Capitolo 15. Atelier

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ITZIAR'S POV:

La mattina arrivò comunque e io mi alzai e andai in cucina strofinandomi gli occhi: 

'Buongiorno' sentì dire dalla mia coinquilina 

'Sì giorno' 

'Hai dormito male?' 

'Molto, mi manca Alvaro' 

'Immaginavo. Oggi lo vedi giusto?' 

'Sì andiamo all'atelier e poi al centro commerciale' 

'Wow'

'Tu invece?' 

'Niente principe azzurro all'orizzonte se è quello che pensi' 

'Mi dispiace, vedrai però che adesso che me ne vado, con casa libera spesso, avrei più possibilità magari' 

'Nah fidati è tutto destino' 

'Lo so' 

Detto questo andai a prepararmi, mettendomi dei pantaloni morbidi e un felpone, comoda per il cambio abito insomma. Alle 9 suonò al campanello 'Vado io' urlai e arrivata al citofono risposi facendo entrare dalla portineria Alvaro. Arrivò poco dopo alla porta, mi salutò abbozzando un sorriso timido, come piaceva a me 'Ciao' 'Ciao metto le scarpe e arrivo' così feci, in due minuti fummo fuori di casa e mano per mano ci dirigemmo in centro per comprare dei vestiti. Entrammo in questo atelier insieme, un commesso ci venne incontro: 

'Come posso aiutarvi?' 

'Noi vorremmo due vestiti per una serata importante' 

'Siete nel posto giusto: lei - riferendosi ad Alvaro - può venire con me mentre la signorina l'affido alle ottime mani della mia collega' 

ALVARO'S POV:

Seguì il giovane che mi condusse nel reparto con i vestiti da sera 

'Aveva già in mente qualcosa?' chiese 

'Sì, pensavo a una giacca e una cravatta semplice, che si possa intonare con il vestito che sceglierà la mia compagna' 

'Benissimo allora penso di sapere cosa faccia al caso suo, provi questo' 

E così dicendo mi diede un completo, entrato nel camerino lo indossai e uscì; lui mi guardò un po' scettico 

'Non risalta il suo fisico, proviamo qualcosa di più aderente' 

E così passammo mezz'ora tra un abito e l'altro, fino a che non trovai quello che faceva al caso mio: mi calzava perfettamente e il colore si sposava con tutte le tonalità dei vestiti da donna. Convinto chiesi se si potesse raggiungere il reparto femminile, per vedere il vestito della mia compagna: acconsentirono. Mentre raggiungevo il camerino sentì la voce di Itzi che diceva: 'Questo è troppo stretto nella parte superiore e sotto il seno, non va bene' concluse tirando la tendina e si bloccò quando mi vede. Mentre la ragazza che l'aiutava tornava dissi: 'Condivido, lo lo stringe troppo, scegli un altro modello' Dopo la commessa gli propose qualcosa senza ferretti, con in alto un taglio orizzontale, poi uno con un buco in corrispondenza del seno che scartammo all'istante, senza nemmeno provarlo: 'C'è un vestito con le spalline larghe che scendono come nastri a coprire la parte davanti?' chiesi esasperato perché tutti i vestiti le stavano male 'Sì certo, pensavo non andasse. Adesso ve lo porto' E così portò un vestito azzurro con due parti di tessuto che coprivano i seni e poi scendeva fino ai piedi come un tipico abito da sera. A Itzi calzava perfettamente 

'Sei sicura che non vuoi metterti un reggiseno sotto?' Stavo per dire che era troppo scollato ma mi trattenni, dopo tutto quello che aveva passato non volevo ferirla 

'Sì' mi rispose 

'Davvero?' 

'C'è qualche problema?' 

'No' 

'Sicuro?' 

'Sono solo, forse, non so, un po' geloso' 

'Tranquillo, avrò occhi solo per te' 

'E io solo per te amore' risposi prima che lei andasse a cambiarsi. 

Finito acquistammo entrambi i capi e, una volta sistemati per bene in macchina, andammo al centro commerciale. Passeggiammo un po' per i corridoi, guardando i negozi, Itzi di tanto in tanto si fermava alle vetrine ma non entrava mai, fino a un negozio che l'attrasse:

'Che c'è?' chiesi davanti a un negozio di cucina 

'Mi servirebbe una nuova casacca da chef' 

'Va bene entriamo' 

'Pensi che sia troppo se la faccio personalizzata col mio nome?' 

'No assolutamente, compra la migliore e falla come vuoi. Io intanto vado a fare un'altra commissione' dissi piano preoccupato che mi chiedesse il motivo 

'Va bene, ci vediamo qui tra mezz'ora. Ciaoo'

'Ciao' dissi sorridendo per poi darle un bacio leggero e uscire

Mi diressi verso la gioielleria che avevo visto prima, entrai e mi venne subito incontro un commesso: 

'Buongiorno, posso fare qualcosa per lei?' 

'Vorrei acquistare una collana' l'anello sarebbe stato troppo per lei 

'Aveva già qualcosa in mente?' 

'No' 

'Bene allora mi dica se c'è un'occasione, cosa vuole trasmettere..' 

'è per la mia compagna, stiamo insieme da qualche giorno e tra poco avremo un galà, volevo darglielo per l'occasione. Un anello mi sembrava eccessivo, lei non è il tipo, una collana è perfetta, ma non so come' 

'Bene, ho qualche idea, venga' 

Lo seguì mentre mi portava in una parte del negozio e iniziava a mostrarmene alcune: una con una pietra enorme, no, una con una stella, ancora peggio, una con nome personalizzabile, non ci stava col vestito, e poi quella perfetta. Era una margherita, il fiore preferito di Itzi, con al centro un piccolo diamantino che sembrava vero. Non ci pensai due volte e lo acquistai. 


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