3. Aspetta, posso spiegare!

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Si fissarono a lungo, sicuramente per 30 secondi pieni, senza dire una parola. Poi si sentì la voce di Han che riportò entrambi alla realtà.

«LO SAPEVO! COME PRETENDEVI DI VINCERE?! SEI SOLTANTO UN CESPUGLIO CON UN CAPPELLO!»

Seungmin balzò in piedi lasciando cadere il libro sul letto di Hyunjin e indietreggiò, ancora con gli occhi sgranati dallo spavento. Come aveva potuto dimenticarsi del tempo? Neppure Hwang Hyunjin faceva la doccia all'infinito.

Era stato beccato in pieno, si vergognava così tanto. Ma il peggio era che era stato esattamente Hyunjin a sorprenderlo mentre ficcava il naso in cose che non lo riguardavano.

Cioè... in verità lo riguardavano eccome, ma non era quello il punto.

«Minnie...» lo chiamò il suo hyung con voce roca e fece un passo nella stanza. Sembrava ancora molto scosso da ciò che aveva appena visto e Seungmin non poteva rinfacciarglielo. Lui al suo posto sarebbe sicuramente morto dalla vergogna e dallo shock.

«I-io... non so cosa hai visto» tentò di continuare Hyunjin avvicinandosi lentamente al ragazzo davanti a lui che però indietreggiò soltanto.
«P-però...»

Nemmeno il più grande fra i due sembrava sapere come gestire la situazione e ciò mandò soltanto di più in panico Seungmin.
Senza pensarci due volte lo sorpassò e uscì dalla stanza correndo.

«Aspetta, posso spiegare!» gridò Hyunjin, ma il più piccolo lo ignorò lasciando il dormitorio più in fretta possibile.
Aveva totalmente dimenticato gli occhiali di Lee Know, ma quello era il suo problema più piccolo al momento.

Continuò a correre, fino alla fine del corridoio, giù dalle scale, uno, due, tre piani. Soltanto quando giunse nell'atrio si fermò.

Sapeva che era molto improbabile che Hyunjin lo avesse seguito, vestito o meglio svestito com'era, ma voleva comunque portare una grande distanza fra lui e il suo hyung.

Ora camminando raggiunse il cortile e si trovò un angolino libero nell'enorme giardino, lontano da qualsiasi tipo di persona. Non era esattamente la pace che desiderava, ma era sempre meglio che andare in città e rischiare di venir assalito dai fan.

Si sedette nel prato e iniziò a strappare i fili d'erba tra le sue gambe. Ricambiò distrattamente i saluti da parte degli altri idol o dei dipendenti che si godevano un momento tranquillo all'aperto.

Cercò di riordinare i pensieri. Hyunjin era innamorato di lui. Hwang Hyunjin, il rapper degli Stray Kids, il suo compagno di gruppo e di stanza, il ragazzo con cui aveva debuttato anni fa era innamorato di lui. Kim Seungmin.

Strinse la testa con le mani. Doveva ancora realizzare. Se non avesse letto quelle parole con i suoi stessi occhi non ci avrebbe mai creduto.

Insomma, avevano un mare di Stays a disposizione, migliaia di ragazze e centinaia di ragazzi che sbavavano dietro ai membri, e Hyunjin aveva scelto esattamente lui? Perché?

Poi da quanto lo nascondeva? Quando aveva iniziato a scrivere quel diario? L'ultima frase era sembrata risalire a quel pomeriggio stesso, ma il resto...

Più i secondi passavano più le domande nella sua testa aumentavano. Chi lo sapeva? Con chi ne aveva parlato? Hyunjin era gay? I suoi genitori lo sapevano? Il manager se n'era accorto? Chan lo sapeva? Il gruppo sapeva dell'amore segreto del rapper? Cosa sarebbe successo se i fan lo avrebbero scoperto?

Lui, Seungmin cosa provava?

"Un momento, cosa?"
Picchiò i pugni sul terreno ripensando alla sua ultima domanda. Esattamente, lui cosa provava per Hyunjin?

Non si era mai accorto delle attenzioni del più grande in quel senso. Non se lo sarebbe sognato minimante. Tutte le cose coccolose che facevano per lui erano... amicizia. Affetto.

Tutti gli idol lo facevano ed era impossibile che tutti fossero innamorati, no? Sapeva che la Seungjin era una ship piuttosto popolare e a volte l'istinto di fare certe mosse gli veniva naturalmente. Non avrebbe mai e poi mai pensato che per Hyunjin significassero così tanto.

D'un tratto si sentiva in colpa. Lo aveva illuso tutto il tempo. Probabilmente gli aveva fatto credere che ricambiasse ferendolo, forse tante volte.

Gli fece male il cuore a quel pensiero. Adorava Hyunjin e l'ultima cosa che voleva era fargli male. Ma avrebbe dovuto rinunciare a lui per non fargli male? Anche quella era l'ultima cosa che voleva.

La sua compagnia e la sua vicinanza erano essenziali per Seungmin. Non riusciva a immaginarsi neanche un singolo giorno senza un suo abbraccio, senza sentire la sua risata e vederlo esultare dalla felicità.

Aveva appena perso tutto ciò? Invadendo la sua privacy e rompendo la sua promessa di stare lontano dalla cassetta degli oggetti preziosi?
Hyunjin si era fidato di lui, tanto da lasciare il lucchetto aperto. E lui cos'aveva fatto? Aveva letto il suo diario.

D'altronde però Hyunjin aveva scritto più volte quanto avrebbe voluto dire tutte quelle cose ad alta voce. Poteva dunque essere che Seungmin gli aveva fatto una sorta di favore? Ovvero di compiere il passo che il maggiore non era mai riuscito a fare?

«Ah, dannazione!» gridò ad un tratto non riuscendo più a controllarsi e picchiando i piedi per terra. Alcuni lo guardarono, altri gli chiesero se andava tutto bene, ma fece finta di non sentirli.
«Perché l'amore è così complicato?»

Nascose il viso nelle mani cercando di ordinare il caos che c'era nel suo cervello ma era tutto inutile.
«Seungmin?» lo chiamò una voce più che famigliare.

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꧁ Aᴡᴋᴡᴀʀᴅ sɪʟᴇɴᴄᴇ ᛝ Sᴇᴜɴɢᴊɪɴ ꧂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora