Capitolo 72. Litigi

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ALVARO'S POV:

'Perché mi eviti' Si bloccò 

'Io non ti evito' 

'Ho questa sensazione dalla nascita di Zoe, e non lo dico per ciò che hai appena costatato che condivido ma in generale' 

'Tipo quando?' 

'Quando tre mesi fa mi sono avvicinato per baciarti il collo e tu hai inventato che Pablo stesse chiamando, ti sei messa anche a leggere col muro pur di non stare con me' 

'Non è così' disse mordendosi il labbro inferiore 

'Allora spiegami perché mi ferisci' 

'Non era mia intenzione, davvero. Non ho mai voluto allontanarti, tanto meno adesso che sono i primi mesi ma non ce la faccio. Ogni volta che ti approcci a me mi viene da allontanarmi' 

'E per quale motivo?' Eravamo entrambi sdraiati sul fianco fissandoci 

'Non lo so con precisione, penso che dipenda dal parto - La guardai dubbioso - Ho perso qualsiasi desiderio avessi prima. Due anni fa vedendoti a petto nudo ti avrei trascinato in un motel pur di fare sesso mentre adesso no, non è perché non mi piaccia o non ti amo più, ma' 

'Ho capito ma è normale, dipende dagli ormoni che hai in circolo tipo la prolattina' 

'E ho paura' 

'Di?' 

'Non essere più attraente, ho messo su chili su chili e mi vedo brutta anche adesso' 

'Ma non lo sei, sarai sempre bellissima per me' 

'Smettila non è vero' 

'Sì: hai un bellissimo viso ed è quello che guardo prima di venire, le tue labbra sono le stesse, gli occhi uguali a parte qualche occhiaia in più ma sei tu e io ti amo esattamente così'

'Ma non ce la faccio' 

'Che ne dici se facciamo a piccoli passi? Oggi proviamo ad avvicinarci, toccarci, baciarci magari anche eccitarci ma senza venire. Ci fermiamo quando decidi che è troppo, ti va?' Annuì prima di avvicinarsi a lei.

La baciai piano, superficialmente, per poi chiedere con la lingua il permesso per entrare, lei lo concesse e chiese lo stesso. Dopo esserci staccati e aver sorriso continuai a spostarmi verso il basso passando dal collo, alla spalla e stringendo le mani sui suoi fianchi. La feci accomodare su di me per comodità prima di passare al petto e alla pancia. I seni li lasciai volutamente senza stimolo per evitare di spingere troppo la mano sulla questione. Itzi sembrava contenta e a suo agio mentre le baciavo il ventre. Decisi di fermarmi per concederci una pausa 

'Ti ricordi - domandai - quando vuoi dentro c'era Zoe? - Annuì - che appoggiavo tutte le sere l'orecchio e lei scalciava proprio lì oppure quando le facevo sperimentare nuovi gusti musicali' 

'Mi ricordo tutto' Dopo un sorriso ripresi arrivando al punto più basso, senza contare le gambe. Non ero eccitata come al solito così a seguito di un'occhiata tra noi iniziai dei cerchi sul clitoride piano e poi più veloci. 

Proseguì con la stimolazione delle grandi e piccole labbra mentre eravamo petto contro petto. Nel momento in cui iniziò ad eccitarsi davvero sentì bagnato sul mio petto. Alzai la testa ed incontrai il suo viso paonazzo prima che scomparisse dietro la porta del bagno. Era latte. Succede, avevo letto che era molto frequente e quindi naturale, ma Itzi immaginavo che non ne fosse al corrente. Mi asciugai con il lenzuolo, mi alzai e bussai al bagno 

'Amore ti prego apri' 

'No' 

'Cosa è successo? Stavo andando così bene' 

'No e adesso vai a dormire per favore' 

'Non ti lascio piangere da sola' 

'Vai' scandì e appena finì Zoe si sveglia nella sua camera piangendo 

'Vado io' annunciai 

'No vado io' Uscì dal bagno, prese una maglietta e si diresse di là.

Io cercai di aspettarla ma non ce la feci e crollai nel sonno. Nei due giorni successivi non incrociammo mai gli sguardi, la tensione nell'aria era palese pure a Pablo: 

'è successo qualcosa?' Chiese a colazione

'No' Rispondemmo in coro lasciando cadere l'argomento. Quando anche il terzo giorno andò così, suonai a casa di mio fratello 

'Hermanito che bello vederti!!'

'Come se non abitassi qui accanto' 

'Che succede?' 

'Ho bisogno di parlare con Najwa, è possibile?' 

'Sta allattando le gemelle chiediamolo' Lei accettò senza esitazione. 

Mi sedetti quindi davanti a lei 

'Ti do fastidio se mi siedo qua?' 

'No, niente affatto, piuttosto di cosa vuoi parlarmi' 

'Di Itzi' 

'è successo qualcosa? L'hai messa di nuovo incinta?' 

'Nono, è che, emm, è strano' 

'Racconta' 

'Da quando è nata Zoe mi evita, come se mi sentisse più un peso che un posto sicuro. Mi sento di troppo.' 

'Gliene hai parlato?' 

'Tre sere fa, mi ha detto che si sente brutta, che il suo corpo non è più lo stesso. Sono cose che non posso provare su pelle ma capisco e rispetto il suo spazio. Le ho proposto di riavvicinarsi piano ma non ha funzionato' 

'Cosa?' 

'Il riavvicinamento' 

'E perché?' 

'Si è eccitata e ha perso latte. Si è chiusa in bagno per la vergogna, non so cosa fare, da due giorni non incrocia più i miei occhi, come avesse paura del giudizio. Io ho immaginato che tu ti trovassi o ti sia trovata nella stessa situazione e potresti darmi dei consigli su cosa non fare o non dire, cose così' 

'Allora sì, ci sono passata e le cose che mi sento di dirti sono queste:

 Numero 1: non pressarla, è la cosa peggiore perché lei poi si sentirà in dovere nei tuoi confronti e non è quello che vogliamo, vero?' 

'Assolutamente no' 

'Bene; 

Numero 2: dille parole dolci, complimenti, uno al giorno, senza esagerare, tipo come sei bella stamattina eccetera.

Numero 3:....' E andò avanti parecchio con consigli di cui nei giorni successivi feci tesoro.

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