2. Las que se pelean se desean (a veces)

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Era strano che facessero entrare delle nuove detenute a quell'ora del mattino, era appena passato l'orario della colazione. Zulema, sdraiata sul letto, non se ne curò molto. In fondo, non era affar suo chi entrava in carcere. Sentì del fermento in balconata, ma non le interessava. Il soffitto era più entusiasmante e doveva cercare di riposare la gamba il più possibile. Erano passate più di due settimane, ma ancora non era in grado di camminare senza stampelle.

Macarena si avvicinò al suo letto, appoggiandosi con i gomiti e trovandosi faccia a faccia con lei.

La cella era vuota e tutte le attenzioni in corridoio erano rivolte alla nuova detenuta entrante, così Maca si concesse di sfregare dolcemente il suo naso contro quello di Zulema, sorridendole. La mora ricambiò il gesto, chiudendo gli occhi e sospirando.

- Dovremmo smetterla con questo teatrino e questa finzione, sai? - le sussurrò Macarena, - lo sanno tutti che abbiamo passato mesi ad organizzare colpi in società. Ci sono una quantità di voci che girano sul nostro conto, non puoi nemmeno immaginare. -

Zulema sospirò di nuovo, tornando a fissare il soffitto senza rispondere.

- Zulema... Se è per il bambino che hai paura, prima o poi si verrà a sapere. Che le persone sappiano di noi o meno sarà indifferente, lui sarà comunque in pericolo. Ma, se sapessero che dovranno passare anche sul tuo cadavere per arrivare a lui, allora forse sarebbe un pochino più al sicuro, non credi? - le disse, accarezzandosi il ventre.

- E' troppo presto. - si limitò a rispondere, tagliando corto. Maca, che si aspettava quella risposta, non si scompose. Prima o poi avrebbe ceduto, sapeva anche lei che era la cosa migliore, ma doveva rispettare i suoi tempi ed attendere che fosse pronta. Alla fine, quello rappresentava un coming out a tutti gli effetti ed era comprensibile che la "Regina Araba di Cruz del Norte", "il fottuto elfo dell'inferno" fosse titubante nel rivelare al mondo che provava dei sentimenti. Si arrampicò sul letto, sedendosi al suo fianco, con i piedi a penzoloni. - Chissà chi è la nuova detenuta. Non sono rimaste molte celle libere. Speriamo che non finisca con quella squilibrata di Julia, quella stronza non vede l'ora di sfregiare qualcun'altra. -

- Sarebbe solo l'ennesima novellina che si lascia fregare. Ci sei passata anche tu, Maca. Ed è l'unico modo per imparare a sopravvivere qui dentro. - le disse Zulema con una nota divertita nel tono. Puntò i gomiti, mettendosi a sedere. Poi, delicatamente, cercò di spostare la gamba ferita fino a portarla al bordo del letto, così da sedersi di fianco a Maca. Le doleva ancora, ma fortunatamente il male diminuiva giorno dopo giorno, anche se ancora faticava a muoverla senza aiutarsi con le braccia.

- Mi accompagni ai bagni, bionda? Ho bisogno di una doccia e con tutto questo fermento nessuno si accorgerà che non è il nostro turno. -

Maca saltò giù dal letto, voltandosi con il sorriso e rispondendole ridendo:

- Certo, come la regina araba desidera! - le porse le braccia e la aiutò a scendere dal letto. - Continuo a chiedermi perché hai scelto quel letto, se ogni volta salire e scendere sono una sofferenza. -

- Così posso guardarti mentre dormi senza che nessuno se ne accorga, biondina. - le rispose con noncuranza.

Maca scoppiò a ridere mentre le porgeva le stampelle.

Insieme, si incamminarono in corridoio.

Non avevano avuto grossi problemi dal loro arrivo a Cruz del Norte. A parte qualche sguardo di traverso e la tensione ogni volta che incontravano Julia e le sue scagnozze, Zulema e Macarena erano riuscite a condurre una vita abbastanza tranquilla, nonostante tutto. Si rendevano conto di essere odiate in quel posto, ma allo stesso tempo temute e rispettate. Tutte sapevano di cosa erano state capaci in passato e non osavano immaginare di cosa sarebbero state capaci ora che le avevano tolto la libertà ed erano in società. Non serviva che dichiarassero apertamente di avere una relazione per far capire che, comunque, viaggiavano in coppia e che qualsiasi attacco ad una delle due avrebbe scatenato l'ira e la vendetta dell'altra.

No tengo miedo a llorar (sequel di -No me jodas-)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora