15. Dove vai alle sette di mattina?

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La sveglia suonò e subito Seungmin era dritto nel letto. Si affrettò a spegnere il rumore e si sdraiò di nuovo fingendo di dormire.

Sentì un mugolio da parte di Minho, ma quando alzò la testa quello stava dormendo profondamente come anche Hyunjin.

Senza fare rumore scostò le coperte e mise i piedi scalzi per terra. Prese i vestiti dalla sedia accanto al letto e si cambiò velocemente. Poi andò verso l'uscita in punta di piedi e aprì e chiuse la porta lentamente per non fare il minimo rumore.

Una volta in corridoio sospirò. Aveva funzionato di nuovo.
Si sentiva in colpa per ciò che stava facendo, sul serio. Ma lo faceva perchè non sapeva che altro fare.

Aveva detto a Chan che gli serviva più tempo, ma non era verissimo. D'accordo, non sapeva ancora di sicuro se gli piaceva Hyunjin, ma quello avrebbe anche potuto ammetterlo.

In verità stava ancora fuggendo dai problemi una volta che avrebbe parlato. Era stupido, lo sapeva. Stupido e infantile. Però... aveva così tanta paura.

Andò in cucina per prendersi un pacchetto di cracker, poi raggiunse il salotto per sgattaiolare fuori definitivamente.

«Dove vai alle sette di mattina?»
Seungmin saltò sul posto e si mise una mano sul petto dall'infarto. Si girò e vide Han seduto sul divano con le gambe accavallate che lo fissava.

Il più piccolo lo guardò sconvolto.
«Sei stato lì ad aspettarmi o cosa?»
Jisung si alzò a andò verso di lui. Mentre passò accanto al tavolino ci picchiò contro e lo fece rovesciare.

Ci fu un fracasso enorme e Seungmin strizzò gli occhi.
«Ma sei scemo? Così svegli tutti!» sibilò sottovoce mentre l'altro sorrise imbarazzato.

«Scusami. Comunque dove stavi andando?»
«A fare un giro» rispose Seungmin senza guardarlo.

«Alle sette di mattina?»
«Sì»
«E poi sparisci di nuovo tutto il giorno senza dirci niente e non rispondi al telefono?»

Seungmin si morse il labbro e si guardò le scarpe.
«Scusa Jisung, è che... dovevo staccare per un po'»

Il maggiore si intenerì a quelle parole.
«È okay Minnie. Ovviamente sei adulto e puoi fare quello che ti pare. Però spero che riesci anche a capire che ci manchi. E a Hyunjin in particolare»

Seungmin annuì, ancora guardando per terra.
«Sì lo capisco. E mi dispiace di star scappando come un bambino dai problemi»

Jisung lo strinse in un abbracciò.
«Non è facile la situazione in cui ti trovi. Ma non puoi continuare ad andartene se non vuoi farlo stare male, hm?»

Si staccarono, Seungmin si sentiva in colpa e si vedeva dalla sua espressione.
«Su vieni, facciamo colazione»

Prima che il piccolino potesse protestare venne trascinato in cucina. Jisung prese a tirare fuori posate e bicchieri facendo un baccano incredibile. Seungmin si tappò le orecchie pregando che in qualche modo non svegliasse tutta la JYP.

«Non puoi fare un po' più di silenzio?» domandò snervato.
Han lasciò cadere la scatola vuota dei biscotti che aveva in mano. E quella era di metallo.

«Oddio, che sbadato che sono di prima mattina ahahah. Speriamo che gli altri stiano ancora dor-»
«Jisung, cos'é tutto questo baccano

Changbin e I.N erano apparsi sulla soglia, ancora in pigiama e strofinandosi gli occhi.
«Oh ciao ragazzi. Stavo preparando la colazione per Seungmin. Vi aggiungete?»

I due belli addormentati videro il ragazzo seduto al tavolo e sorrisero ampiamente guardandosi.
«Oh Minnie. Quindi resti qui oggi» disse Jeongjin entusiasta.

«No, in verità io...»
«Andiamo a cambiarci, poi arriviamo subito. Sarà una bellissima giornata»
E detto ciò saltellarono fuori dalla cucina.

Seungmin affondò il viso nelle mani. Sentiva che sarebbe diventata una giornata molto lunga.
«Seungmin!» lo chiamò Han per la terza volta. Il nominato scattò sulla sedia.

«Eh? Sì? Cosa c'è?»
«Ti ho chiesto con cosa vuoi le uova»
«È uguale, decidi tu»
«Va bene, ma poi non lamentarti»

Si sentirono delle voci agitate e nei prossimi secondi la cucina venne inondata dai bambini randagi. Da tutti quanti. Le speranze di Seungmin di passare ancora una giornata tranquilla erano definitivamente pari a zero.

Il tempo passò, mancava poco alle 11:00 e Seungmin ancora non aveva trovato un attimo per sé. Era stato praticamente trattenuto con la forza. Non aveva protestato troppo però, dopotutto non voleva litigare.

«Vado un attimo in bagno» disse alzandosi da terra dove stava giocando a dama con Lee Know.
Quando fu sparito gli altri sorrisero e smisero di fare quello che stavano facendo.

«Buona fortuna Hyunjin. Se hai bisogno chiama» disse Bangchan dando una pacca sulla spalla al ragazzo e correndo poi fuori dal dormitorio assieme agli altri.

Seungmin fu notevolmente sorpreso quando ritrovò il salotto vuoto una volta tornato dal bagno. Si guardò in giro confuso. Realizzò lentamente quale poteva essere la spiegazione e il panico lo prese.

Ma prima che poté fare qualsiasi cosa Hyunjin era già apparso accanto a lui e lo guardava.
«Seungmin» disse lentamente cercando di creare un contatto visivo. Il più piccolo indietreggiò.

«A-aspetta un attimo, che sta succedendo?» chiese nervoso e continuando a guardarsi in giro come se sperasse che qualcuno degli altri saltasse fuori da dietro un vaso o qualcosa del genere.

«Dobbiamo parlare Seungmin, ecco cosa succede» continuò Hyunjin avvicinandosi.
«M-ma io...» tentò l'altro indietreggiando ancora.

«Non ce la faccio scusa»
Corse verso la porta spalancandola e scappando fuori.
«Ehi! Dove vai?! Resta qui!»

Hyunjin lo seguì, non poteva credere che stava fuggendo di nuovo. Mica Seungmin voleva dargli tutto quello che lo rendeva felice? Aveva mentito?

Lo inseguì per il corridoio ed ebbe già paura di perderlo sulle scale, ma quando girò l'angolo ritrovò il ragazzo per terra con un'espressione addolorata e intanto stringeva il suo ginocchio destro coperto di sangue.

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Colpo di scena UwU

꧁ Aᴡᴋᴡᴀʀᴅ sɪʟᴇɴᴄᴇ ᛝ Sᴇᴜɴɢᴊɪɴ ꧂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora