Capitolo 8: Serata agitata

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È passata una settimana dalla mia cena con Corbyn e non gli ho più parlato ma non perchè non volevo, più che altro il lavoro mi ha tolto molto tempo. Probabilmente dovrei chiamarlo, ma non è il momento.
Sono sdraiata sul mio letto a riposarmi un attimo, finalmente ho trovato il tempo. Dal nulla ho uno di quegli scatti di creatività che mi contraddistinguono, mi alzo, prendo il mio pc, la macchina fotografica e mi metto all'opera. Avevo deciso di creare un mega poster con le mie foto e sapevo anche su che sito andare. Passo 3 ore a cercare di montare il poster perfetto e finalmente riesco. Clicco su "Ordina", inserisco il pagamento e chiudo il sito. Guardo l'ora e sono le 8 di sera, dannazione il tempo era volato! Ordino del sushi dal telefono e vedo se ci sono novità... solo un messaggio da Maddie
(M= Maddie A= Addy)

M- Heyyy

A- Hey! Come va?

M- Bene, tu?

A- Non c'è male...

M- che fai?

A- Nulla di che, ho appena finito un progetto e sto aspettando la mia cena. Tu?

M- Niente :) come al solito

A- XD, non siamo cambiate!

M- Già! Ah ho un messaggio per te

A- ok?

M- Dice che gli manchi e che gli dispiace per quanto accaduto, pensava non fosse un problema per te. Di chiamarlo...

A- Uhm.. grazie

Chiudo la chat perché il sushi è arrivato. Pago il rider e mi siedo in cucina a mangiare... perchè aveva detto a Maddie quelle cose? Perchè non direttamente a me? L'unico modo per scoprirlo era chiamarlo, ma non in quel momento, non mi sembrava giusto... finisco di mangiare in fretta e mi siedo sul divano a guardare Netflix. Dopo qualche ora sento un'altra notifica dal cellulare. È Christina questa volta.

-Ciao, abbiamo novità sulle analisi. So che è il tuo giorno libero e che è un orario scomodo... domani ti faccio sapere se ci sono altri sviluppi! Ci si vedeee ;) -

Finalmente qualcosa di positivo! Eravamo ferme allo stesso punto da circa due settimane e sapere che una strada e un possibile soluzione esiste mi rallegra... improvvisamente sento bussare alla porta. "Chi diavolo è a quest ora?!" penso mentre mi avvio alla porta. Senza pensarci troppo apro e trovo Daniel davanti a me

- Ma che...- chiedo perplessa

- ciao, scusa il disturbo... so che è l'ora più sbagliata ma ho bisogno di parlarti- dice lui

- Eh si... vieni- dico facendo cenno con la mano di entrare

Ci accomodiamo sul divano, spengo Netflix e mi siedo davanti a lui

- Dimmi- dico passando la mano tra i capelli, sistemandoli un minimo

- Mi dispiace che non ti abbia salutato il giorno che ti sei fermata da noi a dormire- dice lui nervoso

- Uh... fa nulla- dico. Ma perchè viene a dirmi questo due settimane dopo?!

- è che ero in stanza da Corbyn...- continua Daniel

- perchè mi stai dicendo questo?- cerco di tagliare corto

- È troppo spaventato per dirtelo... e troppo fiero per ammetterlo, ma sono abbastanza sicuro che ti ami. Pensavo di dirtelo... lo conosco da 4 anni e so come è, quando eri da noi... il modo in cui ti guardava. È innamorato- dice lui tutto d'un fiato

- Ma ne sei sicuro?- dico io scioccata

- No, nulla è sicuro- mi risponde - ma se è così, trattalo bene ti prego. Ha già subito troppo- dice mentre si alza e si avvia verso la porta

- Aspetta cosa intendi!- dico alzandomi di scatto

Ma lui è già andato... sento la porta chiudersi e poi il silenzio più assoluto. Cado sul divano, travolta da quelle parole, da mille emozioni e pensieri. L'unica che mi era rimasta in testa era quel "Ha già subito troppo"... che diamine intendeva?! Mi alzo e metto delle scarpe, avevo bisogno di una passeggiata per sistemare i pensieri...
Esco nella luminosa Los Angeles. Sarà stato anche tardi ma in giro c'era ancora molta gente, i negozi e i bar avevano le insegne illuminate, le macchine sfrecciando veloci lasciavano scie di luce e solo un rombo di motore. Los Angeles era così, sempre piena di vita mai ferma: ed è per questo che la adoro! Mi avvio verso il parco per trovare un po' di pace, distava circa 15 minuti di cammino da casa mia e la serata era piacevole. Appena raggiungo il parco mi siedo ad ammirare la luna che era alta in cielo. Perchè Corbyn non mi aveva chiamato? Perchè Daniel era venuto da me? Che cosa aveva passato Corbyn? Mi amava davvero o era tutto una farsa?
Molte domande frullano nella mia testa, improvvisamente vedo qualcosa di fianco a me muoversi. Mi giro di scatto e l'unica cosa che vedo è un uomo allontanarsi e un mazzolino di lavanda sulla panca di fianco a me. Lo prendo sorridendo, mi alzo e rincorro l'uomo. Più mi avvicino più lo riconosco.

- Aspetta!- urlo

Lui si ferma di colpo, senza girarsi e mi scontro con lui, cadendo

- Corbyn?- chiedo

- Chi?- dice l'uomo aiutandomi ad alzarmi

Non era lui, era una semplice persona che passeggiava

- Oh scusa! Pensavo fossi qualcun'altro...- dico

- Non fa niente- mi risponde porgendomi la lavanda che avevo fatto cadere - Buona serata!-

- Anche a te- dico mentre mi sistemo i vestiti

Mi dirigo a casa e vado a dormire... e senza volerlo piango.

Più di un semplice cantante Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora