"Non mi freghi"

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Il giorno dopo, Tori si presentò di buon'ora davanti all'armadietto di Beck. Lui arrivò qualche minuto dopo.

- Ciao Beck!- esclamò lei, con tono allegro e con un sorriso sul volto.

- Ehi.- disse lui, mentre aprì lo sportello del suo armadietto. Prese qualche libro, quelli utili per l'ora che sarebbe di lì a poco cominciata e poi guardò Tori con aria interrogativa.

- Che ci fai qui?- chiese lui, sorseggiando dal suo bicchiere di carta, con il gustoso caffè all'interno. - Volevo... Proporti una cosa... per far perdere Jade...- disse lei, alzando e abbassando ritmicamente le sopracciglia.

- Oh avanti Tori, basta con sta storia! !- disse lui sbuffando e appoggiandosi con una spalla al muro.

- Dimmi la tua idea.- disse infine, con tono stanco e roteando gli occhi marroni al cielo, anzi al soffitto.

- Allora, io pensavo che, dato che lei ha detto che sbaglierà solo se la mettiamo di fronte ad un fatto per il quale non può stare zitta, oggi ci riuniamo tutti in biblioteca,  lei compresa , e quando io le chiederò che cosa ne pensa di una vostra possibile relazione lei risponderà subito nel modo peggiore possibile, ne sono sicura!- disse lei, battendo le mani entusiasta e soddisfatta della sua magnifica idea.

- Okay, ma cosa c'entra la nostra relazione?- disse lui, confuso dal ragionamento della sua amica.

- Voi due vi siete lasciati mesi e mesi fa, ma lei avrà sicuramente un sassolino nella scarpa che deve togliersi riguardo a questo... Quindi poi, conoscendola, inizierà ad uscire fuori di testa e poi perderà e finalmente posso dire di essere più forte di Jade West!- gli rispose la ragazza, alzando un pugno in aria in segno di vittoria e dicendosi mentalmente che lei era un genio.

- Ah, si non fa una piega. Io devo subirmi gli insulti che Jade sicuramente mi urlerà, lei soffrirà perché si ricorderà della nostra rottura e quindi riapriremo la ferita che sanguina e tu vai a casa con i soldi per lo sbaglio di Jade e con la vittoria in tasca.- disse lui, ironicamente.

E non aveva nemmeno torto, perché il fatto di far ricordare loro della rottura di alcuni mesi prima avrebbe fatto soffrire entrambi. Conoscendo Jade, come solo lui la conosceva, avrebbe iniziato ad odiarlo ancora più di quanto già non lo faccia ora e avrebbe passato le giornate a piangere.

- Beh... Hai ragione... Però io vado, ciaoo!- urlò lei, correndo via e salutandolo con la sua piccola mano, mentre saliva agilmente le scale che l'avrebbero portata nell'aula di lezione.

Il ragazzo fece lo stesso e , una volta arrivato in classe, si sedette nella sedia in seconda fila, dove ogni mattina affrontava le lezioni.

Il professore, molto stranamente, era in ritardo o forse non sarebbe arrivato.

- Quel pagliaccio mi sa che è assente!- disse Jade, sbuffando e stiracchiandosi per essersi alzata presto.

- Già, speriamo. Almeno abbiamo un'ora buca.- disse Beck speranzoso.

Dopo una mezz'oretta buona di attesa, il professore non si era ancora presentato in classe, ciò significava che era assente.

- Beh ragazzi, credo che Sickowits oggi non ci sia. Che ne dite di giocare a obbligo o verità? - chiese Tori, mettendosi in piedi sul palcoscenico presente nella stanza.

I suoi amici votarono in positivo, mentre il resto della classe non era d'accordo perché ritenevano fosse un gioco noioso e che violava la privacy.

- facciamo che chi vuole giocare rimane in classe, gli altri se ne vanno.- disse Jade, facendo alzare i ragazzi che non volevano partecipare al gioco.

- Bene. Inizio io. Mmh... André, obbligo o verità? - chiese Tori al suo amico, che stava seduto sulla sedia gialla accanto a lei.

- Ehm... Obbligo.- rispose incerto lui, per paura di quello che l'amica gli avrebbe ordinato di fare.

- Bacia una ragazza tra noi tre.- disse lei, convinta e ferma con ciò che aveva affermato.

- Coosa?!? E soprattutto, chi!?!?- disse lui, sconvolto e spaventato allo stesso tempo.

- Beh... magari Jade... ti ricordo che sei obbligato! !- disse lei, con sguardo furbo, mentre sia Beck che Jade sbarrarono gli occhi.

- Me la paghi!- disse lui, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso Jade, la quale lo respinse con il braccio.

- Non mi toccare.- disse poi lei.

- Devo farlo.- disse lui, dispiaciuto e spaventato per quello che stava accadendo.

- Se ti lasci baciare hai vinto la scommessa e non dovrai più essere dolce.- la provocò lei, sapendo che in quel modo Jade avrebbe sicuramente accettato.

- Uff... Vieni André...- disse lei, sbuffando e alzandosi anche dalla sedia.

Prima di quel bacio entrambi guardarono Beck.

La ragazza non poteva credere di stare baciando il migliore amico del suo ex ragazzo, nonostante fosse un obbligo si sentiva terribilmente in colpa. Fu un corto e veloce bacio, che fece rabbrividire Beck. Non c'era cosa peggiore,  per il ragazzo, di vedere Jade appiccicata ad un altro ragazzo, era strano e doloroso.

La ragazza si passò una mano sulla bocca, come per volersi pulire dalla saliva di André.

- Ora tocca a me... mh... Beck. Obbligo o verità? - gli domandò André, sperando con tutto sé stesso che egli scegliesse un obbligo, per potersi scusare a modo suo di quel bacio.

- Obbligo.- disse sicuro di sé Beck, mentre gli occhi del suo amico brillarono.

- Ok. Prima ho dovuto baciare io Jade, ora fallo tu.- disse lui, sorridendo maliziosamente, mentre Jade si stupì nuovamente per ciò che le sarebbe spettato. André sapeva che quello non era un vero e proprio obbligo perché  sapeva che il suo amico avrebbe voluto farlo ogni giorno, ma dato che la rottura con Jade glielo impediva, un obbligo glielo avrebbe permesso.

- Cosa?!?- disse stupefatta Jade, mettendosi la testa fra le mani, sperando che quell'ora finisse al più presto.

- Dovete farlo. - disse Tori, ridacchiando sotto i baffi.

- Me la pagherai, oca.- disse Jade, mentre si avvicinò al ragazzo.

- Dai Jade, è solo un obbligo. Ci siamo baciati un sacco di volte quando stavamo insieme, ora è solo per un obbligo. - la rassicurò lui, con calma e fermezza. Lei sorrise e la tensione le scese leggermente. Gli si avvicinò, per quanto volesse farne volentieri a meno, e le loro labbra si unirono dopo tanto tempo. Dopo tutti quei mesi passati ad odiarsi, a non parlarsi , avevano finalmente assaporato di nuovo le labbra l'un dell'altro,  sebbene fosse un obbligo.

Si staccarono subito, ma se fosse stato per loro avrebbero continuato per ore, dimenticandosi di tutto e di tutti, ma l'orgoglio di entrambi non lo permise, pertanto tornarono entrambi imbarazzati a sedersi.

Subito dopo suonò la campanella che segnò l'inizio della ricreazione.

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