Capitolo 29: Non chiamarmi così!

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Quelle parole sagge erano ciò che mi serviva. Ci avviamo verso il punto di ricerca finale e appena arriviamo troviamo una laguna stupenda! Il mare cristallino sembra trasparente e gli scogli spuntano una volta ogni tanto dalla superficie del mare. Christina si butta in acqua per l'ultima volta quel giorno, cercando il punto adatto alla vita delle tartarughe che avremmo liberato nelle settimane successive. Io tiro fuori il cellulare dallo zaino e noto che ha qualche tacca: c'è connessione! In fretta controllo i messaggi, ma nulla di importante.
Torniamo in porto dopo circa 4h in alto mare, siamo tutti esausti. Mentre portiamo l'attrezzatura alla base incrociamo Summer

- Oh, chi si rivede- dice con una smorfia

- Ciao Summer- le rispondo

- Dove siete state? Che sono quelle scatole?- chiede

- Uno non ti interessa e due non ti interessa nemmeno quello- risponde Christina

- Uh... va beh tanto non mi importa. Fatto sta che sono bloccata sulla ferma mentre voi ve ne andate per mare- commenta Summer

- Sì, esatto. Non è stata nostra la scelta ma di Christopher quindi se non ti va bene vai a lamentarti con lui- rispondo appoggiando lo scatolone su un tavolo

- Esattamente- mi fa eco Christina

Usciamo dalla stanza e lasciamo da sola Summer. Quanto mi dava fastidio quella ragazza, dannazione!

- Tutto ok?- chiede Christina vedendomi pensierosa

- Oh... si si- dico

- Ok...- mi risponde con poca convinzione

Esco dalla base, saluto Christina e mi dirigo verso casa. Incontro nuovamente Austin

- Allora, Addy. Cosa hai deciso di fare?- chiede

-Sto andando a prendere una macchina. Sa, ha ragione, devo seguire il mio cuore e ora mi dice che devo andare a prendere la macchina così che quando torna Corbyn posso andare da lui- rispondo

- Sono sicuro che farai molta strada Addy- dice lui allontanandosi

- Austin! Grazie ancora per il consiglio- dico fermandolo

- Non c'è di che- mi risponde sorridendo

Mi avvio verso il concessionario più vicino e dopo un po' di contrattazione compro una macchina. Esco con le chiavi in mano e me ne torno a casa. Finalmente ho un mezzo più veloce delle mie gambe per spostarmi. Appena arrivo a casa corro nel mio appartamento e cerco dappertutto la mia foto. Non c'è!

- E CHE DIAVOLO! DOVE L'HO MESSA!- urlo

Smonto l'intero appartamento e non è qui. L'unico posto in cui può essere è a casa di Corbyn e dei ragazzi. Ma non ho le chiavi per la villa, dovrò aspettare che tornino da New York. Sento il telefono che squilla
(C= Corbyn   A=Addy)

C- Ciaooo

A- Heyyy

C- Come stai?

A- Bene... ehi non è che hai visto la mia foto? È piccolina, la tengo nel mio portafoglio

C- ehm...

A- Corbyn? Cosa devi dire?

C- Nulla

A- Hahaha non ci credo! Dai dimmi

C- L'ho presa io...

A- Ma che... CORBYN!

C- Ops

A- Dimmi perché hai fugato nella mia borsa senza il mio permesso e per di più hai preso in mano il mio portafoglio!

C- Primo, non ho frugato nella borsa... era fuori il portafoglio. Mentre dormivi ho visto che era aperto e mentre lo mettevo via ne è caduta la foto e ho deciso di tenerla con me. Per portarti sempre con me

A- awww, basta che quando torni me la ridai

C- Vedreemooo

A- Corbyn Matthew Besson tu me la restituirai!

C- Adoro quando dici il mio nome per intero

A- Corbyn...

C- E va bene, quando torno te la do

A- Grazie... ora devo andare

C- Ok, ci sentiamo baby

A- Non chiamarmi così!

C- Ok baby ciaooo

A- CORBYYYN!

Ma la chiamata termina. Scoppio a ridere e mentre mi sdraio sul letto ordino la cena. Lo avrei sorpreso il giorno del suo ritorno...

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