Always - capitolo 9 (parte 3)

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Parai il colpo appena in tempo, era di una potenza impressionante,

- (non ricordavo di esser cosi potente al tempo, ho fatto malapena tempo ad erigere la barriera la terra sotto ai piedi è un puro miracolo se... ... ... no) - guardai il fumo diradarsi

- (non è stata fortuna o il caso... ...) - guardai negli occhi il me del passato, aveva uno sguardo freddo, calcolatore e sembrava tremendamente preciso negli attacchi

- (lo ha lasciato apposta il terreno sotto ai piedi, non voleva ucciderci, solo spaventarci) -

- voi chi siete? - abbassai lentamente la barriera e la guardia, non sembrava piu ostile,

- semplici viaggiatori nel tempo - lui abbassó la bacchetta

- [(mmm, non posso fidarmi, devo tenere la guardia alzata, farò finta di fidarmi e li tengo d'occhio)] - io sorrisi

- (povero stupido me) - ci guardammo negli occhi non era molto collaborativo

- (stupeficium) - mirai alla sua mano scaraventando la sua bacchetta, lui portò le mani alla bocca

- (golem protejează-mă) - dalla sua bocca uscirono delle lingue di fuoco che diede vita a un turbine di fuoco, il mio incantesimo mi protesse appena in tempo, un enorme golem di petra piantò un alabarda nel terreno dividendo in due il turbine di fuoco che venne a crearsi

- non sei male vecchio, te lo concedo - rimasi in posizione di guardia

- te lo richiedo un'ultima volta gentilmente, chi siete? -

- te l'ho detto, siamo viaggiatori del tempo, eravamo venuti a cercare la ragazza che si era persa nel viaggio - indicai Hermione legata come un salame

- (è estremamente stancante combattere con qualcuno di forte quasi quanto te, quindi speriamo non abbia altri colpi di testa) -

- ora... noi togliamo il disturbo, e vi lasciamo discutere, il moccioso sembra aver qualcosa di importante da dirti - fece levitare il suo libro davanti a se

- come lo hai chiamato? - La sua aura si stava addensando diventando quasi pesante e palpabile,

- dai Misha smettila perfavore -

- (Kleiderpause) - i suoi vestiti si ruppero lasciandolo completamente nudo,

- a me proprio come a te non serve la bacchetta per gli incantesimi, solo la concentrazione sull'obbiettivo, che di certo non puoi avere mentre cerchi di non far vedere il tuo corpo nudo ad altri - lo guardai diventare rosso come un pomodoro, i suoi pensieri erano un insieme di incasinati insulti rivolti verso di me e verso se stesso, erano cosi veloci che molti non riuscivo a seguirli che gia erano scomparsi, sbuffai e schioccai le dita, facendogli riapparire dei vestiti secondo i miei gusti del tempo addosso, prima che potesse lanciarmi addosso ogi incantesimo che conosceva

- te lo ripeto, se tu non ci attacchi io non rispondo, son qui solo per recuperare i miei studenti, tutto qui - speravo di esser riuscito a calmarlo

- diciamo che ti credo - disse distogliendo lo sguardo

- ora che li hai te ne puoi andare - non mi voleva piu guardare in faccia per l'imbarazzante precedente di poco prima

- Markus non trattare male gli sconosciuti - lo rimproverò Armando

- scusatelo, non ama molto le persone -

- lo so, gli umani son solo delle piaghe - il me del passato fece si con la testa mentre parlavo

- pesanti, pedanti, stupidi, e per evitare di ammazzarvi devo pure trattenermi... -

- visto armando anche lui la pensa come me -

- va anche detto che questo mondo è degli umani attualmente e tu hai due scelte, farteli piacere e diventare più forte oppure odiare tutti e morire qui, come uno straccione qualunque -  sospirai,

- (dimmi te se mi dovevo fare da solo la morale, mi ci mancava solo questo) -

- ora vi lasciamo davvero, mi manca ancora un ragazzo e si sta facendo buio -

- come si chiama? -

- mmh? - lo guardai

- lo studente che vi manca, come si chiama? -

- Harry... Harry James Potter - Ci pensarono un attimo, ma Armando non riconosceva il nome, il che era un sollievo, forse non era andato troppo indietro nel tempo, il me del passato al contrario, sentendo il nome si ammutolì, i ricordi cambiavano man mano che parlavamo, potevo avere in tempo reale i suoi pensieri, sapevo cosa stava pensando in quel momento ed avevo una vaga idea di dove fosse

- vi ringrazio comunque e scusateci ancora - slegai la Granger e li trascinai con me

- ehi - mi fermai sorridendo

- com'è? - mi girai verso il me stesso passato

- si insomma, il tuo studente, com'è fatto? - Aveva, o meglio io avevo, un aspetto davvero caruccio e dolce, sotto quella scorza da duro, ci pensai su

- alto come il rospo - indicai Ronald

- capelli castani, occhiali tondi, cicatrice sull'occhio destro... - lui assunse un'espressione spaventata, era terrorizzato da qualcosa legato a Harry

- cos'è che ti spaventa? -

- nulla - disse cercando di nascondere i suoi pensieri, se da prima avevo avuto la sensazione che sapesse chi cercavo, ora anche lui ne ha avuto la conferma, provai a penetrare nella sua mente

- piantala -

- cosa gli state facendo? -

- non vorrei fargli nulla, ma devo sapere cosa lo spaventa tanto, devo proprio riprenderlo con me il ragazzo - continuai a forzare i suoi ricordi

- puoi provare a scarabocchiare i tuoi pensieri, ma non mi impedirà di trovarlo - il suo meccanismo di difesa personale si innescò, lanciando nei dintorni delle scariche elettriche della potenza di un fulmine, io provai ad avvicinarmi a lui per cercare di calmarlo, l'ultima  scarica a pochi passi da lui però la presi in pieno ritrovandomi steso a terra.



[In Revisione] Always - a Drarry's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora