Capitolo 46: Segreti

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La settimana vola via veloce e Corbyn e Daniel hanno chiarito. Insomma tutto è tornato alla normalità e tutti erano felici. Il giorno della partenza si avvicina sempre di più e la voglia di tornare a casa sale, il lavoro è andato a farsi benedire e non mi interessa al momento: mi merito una pausa. Finalmente sarei tornata a casa dai miei genitori, dai miei amici e soprattutto sarei tornata nel MIO paese. L'America è stupenda, non c'è che dire, ma mi manca la tranquillità del mio quartiere... Avrei portato in giro i ragazzi per Milano e altre città, sarebbe stato tutto stupendo! Questi sono i miei pensieri mentre preparo nuovamente le valigie accompagnata dalla mia playlist. Mi metto a ballare per la stanza a occhi chiusi: per miracolo non rompo nulla. Mi ero praticamente trasferita nella villa dei ragazzi e abitavo lì maggiore parte del tempo, sia perchè è stupenda ma soprattutto perchè così Corbyn poteva proteggermi da tutto il mondo: come sempre troppo protettivo! La stanza degli ospiti era diventata mia ormai e in quel momento mi trovavo lì. Jack entra nella mia stanza e mi sveglia dai miei pensieri

- Balli bene!- si complimenta

- ODDIO JACK! Non ti ho visto arrivare, comunque grazie... ti serve qualcosa?- chiedo sorpresa da quella visita

- Volevo sapere come sei messa con la partenza, pronta?- chiede

- Yess! Sono gasata al massimo- rispondo

- Bene, allora che dire... Italia arriviamo!- urla alzando un pugno

- Siii- rispondo abbracciandolo

Lui mi abbraccia a sua volta e poi mi lascia per tornare nella sua stanza.
In quei mesi il mio rapporto con i vari membri si era fortificato ma con Jack era diverso. Lui da subito è stato disposto a darmi consigli e era sempre pronto ad aiutarmi. Ci siamo avvicinati molto e, onde evitare disguidi, ne abbiamo subito parlato con Corbyn... aveva accettato la nostra amicizia ma non doveva spingersi oltre quello: la sua gelosia si mostrava lievemente. Jack insomma era il mio migliore amico e ne ero molto contenta!
Torno a ballare con i pensieri migliori di sempre in testa... una tra le mie canzoni preferite inizia a suonare. Non la ascolto mai quando ci sono i maschi in giro, è un segreto. Quella volta però me ne scordo e inizio a danzare su quelle note rap.

- Non ti si addice questa canzone Addy- dice Corbyn sulla porta di camera mia

- Corbyn! Dannazione mi hai spaventato- dico sussultando

- Che ascolti?- chiede avvicinandosi al cellulare da dove usciva la musica

- Niente!- cerco di prendere il cellulare

- Sì, come no... fammi vedere!- dice lui alzando il telefono in modo che non potessi raggiungerlo

- Non vale così!- dico cercando di prenderlo

- When I pull up... che diamine ti ascolti Addy?- chiede scoppiando a ridere

- Molto meglio delle tue baggianate- rispondo

- Come scusa?!- chiede scioccato

- Hai sentito bene caro mio!- lo affronto

Chiude la porta alle sue spalle a chiave e si avvicina a me. Lentamente indietreggio fino a che la mia schiena non tocca l'armadio, le sue mani afferrano i miei polsi e li stringono con una salda presa. Era talmente forte che faceva quasi male, improvvisamente una sua mano si appoggia sul mio collo e inizia a stringere lievemente... il mio respiro si fa sempre meno e molti gemiti escono dalla mia bocca mescolati con le risate di Corbyn. Mi tappa la bocca coprendo le mie labbra con le sue...

- Prova a dirlo di nuovo e non sarò così gentile- dice lentamente

Molla la presa dal mio collo e finalmente respiro di nuovo, gli anelli che indossava hanno lasciato un lieve segno rosso su di esso. Mentre prendo fiato, mi sorprende con un altro bacio che viene seguito da un'altro e un altro ancora. Ognuno mi toglie di più il respiro e ben presto non ne ho più. Le gambe iniziano a non reggere il mio peso e le energie vengono meno. Cado addosso a Corbyn che mi sorregge.

- Ti avevo avvertito, non devi metterti contro di me- dice tenendomi

- Non respiro...- dico ansimante

Lentamente il fiato torna e riesco a respirare di nuovo. Mi siedo sul bordo del letto per rilassarmi un secondo e Corbyn si siede vicino a me, con un braccio mi avvolge e mi stringe a se. Gli faccio cenno di sdraiarsi ma lui non si muove.

- Dai, please!- lo supplico

- Va bene amore- risponde e si sdraia

Mi accoccolo al suo fianco, appoggio la testa sul suo petto e mi addormento travolta da un'improvviso sonno. Un sorriso di tenerezza si crea sul volto di Corbyn alla mia vista e mi copre con una coperta in modo che non prendessi freddo poi si addormenta anche lui.

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