quella sera zio Morfeo venne a farmi visita e crollai tra le sue braccia, appollaiato sul bordo interno della finestra, non mi capitava spesso e di solito sognavo il passato, per quel motivo non dormivo quasi mai.
- ehi Markus! - sentii una voce chiamarmi, la conoscevo ma non mi sopravveniva il nome del suo proprietario, provo allora a guardarmi in giro, ma nulla, l'oscurità più totale,
- ehi Markus, svegliati! - una mano mi scorla delicatamente, la luce iniziò a filtrare da uno spiraglio sempre più grande, ero di nuovo la, non capivo perché tra i tanti momenti della mia vita, ripercorressi costantemente quelli relativi al periodo da studente ad Hogwarts, mi risvegliai nella stanza da letto Serpeverde, apro gli occhi e vedo Armando Dippet a cavalcioni seduto sopra di me, non perse mai quel brutto vizio,
- scendi, Armando! - lui mi sorrise, lo conoscevo da diversi anni, quindi avevo bene in mente cosa significasse quel sorriso, lui senza farsi attendere iniziò a saltellarmi sullo stomaco,
- sveglia, sveglia, sveglia, sveglia -
- va bene va bene - stava saltellando su e giù sopra il mio stomaco, senza accennare a fermarsi, gli posai una mano sulla spalla e lo guardai negli occhi
- ho capito Armando - lui si fermò a fissarmi, era rimasto imbambolato a guardare i miei occhi, approfittai di quel suo momento di catalessi per girarmi sul fianco, dandomi una mano con la mano sulla sua spalla lo spinsi a terra di fianco al mio letto, mi alzai andando al mio baule infondo al letto per cambiarmi, ero all'ultimo anno quindi avrei avuto gli esami a breve, una seccattura immane
- allora, cosa hai deciso? - chiesi ad Armando dei suoi esami mentre cominciavo a svestirmi
- molto probabilmente punterò sulla pratica dove sono più ferrato - aggiunsi
- mh -
- tu invece cosa farai? - lui non rispose, mi girai a guardarlo mentre mi vestivo
- Armando? -
- eh!? scusa, dicevi? -
- ti stavo chiedendo cosa pensi di fare per gli esami -
- (ma che gli prende? sembra piu rincoglionito del solito) - mi rivesto e mentre saliamo le scale per dirigerci verso la sala comune discutiamo degli esami, scambiandoci anche qualche consiglio
- ehi ragazzi! -
- ehi Nicholas -
- ciao Nick - Nicholas Flamel, il nostro piu caro amico, e membro del nostro trio meraviglia, come ci soprannominarono
- che fate ragazzi? -
- mangiamo e poi ci alleniamo, vieni con noi? -
- si dai, ho un nuovo incantesimo da provare - io ed Armando ci guardammo negli occhi e ridemmo
- che avete da ridere? - effettivamente non sono molti gli incantesimi di casa Flamel che vanno come dovrebbero
- nulla nulla, amico - risposi continuando a ridere, mangiammo e poi ci dirigemmo nel giardino interno dove c'era la fontana, era calmo e tranquillo, non sono molti quelli che ci andavano, io e Armando ci sedemmo sul bordo della fontana, Nicholas si mise in posizione, e prese un respiro profondo
- Avada Kedavra - la bacchetta emise una luce verdastra, che si spense creando un onda d'urto che respinse Nicholas, ci alzammo di corsa e ci avvicinammo a lui,
- Nick, stai bene? - lo aiutammo a rialzarsi
- cazzo! - noi lo guardammo preoccupati
- ero convinto di riuscirci - potevo percepire la rabbia per questo flop, l'odio che provava per se stesso, per non riuscire a lanciare un incantesimo come si deve, per aver deluso nuovamente quell'arpia di sua madre, sentii in lontananza un suono, quasi come un fischio, non feci tempo a girarmi per vedere da dove provenisse che piombai di nuovo nell'oscurità, prima di risvegliarmi ad Hogwarts nel presente.
ANGOLO AUTORE:
scusate la cortezza del capitolo, ogni tanto alternerò capitoli lunghi e corti cosi da farmi prendere un po di fiato tra un capitolo e l'altro.
in questi capitoli corti ripercorrerete il passato del nostro Markus, quel passato che tanto nasconde e che prima o poi verrà a galla.
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[In Revisione] Always - a Drarry's story
Fanfictionquesta non è la solita storia di una scuola di magia... Markus Donovan Purkiss, nato nel 1638 in una famiglia povera di Diagon Alley, passa la sua infanzia tra un abuso fisico del padre e Hazkaban dove viene spedito per crimini a lui additati, un gi...