5.

881 38 30
                                    


I found it hard to find someone like you
-Doja Cat

Dylan POV

Era una serata speciale. Sara era riuscita a ad ottenere il lavoro, non che avessi particolari dubbi al riguardo ma sapevo che avremmo dovuto passare una serata speciale. Risi al pensiero perché avevo pensato esattamente la stessa cosa due anni prima quando chiesi aiuto a suo fratello per organizzare la gita al lago in Canada e la festa di compleanno la sera stessa.

Ricordai quanto fossi nervoso e spaventato temendo un rifiuto da parte dell'unica ragazza che mi fosse veramente interessata. Mi passai la lingua sulle labbra per inumidirle, un vizio che mi porto dietro sin da bambino quando devo concentrarmi, quando la sentii entrare.

"Cosa ci fai lì seduto?" Chiese Sara con un sorriso indicandomi con un cenno del capo.

Ero seduto sul bordo del letto fissando lo schermo del cellulare in cerca di un posto carino dove poter passare la serata. Riposi il telefono in tasca, scossi la testa e mi passai una mano tra i capelli. "Ti stavo aspettando."

Aveva un'aria rilassata e la vidi prendere posto in mezzo alle mie gambe poggiando la testa all'indietro sul mio petto che aveva iniziato a battere più veloce

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Aveva un'aria rilassata e la vidi prendere posto in mezzo alle mie gambe poggiando la testa all'indietro sul mio petto che aveva iniziato a battere più veloce.
"Sei contenta piccola?" Le chiesi portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Annuí con un sorriso.
"Da matti, non potrei essere più felice. È un bel posto dove lavorare. Il capo è simpatico e anche i colleghi non sono male." Annunciò giocando con entrambe le mani, una sua adorabile abitudine.

"Non sono come me, eh?"Scherzai. Sapevo che non avevo niente da temere. O almeno così speravo. Sono sempre stato molto insicuro dalla morte del mio migliore amico. Forse perché io e Scott siamo sempre stati uniti e legati come fratelli. Eravamo sempre l'uno dalla parte dell'altro e quando se n'è andato il mondo mi crollò addosso.

"Ah-ah." Mi schernì alzando gli occhi al cielo. "Sei troppo sicuro di te, O'Brien." Sorrise. Quel sorriso.

"Dici?" Nel giro di pochi istanti si ritrovò sul materasso, sotto di me guardandomi e toccando con l'indice i nei sulla mia guancia. Stava sorridendo. Le pizzicai una coscia delicatamente facendola sobbalzare.
"Piantala." Disse lei con un sorriso schiaffeggiando la mia mano piano. Sapevo che voleva esattamente il contrario. La guardai con aria provocante.
"Cosa?" Chiese confusa con un cipiglio sul volto.
"Dovremmo andare fuori a festeggiare, sai. Mangiare una pizza, magari chiamare anche Daniel e sentire se ha voglia di unirsi a noi."
"Oh." Esattamente la reazione che stavo aspettando. Stavo per alzarmi quando le sue dita affusolate presero i lembi della mia camicia per spingermi verso di lei.
"Cosa?" Imitai il suo tono di voce, schernendola.
"Niente, solo che..." sussurró l'ultima parte. "Penso che tutto quello di cui ho bisogno per festeggiare sia già qui."
"Ah, vediamo." Poggiai le mie mani sui suoi fianchi spingendola sempre più contro di me. Giurai di aver sentito un piccolo gemito lasciare le sue labbra. La presi per il colletto della camicia che aveva indossato quella mattina per andare a lavoro e gliela sfilai lentamente notando una serie di brividi lungo la sua schiena. La gettai sul pavimento. Feci scivolare le mie mani lungo i suoi fianchi portando una mano verso il suo viso per scostare dietro l'orecchio una ciocca di capelli castani che le era finita sul volto. Mi avvicinai e come un magnete, le nostre labbra si toccarono.

Unconditionally || Dylan O'Brien || [2] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora