Capitolo 3- I don't want to feel alone

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(⬆️. È Jaxen)

Ogni volta a scuola era sempre la solita storia: interrogazioni, compiti svolti a casa, spiegazioni, compiti a casa...
Non vedevo l'ora di andare a casa di Finn quella sera, lui forse era l'unico con cui mi trovavo bene.
E poi era veramente bello fare sesso con lui...
La campanella dell'ultima ora suonò e tutti gli studenti dell'istituto si affrettarono ad uscire, compresa me.
Cuffie nelle orecchie e casco in testa, il mio motorino fece un rumore strano. Merda si era rotto.
E ora?
Non c'era speranza: cominciai a camminare spingendo il motorino quando una ragazza con una macchina sportiva si avvicinò a me:
"Sei Brown del dodicesimo anno, vero?"
"Sì, tu chi sei?"
"Mi chiamo Bethany, sono nella sezione M"
"Ah sì mi pare di averti vista in giro"
"Si è rotto eh" annuii
"Dai lascialo lì e salta su, hai da fare a casa o con qualcun'altro?"
"Nono" non esitai nemmeno un po' ad entrare nel veicolo di Bethany.
Mi portò a casa sua ed essa era strepitosa. Aveva molti piani e tante stanze.
La sua camera, in particolare, era bellissima e molto originale.
Mi spiegò che poco dopo sarebbero arrivati alcuni suoi amici per fumare insieme e svagarsi un po'.
Mi trovai subito bene con lei, ci assomigliavamo molto in fatto di gusti estetici ma anche di stile.
I suoi capelli erano di un biondo tendente al platino che faceva risaltare i suoi occhi scuri delineati e sottolineati da un eye-liner nero.
Aveva, come me, le scorte di marijuana sotto le tegole del tetto.
Dopo qualche ora arrivarono i suoi amici. Cruz, Jaxen, Tom, Liam, Cassandra e Isabelle erano i loro nomi.
La bionda me li presentò e fui molto felice di fare la loro conoscenza perché li ritenevo molto simili a me.
Verso le sette decisi di tornare a casa. Jaxen mi accompagnò.
Era stato un gesto molto carino da parte sua ed io, stranamente, lo apprezzai.
Entrai in casa e mi accorsi non solo che fossero le dieci ma anche che mio padre e Finn (?) stavano mangiando insieme.
"Ciao, che ci fai qui?" Chiesi incredula
"Non venivi a casa mia e il tuo cellulare è spento, quindi sono venuto da te"
"Ah va bene"
"Chi era il ragazzo che ti ha accompagnata?" Si intromise mio padre, era piuttosto serio.
"Un amico" risposi tranquilla.
"Bailey, vieni in camera tua con me?"
Lo seguii.
"Che ti ha fatto quello?" Era anche più serio di mio padre. Non aveva assolutamente fatto nulla.
Negai, giustamente.
Mi portò allo specchio e vidi che avevo la faccia piena di graffi, tagli e lividi. Che cazzo era successo?
Non mi ricordavo, la mia mente era fissa su quando avevamo fumato e poi quando Jaxen mi aveva accompagnato.
Cosa era successo nel mezzo?
Chiamai Bethany
"Beth ma che è successo? Sono piena di lividi?"
"Ci siamo solo un po' picchiati, tu hai fatto di tutto, eri completamente fatta"
"Devo andare" e attaccai.
Cominciai a piangere e Finn mi abbracciò:
"Bay, io ci tengo davvero a te eh, sei come una sorella" singhiozzavo ormai. Ma dove ero finita?
Dopo poco Finn andò a casa rassicurandomi e io rimasi in camera.
Era tardi ormai, ma comunque mio padre bussò alla porta "avanti"
"Bailey, cosa hai fatto?" Questa volta il suo tono era più dolce

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Spazio autrice
So che è molto piccolo il capitolo ma spero vi piaccia

Through the dark// Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora