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Sara POV
Please have mercy on me
-Shawn Mendes

 Non capivo come mai ci mettesse tanto ad aprire ma dopo pochi istanti mi ritrovai davanti mio fratello, poggiato allo stipite della porta con gli occhi lucidi

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Non capivo come mai ci mettesse tanto ad aprire ma dopo pochi istanti mi ritrovai davanti mio fratello, poggiato allo stipite della porta con gli occhi lucidi. A giudicare dalla sua espressione aveva passato una brutta nottata. Lo spinsi via ed entrai sbattendo la porta. Mi ero ripromessa di mantenere la calma, di ascoltare le sue ragioni e di impegnarmi a capirle.
"Cosa ci fai-" Iniziò Daniel.
"Risparmiami i convenevoli, so tutto. Solo che avrei preferito saperlo da te e non dai Jhonson." Il mio tono di voce era aspro e il mio sguardo duro. Mi guardò stupito. "Sorpreso eh? Si anche io. C'è qualcosa che vuoi dire, uno straccio di spiegazione prima che chiuda ogni tipo di rapporto con qualsiasi membro della famiglia dopo il funerale di oggi pomeriggio?"
"Har-Harry? Funerale? Come-Come" Balbettò lui.
"Sara." Una terza voce si unì al coro. Mi voltai e trovai Dylan con le braccia alzate in segno di resa, ero troppo arrabbiata per calmarmi, per non sputare acidità, ma tentai di tenere la lingua a freno. I suoi occhi color nocciola erano scuri e lucidi. Mi sentii un po' lusingata dal fatto che fosse da mio fratello e che il suo tono fosse totalmente comprensivo e nemmeno un po' infastidito dal fatto che non avessi passato la notte a casa.
"Non ti intromettere, Dylan. Non sono cose che ti riguardano." Risposi acida mentre lo vidi indietreggiare e chiudersi la porta della veranda dietro. Mi rivolsi a mio fratello, decidendo di dargli un'ultima possibilità.
"Sto aspettando." Dissi battendo il piede sul pavimento nervosamente.
"Volevo dirtelo, ma con la partenza di Newt e Lea e il nuovo lavoro eri già così turbata che non volevo aggiungerti ulteriore stress.. Non immaginavo che..."
"Che morisse? Beh, ding dong. Se n'è andata e non saprò mai di cosa voleva parlarmi, non saprò mai cosa pensava della sua unica figlia, non saprò mai se l'ho resa un po' fiera, non saprò mai niente perchè è morta! Morta, Daniel!" Le parole uscirono come un fiume in piena e caddi in ginocchio sul tappeto tenendomi la testa tra le mani.
"Volevo che vedessi quello che eri davvero quando di guardavi allo specchio, non volevo che ti facesse del male. Non volevo che ti annientassi con dei pensieri che lei ti avrebbe messo in testa. Le persone non cambiano Sara, lo sai." Continuò lui ed io alzai lo sguardo su di lui nell'esatto momento in cui Dylan entrò dalla veranda.
"Hai torto. Le persone cambiano. Io sono cambiata." Protestai.
"Non sono tutti come te."
"Chi ti dice che la mamma non fosse come me? Non puoi saperlo!" Urlai di nuovo e mio fratello guardò in basso ed estrasse qualcosa dalla sua tasca: un foglio di carta giallo piegato in quattro che mi porse. Lo presi e lo strinsi sapendo esattamente di cosa si trattasse. Avevo bisogno di sfogarmi e dovevo farlo prima che il rimorso mi mangiasse viva. Iniziai a piangere e gridare come se urlando il dolore abbandonasse di colpo il mio corpo martoriato. Nel giro di pochi istanti mi sentii stringere le spalle. Dylan Si sedette con me sul tappeto , i miei singhiozzi si stopparono quando mi prese le mani e le fermò dal tremolio sussurrandomi all'orecchio che sarebbe andato tutto bene.

Unconditionally || Dylan O'Brien || [2] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora