7: Murillo

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Zulema rimase ammutolita davanti a quella dichiarazione. La voce dall'altra parte della cornetta sembrava davvero quella di Raquél, ma com'era possibile che avesse rischiato di contattarla in carcere? E soprattutto, come aveva potuto, dopo quello che le aveva fatto, tradendole vigliaccamente? Avrebbe sentito che cosa aveva da dirle, ma dubitò di poter credere ad una sola parola di quello che stava per sentire.

- Ho poco tempo prima che questa chiamata venga rintracciata. Sergio ha fatto tutto da solo, non sapevo nulla del suo tradimento e non lo condivido. So che non mi crederai, ma non mi importa. Tutto quello che voglio è non avere sulle spalle la responsabilità del figlio di Maca, quel bambino non merita di crescere dietro alle sbarre ed è già passato fin troppo tempo. E se questo significa tirarla fuori di lì, sappi che è quello che sto cercando di fare. -

Zulema non poté fare a meno di scoppiare a ridere:

- Tutto questo per un fottutissimo senso di colpa, ho capito bene? Ti senti in colpa per una cosa che ha fatto lui? - le sbatté in faccia la dura verità con un tono di disgusto e derisione, poi, continuò: - il senso di colpa non serve a nulla, Raquél. Dovresti averlo capito, ormai. - 

- Io non sono come te, Zulema. - 

- E come pensi di fare, sentiamo? Pensi di poter giocare a fare dentro e fuori come un bambino che si diverte con il suo cricetino in gabbia? - 

- Ci sto lavorando. - 

- Beh, ti consiglio di smetterla ed impiegare il tuo tempo cercando di scappare il più lontano possibile, perché le cose si stanno mettendo piuttosto male e la tua amica Alicia non si arrenderà tanto facilmente, soprattutto ora, che non ha più nulla da perdere. E, soprattutto, Raquél, scappa da me. Perché ti giuro che se ti rivedo ti ammazzo. E non provare ad avvicinarti a Macarena. - 

- Mi stai minacciando? - 

- Tu che ne pensi? - 

- Ci sarà tempo per riparlarne quando vi avrò tirate fuori di lì. - 

Attaccò. Zulema rimase appesa al telefono, con la gamba che le doleva ed estremamente confusa da quella telefonata così strana. 

Decise che per il momento non avrebbe detto nulla a Macarena. Era abbastanza convinta che Raquél non stesse mentendo e che stesse davvero cercando un modo per farle evadere, ma era tutto troppo prematuro e meno persone detengono le informazioni, meglio è. Avrebbe aspettato di vederci più chiaro e di avere un piano più concreto prima di avvertirla. Ora, la priorità era che la bionda pensasse alla sua sopravvivenza. Al piano per l'evasione ed alle cazzate di Raquél poteva benissimo pensare da sola, per ora. 

Si diresse in cortile, pensierosa, non si sarebbe persa l'ora d'aria per nulla al mondo. 

Si sdraiò al solito posto, accendendosi una sigaretta e ripensando al fatto che Palacios fosse stato eletto direttore. Probabilmente Sierra aveva patteggiato con lui la sua uscita dall'isolamento, promettendo collaborazione ed una sorta di lavoro sotto copertura per estorcere loro informazioni riguardanti Raquél ed il Professore. 

La verità, era che lei non aveva la più pallida idea di dove potessero essere e cosa fosse successo. A giudicare da ciò che le aveva detto Raquél al telefono, sembrava che Sergio avesse architettato il tradimento da solo alle sue spalle, perciò immaginava che avessero in qualche modo litigato e, se davvero le cose stavano così, presumibilmente lei stava cercando di organizzare la loro evasione da sola. Il che significava che Zulema avrebbe potuto avere informazioni su Raquél, ma non sul Professore. 

Meglio che niente, se questo era quello che Sierra voleva, almeno sapeva di avere una moneta di scambio, ma per cosa? Non avrebbe mai ottenuto niente in cambio di informazioni, Alicia era una vipera e non aspettava altro che l'occasione giusta per fotterla. 

No tengo miedo a llorar (sequel di -No me jodas-)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora