«No no aspetta!» lo fermò Jisung alzando le mani.

«È solo che non so se a Hyunjin vada bene»
«Seungmin sa tutto quanto» s'intromise Bangchan.
«Cambia poco se adesso ascolta o no»

Han non sembrava ancora convinto, ma annuì lo stesso e fece segno al più piccolo di sedersi anche lui.
Seungmin chiuse quindi la porta e si aggiunse agli altri due.
«Dunque...»
Han si schiarì la voce.

«Stavo al telefono in camera mia e l'ho sentito piangere. Sono andato a vedere e l'ho trovato disteso sul letto in accappatoio e stringeva un libro tra le braccia» spiegò con sguardo triste. Seungmin deglutì.

«Ho chiesto che aveva ma non voleva rispondere. Sono riuscito a convincerlo a vestirsi e poi a venire qui. Gli ho preparato un té caldo, poi mi ha spiegato tutto»

Jisung guardò prima Seungmin alla sua sinistra, poi Chan alla sua destra.
«Immagino che non devo...» iniziò lasciando la frase in sospeso.
«No. So anche io la storia»

«Okay»
Han prese un respiro guardando di nuovo il tavolino davanti al divano. Sembrava nervoso.
«Ha detto che non voleva andare da te Chan perchè l'ha fatto già troppe volte in passato e poi stavi facendo una live»

«Stupido ragazzo» commentò Chris sottovoce.
«Gli ho detto che può chiedermi aiuto in qualsiasi momento»

«C-cosa ha detto su di me?» domandò Seungmin con voce tremante temendo già la risposta.

«Su di te... ha detto che ha paura di aver rovinato tutto. È convinto di averti fatto allontanare, di averti perso»
Han guardò il più piccolo severamente.

«Ti ha perso?»
Seungmin spalancò gli occhi.
«Non potrei mai abbandonarlo! Non dire una cosa del genere! E poi... e poi...»

Si alzò in piedi non sapendo nemmeno lui perchè era arrabbiato ad un tratto.
«Come può prendersi la colpa? Sono io che ho rovinato tutto! Io che non capivo mai un cazzo! Io che l'ho fatto stare male per tutto il tem-»

Le sue parole si interruppero dalla porta che venne spalancata nuovamente rivelando Changbin e LeeKnow. I due guardarono gli altri ragazzi cercando di comprendere la scena.

«Seungmin-ah! Perchè non sei più tornato? Ci siamo preoccupati!» esclamò Changbin d'un tratto facendo saltare Minho sul posto visto che gli aveva gridato nell'orecchio.

Seungmin fece per scappare in camera, ma gli venne in mente che lì c'era Hyunjin, così si diresse verso la porta ma venne fermato da Jisung.

«Calma Minnie» gli sussurrò abbracciandolo da dietro.
«Qualcuno mi spiega che succede?» chiese ancora Lee Know.

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꧁ Aᴡᴋᴡᴀʀᴅ sɪʟᴇɴᴄᴇ ᛝ Sᴇᴜɴɢᴊɪɴ ꧂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora