la mattina seguente fecero colazione assieme in cucina solo James e Louis
"oggi io e Harry andiamo a cercare quella donna, devo parlargli"-comunicò a James bevendo il latte-"si è offerto di accompagnami, è un buon amico, sai?"-accennò un sorriso
"Spero tu possa trovarla, e soprattutto spero tutto vada bene, qualsiasi cosa ci sono lo sai"-gli accarezzò una spalla mangiando un biscotto-"chiamami, in ogni caso"-ricambiò il sorriso.
"andiamo?"-lo chiamò Harry dalla porta secondaria-"eiei, JJ"-sorrise contento avvicinandosi-"ho fatto quasi una rima ahaha"-scherzò
"dai andiamo"-rispose subito dopo Louis scuotendo la testa-"ciao rosso"-gli accarezzo i capelli
"Era divertente daii"-piagnucolò Harry camminando in modo strano verso la porta
"Si Harry si"-lo presero in giro all'unisono•
Entrati in macchina il sorriso finto sul volto di Louis si spense-"ho tantissima paura, vorrei ucciderla con le mie stesse mani ti giuro"-affermò mettendo le mani tra il volante.
<Tranquillo, lo faccio io> penso Harry tra se e se mettendosi la cintura, ma non lo disse
L'unica cosa che chiese fu-"allora, prima tappa? dove vuoi andare? "-sorridendo fintamente.
"nella casa dove abitavo con loro, é a due città da qui"-tirò un sospiro lungo il liscio
Harry accese lo stereo, prese il cibo dallo zaino e urlo a ritmo di canzone-"ora si"-fece sorridere l'altro
"voglio vederti sempre così, ti prego, non smettere mai di sorridere Louis"-Harry si avvicinò al suo viso e gli accarezzo una guancia-"fallo per me."
Louis lo baciò a stampo e con un enorme sorriso e le loro fronti una vicino all'altra comunicò-"sei una fottuta benedizione riccio."
•
Dopo circa 2 ore arrivano dov'era quella casa, ma le uniche cose che videro furono dei rottami, il quartiere era un enorme rottame c'era puzza di droga, vestiti rotti, bottiglie di birra o siringhe sparse su tutta la strada e un barbone con mille cuscini ogni mezzo metro.
Scesero dalla macchina ed Harry rimase traumatizzato, senza pensarci due volte e tremando chiese indicazioni ad un uomo sdraiato su un cartone e allo stremo delle forze.
"Sa dirmi dove sono i signori Marra?la coppia italiana con una figlia che abitavano qui"-tentennò indicando le macerie ma mantenendo le distanze-"cazzo fai Harry?"-lo tirò verso di lui Louis
"I Marra chi se li scorda quelli"-disse a bassa voce e alzando lentamente la testa il signore-"sono morti un secolo fa e quella puttana della figlia è andata in città,credo"-comunicò
"morti?"-ripetè Louis-"si finalmente qualcuno li ha uccisi"-continuò il vecchietto alzando sempre di più il busto dal cartone-"la loro casa ha fatto boom, stranamente, quello spacciatore doveva tanti soldi a molte persone e qualcuno ha fatto un piacere a tutti."
Mentre Louis era intento a parlare con quell'uomo, e si avvicinava sempre di più a lui.
Harry restò vicino la macchina aveva paura e quasi tremava non era abituato, infondo era sempre un ragazzino ricco cresciuto nella parte borghese della città, non conosceva questi luoghi come Louis.
In quel momento vide dietro di lui una signora, sui 50 anni molto in carne che cercava di avvicinarsi, provò ad aprire l'auto ma non ci riuscì, il grande l'aveva chiusa.
"Ciao piccolino, un po' di roba?"-sorrise sgranando i suoi occhi pieni di borse, toccandosi i suoi capelli biondi e unti e prendendo una bustina dalle tasca-"hai paura tesorino, non ti farò del male tranquillo"-sghignazzò e si avvicinò sempre di più
"Lurida puttana, va via"-urlò avvicinandosi Louis-"lontana da lui, non ho paura di picchiare una donna come te sai"-la spinse forte
"Guarda nanetto non sono in vena oggi"-si pulì la giacca e si allontanò-"mi ricorderò di te sappilo"-sorrise e gli mandò un bacio finto prima di voltarsi del tutto.
Scosse la testa e si voltò verso Harry-"ti ha fatto del male quella?"-aprì l'auto-"sali"
"Tranquillo, non permetterò mai a nessuno di farti del male, sarò sempre al tuo fianco bimbo"-mise la mano sulla sua coscia strappandogli un sorriso
"Mi ha detto dove posso trovare quella sai?"-sorrise mettendo in moto l'auto.
"Mi ha che per un po' si è trasferita in Olanda, ma è tornata da poco in città, lui l'ha vista piangere tra le macerie di casa sua"-comunicò guidando
"dovrebbe abitare qui, in questa pensione"-Louis fermò l'auto e scesero all'unisono
"Buonasera signora, abita qui la signora Filomena Marra?"-il liscio si avvicinò alla signora che affacciata alla finestra sbatteva un tappeto.
"Si, abitava qui con un uomo"-si rattristì la signora-"come abitava?"-chiese Louis curioso-"si è morta due giorni fa, dopo l'ennesima violenza da parte parte di quell'uomo, io dormivo, era tarda notte, le uniche cose che sentii furono tante urla e poi il rumore di un'ambulanza."
A Louis vennero i brividi, e rimase a bocca aperta-"ah"-fu l'unica cosa che riuscì a dire
"grazie signora, scusi il disturbo buona serata"-continuò Harry tirando via Louis ormai bloccato-"a voi ragazzi"-rispose la donna
Harry lo portò in auto e lo fece sedere-"Louis. Ti prego. Parlami, tranquillo"-gli accarezzò la guancia-"la odiavo, ma questo non se lo meritava"-fu l'unica cosa che riuscì a dire
"Guido io tu tranquillizzati, ti porto a mangiare qualcosa."-lo spostò al suo fianco e gli mise la cintura
Harry stava per chiudere il suo sportello, quando lo fermò il gesto della signora che lo chiamava, lui curioso scese dalla macchina e si diresse verso di lei-"mi dica tutto signora"
"La donna di cui mi avete chiesto informazioni mi ha lasciato questa da recapitare ad un signore, me l'ha descritto, é uguale al tuo ragazzo in macchina"-Harry trattenne il sorriso, quella vecchietta gli aveva definiti coppia, era bello sentire dire da qualcun'altro <il tuo ragazzo>
La vecchietta continuò subito dopo-"sulla lettera c'era un nome Louis tolminson se non sbaglio"-il riccio scosse la testa e rispose correggendola-"si sì Tomlinson è lui"-prese dalla sua mano la busta e la salutò ringraziandola.
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THE UNCLE! -larry stylinson
خيال (فانتازيا)Louis Tomlinson, 26 anni, è sposato con Gabriella Styles, 50 anni, e hanno un bambino di soli 9 anni, Freddie. Gabriella morì alla fine di una calda estate dopo il nono compleanno del suo piccolo Freddie, a causa di una malattia che pian piano se l...