Capitolo 5. Parliamo

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ALVARO'S POV:

Sorridemmo e, concluso il lavoro, ci ritrovammo in cucina per salutarci 

'Andiamo? Itzi vuoi un passaggio?' 

'Sì grazie' 

'Voi ragazze?' 

'Se ti offri sì' 

Portate tutte a casa, tornai a riposare nella mia per qualche ora, prima del turno di notte. Al risveglio trovai un messaggio di Itzi, c'eravamo scambiati il numero quel pomeriggio: 

'Ciao, grazie per averci aiutato oggi, non tutti l'avrebbero fatto' 

'è stato un piacere davvero' 

'Ci vediamo martedì?' 

'Sì certo' 

'Notte' 

'Notte Itzi' 

Andammo avanti a scriverci lungo tutta la settimana. Il locale aveva riaperto per fortuna e tutto sembrava andare bene. Itzi aveva tolto la benda al polso e aveva ricominciato a cucinare. Martedì ero un pochino in ritardo per i bambini, infatti quando aprì la porta Itzi era già lì:

'Itzi perché non hai più la mano bianca?' chiese Pablo sostenuto dagli altri bambini 

'Tesoro perché il polso è guarito' 

'E allora perché io non guarisco?' è la domanda più difficile che un bambino potesse fare, anche noi eravamo in difficoltà, invece Itzi no, e mi stupì, mi fece innamorare di più:

'Perché il mio polso non si è fatto molto male mentre il vostro corpo sta combattendo contro un male fortissimo. Come un supereroe, se deve salvare una persona quanto impiega?' 

'Un giorno' 

'Un'ora' 

'Esattamente, ma se ne deve salvare milioni impiegherà mesi e così le vostre cure stanno provando a salvare tutto e non solo una parte' I bambini mostravano moltissima attenzione, erano immobili e affascinati. 

Finito bussai e 10 paia di occhi mi guardarono, prima che i mostri corressero ad abbracciarmi, Itzi invece si limitò ad arrossire e sorridere. Giocammo coi bambini, gli leggemmo delle storie e ridemmo tanto. Alle 3 uscimmo per la passeggiata:

'Quindi iniziamo con l'Euskera?' mi chiese 

'Sì certo, sediamoci sulla solita panchina dai' 

E così passammo quasi due ore, mi spiegò come funzionasse, i casi, le parole più comuni come Eskerrik Asko e Maite Zaitut. Le brillavano gli occhi mentre lo faceva e per me non c'era cosa migliore: 

(I)'Ok per oggi basta, allora domanda stupida che mi è venuta in mente, ti piace il gelato?' mi chiese 

(A)'Sì moltissimo e a te?' 

'Molto soprattutto su un divano davanti a un bel film o nei momenti di depressione, vai al cinema?' 

'Qualche volta perché?' 

'Così, non riuscirei a uscire con qualcuno che disprezza quest'arte' 

'Ah ottimo, io non riuscirei a stare con qualcuno che mastica mentre mangia' 

'Io non lo faccio, ti do questa impressione?' 

'Non si sa mai' Ridemmo 

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