15 • Sulla strada dei ricordi

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POV JIMIN

Sento la sua mano afferrare e stringere la mia mentre camminiamo lungo la sponda del fiume.
Stiamo ripercorrendo lentamente tutte le strade che abbiamo vissuto anni e anni fa.
Tutti i posti che sono impressi a fuoco nella mia mente.. I flash si susseguono nei miei ricordi.

"È sempre stato estremamente bravo ad usare le parole, anche quando aveva solo 5 anni parlava già come un bambino di 10"

Il vento mi scompiglia i capelli, mentre lascio che Tae continui a parlare e allo stesso tempo mi guidi per la strada.

"Ricordo quando dei ragazzini mi rubarono la merenda in prima elementare. Lui andó a bussare nella loro classe di 5ª e davanti a tutti si fece ridare la merenda e non solo, riuscì ad ottenere pure le loro scuse davanti a tutta la scuola"

Per un attimo riesco a sorridere all'immagine che mi appare davanti "Non faccio fatica ad immaginarlo"

Tae mi guarda ora con occhi più tristi "A volte non ci si rende conto della forza che hanno le parole e a volte non ci rendiamo conto che gli conferiamo noi stessi quel peso"

"Sono solo parole vero? Ho sentito questa frase così tante volte in quel periodo che ora mi fa solo venir voglia di vomitare"

Tae mi stringe nuovamente la mano ricominciando a camminare "Lo dice solo chi non le capisce. Credo che le parole siano lo strumento più pericoloso che abbiamo.. Ma anche il più bello se si usa bene. Seojin lo usavo nel modo più infimo che esista. Non ne conosceva il peso o il significato, ma solo il potere.
Non soppesava niente, diceva le cose solo per ottenere ció che voleva"

Degluistico e mi stringo di più a lui.
Con un braccio mi avvolge la vita, facendomi appoggiare a lui e fermandosi guardando il fiume.

"Nel mio cuore non riesco a smettere di sperare che non sapesse realmente quello che stava facendo. Non riesco a non aggrapparmi ad un qualcosa che mi faccia credere che non c'era solo il marcio dentro di lui"

Chiudo gli occhi appoggiando la testa sulla sua spalla. "Com'era con te?"

Lo sento sospirare "Diverso. Ma non così diverso da scusare la mia cecità di fronte a ció che era con gli altri." sento la sua mano stringersi a pugno "Sono stato cieco e sordo. Troppo impegnato a costruirmi la mia bolla di sicurezza per non soffrire"

Mi scosto leggermente per guardarlo. "Gli volevi bene Tae, non puoi incolparti di questo. Siete cresciuti insieme, è normale che tu sperassi che.."

Mi ferma "Non trovare scuse Jimin, perchè non ce ne sono"

Lo guardo triste, consapevole del peso che lui stesso porta con se da tempo. Quando vedo i suoi occhi illuminarsi peró, aggrotto la fronte confuso. "Che c'è?"

Si volta a guardarmi sorridendomi appena ed io spalanco gli occhi per il repentino cambio di umore.
Mi riprende la mano e continua a camminare.

"Tutte le volte che penso a quanto dolore ho provato in quei giorni, mi spunta sempre il volto di Jungkook"

Un brivido mi percorre la schiena sentendo il nome della persona che amo, ed un sorriso spunta sul mio viso, specchio del suo.

"Sai perchè io e Kookie abbiamo legato così tanto sin dall'inizio?"

Scuoto la testa.

Lui sorride ancora di più "Quando l'ho visto la prima volta, è come se avessi intravisto una luce strana avvolgerlo.. Non so se capisci cosa intendo"

Annuisco veloce, perchè ho provato la stessa sensazione quando l'ho incontrato la prima volta.

Tae mi sorride "Si, dovevo immaginarlo. Beh.. Quando poi ci presentammo, io gli dissi subito che doveva starmi lontano perchè non ero bravo con le amicizie"

• COME TUTTO CAMBIÓ •        (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora