Capitolo 8

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Rachele POV.

Dolore. È l'unica cosa che riesco a provare in questo momento, poi qualcosa cambia.

Serenità. Mi colpisce ed un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra, poi torno nell'oscurità un po' meno buglia.


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Alec POV.

"Perché non si è ancora svegliata?"

"Gli dia altro tempo, è tutto regolare Alpha. Dovrebbe svegliarsi tra poco, le lasci il suo spazio" il medico rinfila i suoi appunti nel raccoglitore e poi lascia la stanza con un piccolo inchino.

"Non pensi sia un po' esagerato?"

"No"

"È la quarta volta che la fai visitare Alec" ridacchia Dylan

"Fatti i cazzi tuoi" eppure non riesco a buttarla sul ridere, vorrei vedere lui se la sua compagna si trovasse in queste condizioni.

"Ok, va bene, scusa. Comunque mi sono occupato io di inventare una scusa con i genitori e con la scuola. Non dobbiamo preoccuparci per tutta la settimana, ma dalla prossima dovrete pensarci voi." Sospira "ci vediamo stasera, mi auguro che almeno ti presenti per cena. Alpha"

Ma non riceve risposta.


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Rachele POV.

"Ti sto lasciando il tuo tempo, ma non approfittartene. Devo andare ora, oggi è festa nazionale ed ho ospiti a cena, spero di non mancarti troppo" sento ridacchiare "perché a me decisamente mancherai come l'aria" questa volta continua serio.

Sento dei passi allontanarsi ed una porta chiudersi delicatamente.

Piena di confusione tento di aprire gli occhi, ma non riesco.

Dove sono? Perché mi sento così debole?

Presa dalla paura tento nuovamente di aprire gli occhi e di muovermi, ma niente accade. Sento solo de bip sempre più veloci.

Ho il respiro affannato ed i bip sono orami incontrollabili.

"Veloce"

La porta si spalanca ed un senso di sollievo mi colpisce immediatamente, sento qualcuno afferrarmi la mano ed accarezzarmi i capelli, sussurrandomi nell'orecchio di stare tranquilla e che si sistemerà tutto. Questo sembra calmarmi.

"Riprovaci ora" sussurra nuovamente

E questa volta riesco.

Alec è davanti ai miei occhi. Più bello che mai. E vestito eleganti? Ah, che bella visione.

Mi sorride scuotendo lievemente la testa. Per poi posare un bacio sulla mia fronte.

"Esco un attimo, questo dottore ora ti visiterà, io starò qui fuori, per qualsiasi cosa chiamami"

Annuisco e sposto lo sguardo in direzione dell'uomo con il camice, che mi sorride lievemente, per poi inchinarsi verso Alec, che con un gesto della mano lo supera.


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HELP THE SHEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora