Capitolo 37. Casa🏡

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ITZIAR'S POV:

Salimmo con l'ascensore e arrivammo in pediatria. Appena messo piede fuori sentimmo piangere ed urlare 'Che succede?' chiesi ad Alvaro, che ripeté la domanda a un'infermiera: 'è  vostro figlio, entrate e vedrete' Corremmo dentro e appena vidi il piccolo sul letto, piangere e allontanare le infermiere che provavano a tenerlo fermo, lasciai cadere la borsa e mi feci spazio tra le persone, per poi guardarlo e fermarmi su di lui 'Ehi, sono qua, sono qua' e lo abbracciai. Scalciò ancora per un po', prima di abbracciarmi e lasciarsi prendere in braccio. Continua a urlare e piangere 'Siamo qua, non succede nulla' Non si fermava, così anche Alvaro si avvicinò e ci strinse entrambi a sé 'Shh' sussurrò fin quando il piccolo smise di piangere 

'Cosa è successo?' 

'Non eravate qui, l'avevi promesso' 

'Scusami, scusami, eravamo solo in ritardo, colpa di papà, prendertela con lui' Pablo lo guardò per poi tornare sulla mia spalla. 

Continuammo a passeggiare così per la stanza 

'Non ce ne andiamo più, anche perché abbiamo una sorpresa' gli dissi dopo qualche minuto 

'Qual è?' Chiese lui mentre si tirava su dalla mia spalla 

'Domani farai gli ultimi esami e se tutto è in ordine torniamo a casa nel pomeriggio' 

'Sono guarito?' 

'Così sembra' 

'Davvero?' 

'Si' E così mi strinse prima di lasciarsi mettere giù e correre da Alvaro per abbracciarlo

'Contento?' chiese 

'Molto' 

'Sai che ci sono due persone che non vedono l'ora di conoscerti?'

'Chi?'

'Pedro e Naj, sono i tuoi zii' Lo guardava dubbioso 

'Pedro è mio fratello e Naj è la sorella della mamma' 

'E come sono?' 

'Lo zio è egocentrico ma anche simpatico, Naj invece è molto dolce e ti vizierà moltissimo alle nostre spalle' Risero ed io con loro

Ben presto tra le sue domande arrivò la sera, momento speciale per tutti e di grande intimità. Finì il tutto circa alle 10 quando andammo a letto. La mattina dopo fummo svegliati alle 8 per gli esami di Pablo, a cui riuscimmo a partecipare, come gli esami del sangue e delle urine, in cui in modo particolare dovetti aiutarlo, e le radiografie. Fecimo poi colazione solo io e mio figlio, mentre Alvaro andava a lavorare, con marmellata e latte 'Piaciuto?' annuì di gusto sorridendo. Giocammo ancora con il pongo e i lego, fino a pranzo quando uscirono gli esiti e 'Promosso': potevamo andare a casa. Quando il primario di pediatria ce lo disse, Pablo pianse stringendomi e io a lui. Al primo pomeriggio preparammo tutte le sue cose: i pigiamini, i giochi che gli avevano regalato, e soprattutto tanti ricordi. Appena finimmo, uscimmo mano per mano con anche Alvaro e trovammo tutte le infermiere che lo avevano seguito e i suoi compagni di avventura schierati. Appena ci videro scoppiò un applauso per puoi salutare ordinatamente il piccolo, alcuni portarono un regalino, altri una lettera e altri ancora dei pensierini. Dopo i saluti e da parte nostra i ringraziamenti per tutto ciò che avevano fatto per noi, uscimmo. Scendemmo nel garage sotterraneo dove avevamo lasciato la macchina giorni prima. Aprì la porta mentre io appoggiavo sul seggiolino Pablo 

'Cos'è?' chiese appena lo posai sul seggiolino 

'Serve per viaggiare in macchina' 

'Ma voi non li avete!' 

'è solo per i campioni' sorrise lasciandosi allacciare bene 

Una volta finito mi sedetti accanto a lui e partimmo per andare a casa. Arrivati scendemmo e salimmo al piano dell'appartamento, lo aprimmo e entrammo vedendo tutti i palloncini blu con qualche dolcetto sul tavolo e un pacchetto. Chiusa la porta vidi anche la scritta 'Benvenuto Pablo!' quell'ometto che ora si nascondeva dietro la mia gamba. Vedendolo, Pedro venne verso di noi 

'Ciao, piacere zio Pedro - e gli porse la mano, lui indietreggiò - Allora, mamma mi ha detto che adori i cioccolatini, ne ho proprio qui uno' Lui si mosse piano, intimorito, verso di lui e prese la ricompensa prima detta. A quel punto Naj si presentò e Pablo rispose per la prima volta 

'Ma che bella vocina!' Disse la mia migliore amica 

'Anche tu' rispose lui 

'Bene, sai fare i complimenti, io e te andremo molto d'accordo' Risero 

'Giochiamo?' proposero quindi e lui annuì andando dal padre per farsi dare la borsa con dentro i lego, mostrandoli orgoglioso agli zii prima di dirgli come giocare con lui.

Alvaro mi fece segno di andare nell'altra stanza. Entrammo in cucina insieme e una volta seduti sulle sedie mi prese la mano e: 

'Come stai? Voglio davvero saperlo, mi dispiace se ultimamente non sono stato molto presente' 

'Lo sei stato, davvero, e sto bene grazie. Sono molto stanca' 

'Che ne dici di andare a riposarci in camera mentre Pablo è intrattenuto? Ce lo meritiamo entrambi dopo le notti in bianco' 

'Va bene, ma se avesse bisogno di me?' 

'Ci siamo io e Najwa, non preoccuparti amore mio' Mi convinse e così dopo essere entrati in camera, ci cambiammo, mettendo vestiti più comodi. Pronta mi misi sotto le coperte aspettando Alvaro che arrivò subito per stringermi in un caldo abbraccio 

'Ti amo' 

'Anch'io' E così dopo un bacio rapido ci coricammo. 

ALVARO'S POV:

 Guardai Itzi mentre si addormentava davanti a me, beata. Passai un'ora a pensare alla mia vita, un po' "parlare" con mia madre o con la mia compagna, davanti a me. Mentre ancora ero lì abbracciato con Itzi sentì la voce di Pablo sempre più vicino, che correva verso di noi, poi un: 'Pablo non apr' di Najwa, probabilmente pensava stessimo facendo sesso lì, a 2 metri da nostro figlio. Così lui entrò senza nemmeno bussare, prima di bloccarsi e guardandoci. Mi alzai piano attento a non svegliare mia moglie, mi piace chiamarla così, mi viene naturale, facendo 'Shh' come segno a mio figlio. Lui mi guardò, prima di aprire le braccia per farsi prendere. Appena chiusi la porta alle nostre spalle Naj disse: 

'Scusaci, c'è scappato' 

'Non succede nulla, per fortuna Itzi sta già dormendo profondamente, quindi Pablo cosa vuoi dirmi?'

'Guarda, guarda' disse indicando una tigre 

(A)'Ma è nuova?' 

'Me l'hanno regalata zia Naj e zio Pedro' 

'Hai ringraziato?' 

'Sì' 

'Grazie, non dovevate' Aggiunsi io guardando mia cognata 

'Un piacere, quindi tesoro andiamo di là con papà a giocare?'

'Sì' rispose lui entusiasta

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