12: Gitana

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- Chi era in visita? - le chiese Maca non appena la vide rientrare in cella.

- Niente... Nessuno. - mentí Zulema. Esattamente, non sapeva perché stava mentendo. Forse, sentiva di non potersi fidare e, di conseguenza, non voleva illudere la bionda con piani sconosciuti e gente che ritorna.

- Zulema. Non mentirmi. Che succede? - insisté, allungando il braccio dal letto per afferrarle la spalla.

Zulema si voltò per guardarla e rispose:

- Niente, bionda. Non ti preoccupare. -

- Cazzo, Zulema. Ti conosco come se fossimo sposate. Cosa succede? -

- Niente Maca. Non qui, ok? -

Maca si zittí, capendo che la visita era stata qualcosa di più che una semplice chiacchierata. Smise di fare domande, tirandola a sé per baciarla dall'alto della branda.

Zulema, però, si staccò in fretta.

- Devo fare una telefonata. - disse solo, per poi uscire di fretta dalla cella lasciando Macarena allibita e sulle spine.

Si diresse alle cabine e, pazientemente, fece la fila, aspettando il suo turno. Non aveva voglia di litigare e, soprattutto, aveva disperatamente bisogno di fare quella telefonata. Non poteva rischiare che le togliessero il diritto di chiamare solo perché aveva cercato di saltare la stupida fila.

Quando toccò finalmente a lei, fu travolta da una spallata proveniente da dietro. Alzò lo sguardo e vide che Sierra la stava superando, rubandole il posto.

Zulema si morse il labbro inferiore, infliggendosi dolore per obbligarsi a non replicare a quella provocazione.

- Che puttana...- mormorò tra sé e sé.

La vide alzare la cornetta del telefono libero e comporre il numero, senza preoccuparsi di nulla.

Zulema si guardò intorno e notò una decina di detenute, tra cui Julia, appoggiate ognuna ad una parete diversa, tutte con lo sguardo puntato su di lei. Scosse il capo, tornando a fissarla mentre telefonava a chissà chi, senza meravigliarsi del fatto che in solo un paio di settimane fosse riuscita a crearsi un gruppo di tirapiedi.

Tipico di quelle come lei, spietate e, soprattutto, manipolatrici. Chissà cosa aveva promesso loro in cambio.

Droga, probabilmente, visto che la maggior parte si facevano da anni e che quelle che non si facevano erano quelle che gliela vendevano.

Evidentemente, Sierra era riuscita a prendere il controllo del mercato della droga con la forza. Alla fine, ci si può aspettare che siano violente, ma non di certo che siano furbe e con quel tipo di persone Alicia andava a nozze.

Un telefono si liberò, così Zulema poté finalmente fare la telefonata che aspettava di fare da lunghissimi minuti.

- Hey, Gitana! - esclamò.

- Cazzo, Zulema! Quanto tempo! - rispose una voce femminile all'altro capo del filo. - Ma da dove mi stai chiamando? Non conosco questo numero! -

- Da Cruz del Norte, Zingara. Non hai sentito quello che si dice in giro? -

- Ma che cazzo dici Zule, non ho sentito niente! I media passano il tempo a raccontare stronzate inutili. Quando vi hanno prese? -

- Ormai è passato un mese, credo. Beh, i giorni non sono molto diversi tra loro qui, lo sai bene. - le rispose, ridendo.

- Ma com'è successo? Cazzo eravate le figlie di puttana più ricercate del paese! -

- Sai quello che ti ho sempre detto, no? Che nessuno ci salverà mai in questa vita e che siamo tutti fottutamente soli? Di non fidarsi di nessuno e tutte quelle stronzate? -

No tengo miedo a llorar (sequel di -No me jodas-)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora