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Il tempo passò inesorabilmente piano, potevo sentire i secondi scanditi e l'assordante rumore del meccanismo trapassarmi le orecchie. Non ricordo esattamente quanti secondi, o minuti, passarono prima che la mia mente riuscisse a formulare dei pensieri concreti che potessero essere comunicati.
Non avevo mai avuto un bel rapporto con mia madre, ma la morte di una persona così influente e importante in quell'istante sembrò più difficile
da affrontare che da capire. Fu come se la voragine all'interno del mio cuore malato fosse stata aperta di forza, un'altra volta, riempendosi di paura e sofferenza. Sentivo la mia psiche chiudersi al mondo esterno ogni volta che Harry passava le mani tra i miei capelli senza dire niente.
Lo sentivo allontanarsi come la mia voglia di andare avanti. Ad un certo punto lo avvertii, pungente e prepotente. Venni travolta dal senso di colpa per non aver mai tentato di comunicare con lei, di capire perchè si comportasse come si comportava o di chiederle se nella vita avesse mai amato qualcuno che non fosse se stessa, ma era troppo tardi. Adesso dovevo capire come avesse passato gli ultimi anni della sua vita.

"Quando..su-successo?" Tentai di formulare delle parole sperando che avessero un senso una volta fuori dalla mia bocca.
"Ieri, mio padre ha chiamato mia madre non appena l'ha saputo.." indugiò un istante. "Ti ho chiamata immediatamente, appena l'ho saputo, almeno."
"Come sapevi che non lo avrei saputo prima?" Chiesi cercando di metabolizzare quanto mi era appena stato detto. Tantissime domande mi risuonavano nella mente, ma non riuscivo a capire quale fosse la più importante a ricevere una risposta in quel momento per prima.
"Sapevo che non avevi più parlato con tua madre, Sara. Daniel ed io abbiamo continuato a tenerci in contatto. Sai quanto eravamo amici da piccoli e, non avrei mai permesso che tu lasciassi lo stato senza sapere se stavi bene. Non riesco ad immaginare quanto sia stata dura per te vivere a New York senza nessuno su cui contare.."
"Non mi interessa rivivere la mia vita in questo momento, Harry." Risposi aspra, forse più di quanto intendessi, dal momento che sul volto angelico del ragazzo si formò un cipiglio. "Scusami." Aggiunsi velocemente guardando verso il tappeto che si trovava di fronte al camino spento. Dio solo sa quanto succo di frutta si depositava sul tessuto persiano del tappeto di Anne per colpa nostra.

"Hai tutto il diritto di essere scossa e, a dire il vero, anche a non capire." Si fermò un'istante passandosi la mano tra i capelli castani e ricci e poi aggiunse con un sospiro. " Ti dirò tutto, d'altra parte eri sua figlia e meriti di sapere." Allargò le braccia invitandomi a sedermi insieme a lui come faceva quando da bambini voleva raccontarmi un segreto di cui nessuno poteva sapere ed io trovai un posto tra le sue braccia aspettando che iniziasse a parlare.

" Allargò le braccia invitandomi a sedermi insieme a lui come faceva quando da bambini voleva raccontarmi un segreto di cui nessuno poteva sapere ed io trovai un posto tra le sue braccia aspettando che iniziasse a parlare

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"Tua madre non è sempre stata la cinica che credevi che fosse.." Si fermò e dopo aver sospirato proseguì il racconto senza interruzioni. "Mio padre mi ha raccontato dei nostri genitori e di quanto fossero amici quando eravamo piccoli." Sorrisi al ricordo di Anne e mia madre che preparavano la tavola mentre io ed Harry facevamo finta di aiutare i nostri padri con il barbecue. "Quello che non sai, é che fino a poco tempo fa, non sapevo nemmeno io è che mio
padre e tua madre si conoscevano da molto prima."

Cercò nel mio volto qualche segno di incomprensione e non trovandone proseguì

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Cercò nel mio volto qualche segno di
incomprensione e non trovandone proseguì. "Mio padre e tua madre si conobbero al liceo, lui era il capitano della squadra di basket e tua madre una cheerleader. Iniziarono a vedersi e a detta di mio padre lui l'amava e lei.. amava lui." Si fermò un momento per farmi capire dove stava andando a parare, il cuore continuò a battermi all'impazzata, ma nonostante tutto gli lanciai uno sguardo che lo pregava di andare avanti. Vidi lo sconforto nei suoi occhi color smeraldo, ma proseguì. "La loro storia non finì bene... perchè mia nonna non voleva che mio padre passasse del tempo, o a detta sua, lo sprecasse, assieme a tua madre. Lui proveniva da una famiglia abbiente e lei non era altro che la figlia di due impiegati che lavoravano sodo per mantenersi. Tentarono per un po' di vedersi di nascosto e ci riuscirono, ma si sa... in tutte le storie c'è un antagonista e quando mia nonna lo venne a sapere spedì mio padre in Inghilterra per studiare ad Oxford. Dopo molto anni..."

"...Si rividero." Conclusi io per lui, ripensando all'ironia della sorte e di quanto quella storia, degna di romanzo rosa avesse una fine esattamente opposta ad uno dei miei romanzi preferiti.
"Esattamente. Solo che entrambi erano sposati e avevano dei figli avuti da persone diverse...Quando tua madre lasciò tuo padre...Beh, ecco.."

No. I tasselli che ancora una volta quadravano. Non credo che fossi pronta a sentire il resto della storia.

"Mia madre non era una cinica che pensava solo ai soldi quindi, è questo che mi stai dicendo. Si é sposata con un uomo che non amava perchè il suo cuore è sempre appartenuto a tuo padre. E non solo, quando i nostri genitori si sono separati hanno pensato bene di rivivere la loro storia d'amore proibita. E' con lui che ha vissuto tutto questo tempo, dunque." Conclusi per lui.
"Mi dispiace che tu l'abbia saputo da me.."
"Non importa Harry, credo di non averla mai conosciuta veramente. non ha fatto niente per rintracciarmi in questi anni e-"
"Ci ha pensato tante volte, Sara. Solo che aveva paura di un rifiuto, Daniel le diceva sempre quanto tu fossi felice con la tua nuova vita che si tirava indietro ogni volta."

"Cosa hai detto?"

Non poteva essere vero, quello faceva più male anche della sua morte. Che avessi capito male?

"Aveva contattato Daniel circa tre anni fa per avere un tuo contatto, tue notizie..." Si fermò alzando le sopracciglia. "Non lo sapevi...Daniel non te l'ha detto." Concluse lui lasciando che la voragine nel petto si ampliasse sempre di più.

E i castelli di sabbia della principessa iniziarono a crollarle addosso.

Unconditionally || Dylan O'Brien || [2] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora