Le lezioni furono piuttosto lente.
In prima ora quella rincoglionita della Mawer voleva interrogarmi ma fortunatamente ero riuscita a farmela programmare per il giorno dopo... È così via dicendo.
Una serie di cazzate che riempivano la mia giornata.
In effetti non riuscii a fare a meno di pensare al messaggio di Brooklyn.
Ero completamente scioccata. Ma non sapevo se valeva la pena dirlo a mio padre.
L'ultima ora suonò. E a me conveniva lasciare da parte i miei pensieri per preoccuparmi di guidare bene. Non volevo andare a casa.
Quindi mi diressi dal parrucchiere. Avrei tinto i miei capelli di qualche tonalità più chiara del mio colore naturale. Il risultato sarebbe stato un castano chiaro.
Volevo cambiare.
Tornai a casa e mangiai un po' di riso.
Dopo poco mio padre spuntò dalla porta della cucina:
"hey Bailey, io esco un attimo. È per lavoro."
"Papà, dove devi andare?"
Continuava ad insistere sulla sua idea, ovvero che dovesse andare a lavoro ma io non ci credevo. Non aveva un lavoro concreto.
"Vai dove vuoi" mi arresi "ma sappi che dopo devo dirti una cosa importante..."
Mi salutò e la casa restò vuota.
Mi arrampicai sul tetto per vedere se la mia scorta di marijuana era ancora lì. E per mia fortuna nessuno se ne era accorto.
Fumai un pochino l'erba dal mio bong. Giusto per rilassarmi.
E fece effetto.
Scesi giù nel salotto e accesi la Tv. Andare a fare i compiti in quelle condizioni non mi sembrava il caso.
Dopo qualche ora, mio padre non era ancora tornato ed io cominciavo a preoccuparmi. Lo chiamai ma non rispose, non mi avrebbe mai risposto. Non lo aveva mai fatto.
Feci i compiti ma quando tornò per l'ora di cena e cucinò decisi di lasciarli perdere. Ero esausta.
Dovevo, però, dirgli quella cosa.
"Papà, devo dirti quella cosa..."
"Non mi interessa" rispose così duramente che mi mise paura, non si rivolgeva con me in questo modo da tantissimo tempo.
"Ma... È importante. Riguarda tua figlia" lo dissi in un modo quasi esasperato
"Ti ho detto che non mi interessa" rimase calmo
"Non me, Brooklyn"
Gli si formarono due angoli ai lati della bocca. Credo che stesse sorridendo.
Si ricompose, però.
"Ci siamo sentite e ha detto che possiamo andarla a trovare a Sydney"
"Ci penserò... Ora vai a dormire"
Diedi la buonanotte a mio padre e mi chiusi in camera fino all'indomani.
Ormai quasi mezzanotte aprii la persiana e presi il mio pacchetto di Winfield e ne accesi una.
Era così rilassante, mi faceva dimenticare di tutto, più o meno.
Sapevo di dover smettere, ormai era da quattro anni che fumavo ma era tipo una droga e poi mi faceva sentire un po' meglio del solito.
Appena la finii, buttai il mozzicone per la strada e decisi che, ormai fattasi l'una, conveniva provare a dormire.
Presi le cuffiette e le misi. Between The Bars. La canzone partì e io entrai nel mondo più bello dove un'adolescente potesse vivere.
Quella canzone poi, diceva tutto e niente. Ma in soli 2 minuti e 48 secondi sapeva identificare il mio stato d'animo.
Sbloccai il cellulare ma fu inutile, nemmeno un messaggio. Ma ero così invisibile agli occhi degli altri?
Era meglio non pensarci, io in fondo stavo bene, non avevo bisogno di nessuno, non volevo avere nessuno. Mi avrebbe sicuramente rovinato la vita.
Rimasi un pochino a fissare il mio sfondo, era una mia foto a metà. E pensai a tutte quelle volte in cui i miei occhi color militare erano stati intasati di lacrime, ma ora basta. Non riuscivo nemmeno a piangere.
Per cui spensi il mio IPhone e mi ricoprii di coperte, chiusi gli occhi e, piano, mi addormentai.
La mattina seguente fu un'altra alzataccia. La mia faccia era ancora appiccicata al cuscino nonostante fossi in bagno a vestirmi: la solita divisa, la solita truccatina, la solita tazza di caffè latte, il solito parka ed ero di nuovo pronta per "vivere" la giornata.
Una volta arrivata a scuola incontrai Finn, il mio scopamico.
"Hei Bay"
"Hei Finn" ci scambiammo un mezzo sorriso.
"Questa sera da me sempre alla solita ora" si raccomandò.
Feci un segno di approvazione e poi la campanella suonò e mi diressi verso la mia classe.-----------------------------
Eccoci qua👍, questo è il secondo capitolo2⃣. So che non è un granché ma la parte più bella😍 arriverà tra qualche capitolo ancora😒.
Se volete scoprirla 😏continuate a seguire la FF✋, ah probabilmente la leggeranno anche due mie prof 🙆e questo mi preoccupa😬.
Comunque fatemi sapere quello che pensate💭, baci💋💞
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Through the dark// Michael Clifford
Fanfic"E se nessuno mi salverà?" "Lo farò io" "e se non ci riuscissi?" "devo farcela, è la mia grande scommessa. Se non dovessi riuscirci mi manderei all'inferno, mi odierei per il resto della mia vita, non potrei mai colmare quel vuoto che mi apparterreb...