19: Los escorpiones

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Respirare l'aria della libertà era sempre un'emozione che non aveva prezzo. 

Ma, in quel momento, insieme, dopo tutto quello che avevano passato, fu qualcosa che si sarebbero ricordate per tutta la loro vita. 

Avevano imboccato il condotto di aerazione non appena Lisbona aveva lasciato l'infermeria. Non c'era tempo da perdere ed ogni secondo poteva essere determinante. 

Dopo una fuga agonizzante, attraverso tunnel stretti ed apparentemente interminabili, erano riuscite a raggiungere le fognature. Da lì, dopo solo qualche metro avevano incontrato il tombino accanto al quale Saray avrebbe dovuto fargli trovare il furgone ed i soldi. 

Zulema era stremata, così come Macarena: la gravidanza si stava facendo sentire in tutto il suo peso e la sua ingombranza. 

Montarono sul furgone e si concessero un momento di euforia. Urlarono, scalciarono, si abbracciarono, si baciarono. Fu il momento più emozionante della loro vita. 

Non solo stavano evadendo dal carcere, la stavano anche facendo in barba a tutta la banda, che aveva organizzato un piano enormemente complesso per farle evadere. 

Si chiesero come avrebbe reagito il Professore, non appena avesse scoperto la loro fuga. 

- Maca, controlla la borsa. - 

Macarena obbedì, frugando nel borsone che Saray aveva imboscato sotto il sedile. C'era tutto. Soldi e vestiti. Le lanciò un paio di jeans ed una maglia e si cambiarono più velocemente che poterono. 

- C'è anche un telefono, - le disse Zulema, - controlla. -

Maca obbedì e trovò un telefono usa e getta. Zulema lo prese e compose un numero di telefono. La bionda non sapeva cosa Zulema stava facendo, ma non fece domande. Si mise alla guida ed accese il motore. 

- Ispettore? - disse la mora.

- Chi parla? - rispose una voce all'altro capo del filo. 

- Non importa chi parla. Può gentilmente dire all'ispettore Alicia Sierra, la quale dovrebbe essere al suo fianco, che è stata fottuta? - 

Seguì un momento di silenzio in cui si sentì solamente bisbigliare. Zulema ne approfittò per attaccare, accorgendosi dello sguardo con la quale Macarena la stava fissando. 

- Sei uscita di testa? - 

Zulema fece spallucce e lanciò il cellulare fuori dal finestrino: 

- Dovevo dirglielo, in qualche modo. - 

- Cosa? Cosa cazzo dovevi dirle? -

 - Che abbiamo vinto noi, Maca. -

Maca non rispose, ma dopo qualche secondo un sorriso si dipinse sul suo volto, per poi trasformarsi in una fragorosa risata. Zulema la seguì, ridendo a sua volta. 

Era la prima volta che ridevano davvero, da mesi. 

Ed era una sensazione indescrivibile. 

- Hai lasciato il biglietto? - le chiese la mora, dopo qualche minuto. 

- Sì. Esattamente al posto che abbiamo lasciato vuoto. -

- Perfetto. Lo troveranno sicuramente. - 

- Zulema, perché è così importante quel biglietto? - 

- Perché così capiranno che tutto quello che succederà non è altro che la conseguenza delle loro azioni. - 

Macarena rise nuovamente: 

- Sei proprio un fottuto scorpione. - le disse la bionda

- Lo sei anche tu, adesso. - 

No tengo miedo a llorar (sequel di -No me jodas-)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora