- Beh...-
- Beh cosa, André? Sei innamorato di Jade? Ohh, ma dai, non lo avrei mai immaginato!- ironizzò Beck, guardandolo con disprezzo.
- Si, lo sono. Questo ti crea problemi?- gli rispose André, che cambiò espressione, ora doveva difendere il proprio orgoglio.
- Credo che i problemi li crea a te... Jade è una persona da maneggiare con cura, tu non ne saresti capace...- gli rispose Beck, acido, accecato dalla rabbia e forse anche dallo stupore, dimenticando per un attimo che il ragazzo contro cui si stava scagliando era il suo migliore amico.
Robbie, senza farsi vedere, era uscito dalla camera dopo aver capito ciò che stava accadendo, soprattutto perché stava accadendo a due migliori amici, entrambi innamorati di una ragazza sola.
- Ne sarei capace sicuramente più di quanto lo sei tu. Io e Jade siamo migliori amici, quindi so tutto di lei, pertanto so anche che negli ultimi giorni non fai altro che ignorarla.
E secondo te da chi viene a piangere?
Da me. - disse lui.
- Smettetela. Basta Beck, ti prego.- li supplicò lei, tenendo il braccio del suo ragazzo tra le sue mani, per evitare un'eventuale rissa.
- Jade, tu non ti intromettere. Stanne fuori. Poi stai tranquilla che non gli faccio nulla, voglio solo risolvere una questione aperta ormai da troppo tempo.- le disse Beck, liberandosi dalla sua dolce presa.
- Dai Beck, cosa devi risolvere?!Vuoi fargli cambiare idea?
È inutile, è impossibile fermare un sentimento.
Voglio dire, se noi ci lasciassimo e mi venissero a dire che io non devo più essere innamorata di te perché sei fidanzato con un'altra ragazza , io non lo farei perché insomma, come puoi fermare a comando un sentimento?!-
- Lo so, Jade, lo so. Però lui non è che ti ama in silenzio, lui ci prova con te e ti rivela i suoi sentimenti in faccia. Che resti innamorato di te per quanto vuole, anche per sempre se necessario, ma tu sei mia e difenderò il nostro amore con le unghie. Da chiunque. Persino dal mio migliore amico.- replicò lui.
- Oh, ehii André! Sei in piedi!- urlò Tori, entrata dalla porta della camera senza preavviso, per poi saltare addosso all'amico.
- Ci mancava solo la gallina.- constatò Jade.
- Ma perché tu sei sempre così acida? C'è qualcosa che non va nella tua vita?!?!- le rispose acida Tori, sfidandola.
- Mi chiedi se c'è qualcosa che non va? Beh, no. C'è tutto che non va nella mia vita. Ma questo non ti riguarda. Però sappi che io non agisco senza motivo, tu non hai neanche idea di tutto ciò che ho passato e che passo tutt'ora.-
- Questo non mi meraviglia... Strega. Ti meriti questo ed altro...-
- Beck andiamo, altrimenti la picchio.- gli ordinò Jade.
- No Jade, io me ne vado quando voglio. Non sono il tuo cagnetto a cui dare ordini. Se proprio vuoi andare, vai. - le rispose lui, giarandosi per guardarla.
- Oggi siete tutti scemi. Tori lo è sempre, non c'era da meravigliarsi, ma tu, Beck, ti credevo più furbo. E si, me ne vado.- disse lei, avviandosi verso la porta.
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Era ormai due settimane che non facevano altro che litigare. Ogni volta che si vedevano si urlavano contro, a volte senza nemmeno un motivo valido.
In classe, quella mattina, il litigio fu violento, uno di quelli dove dici tutto ciò che pensi e che non diresti mai, uno di quelli dove la collera e la delusione ti affogano, ti accecano la vista, ti annebbiano il cuore e le parole diventano automatiche. Forse un litigio che segnerà per sempre la fine di quella storia, ricca di emozioni, una relazione invidiata dal mondo, ma troppo difficile da portare avanti.
- IO NON LA STAVO GUARDANDO, JADE! LEI GUARDAVA ME! LO VUOI CAPIRE!?-
- Oh, certo! Infatti è lei che ti ha fatto l'occhiolino e che ti ha sorriso...- ironizzò la ragazza, mentre lo guardava con disprezzo.
- Ti stai rendendo ridicola...-
- Aver ragione non significa rendersi ridicoli... idiota. Poi, io sarò anche ridicola, ma tu, tu sai cosa sei? Uno sporco traditore.- gli rispose lei.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, poi li posò di nuovo su quelli della ragazza. Entrambi avevano gli occhi opachi, spenti, privi di quella luce che di solito avevano negli occhi.
- Io... Io sono stufo di essere il tuo ragazzo, Jade. - - Ok, vuoi rompere?- fece lei, mostrandosi sicura.
In realtà il mondo le stava cadendo addosso, non poteva perderlo. Non di nuovo. Però se lui si era stancato, ancora, come l'ultima volta, la soluzione era una.
- No... Voglio... ehm... Prendiamoci una pausa.-
- Beck, ti prego, non farmi più illudere. Se mi vuoi lasciare, fallo. Però non dirmi che sarà solo una pausa, perché sappiamo entrambi che non sarà così, che non torneremo più insieme. - disse lei, mostrandosi dura davanti ai suoi compagni di classe.
- Beck non la lasciaree!- urlò Cat, precipitandosi davanti a lui, con la sua giraffa viola in braccio.
- Io non vorrei lasciarla...- il ragazzo sospirò, poi continuò con un filo di voce :- Ma, piccola rossa, è l'unica soluzione.-
- Ma soluzione a cosa? Tu non la ami? Non avevi detto che non te la saresti più fatta scappare? Beck, perché lo stai facendo...?- gli chiese lei, stringendo a sé l'animaletto, come a volersi consolare.
- Cat, ha... ha preso la sua decisione. - si intromise Jade, girandosi verso quello che ormai era il suo ex ragazzo.
Lui sembrava essere davvero triste, distrutto, aveva gli occhi lucidi e lui era uno che non piangeva mai.
Così, dopo essersi perso in quei bellissimi occhi azzurri, prese la sua borsa e uscì dall'aula.
La ragazza rimase immobile, silenziosa e sotto lo sguardo di tutti i suoi compagni di classe, che avevano paura di parlare, perfino di respirare .
- Stai... Stai bene, Jade?- le chiese Tori, raggiungendola e posandole una mano sulla spalla.
Lei subito si spostò e uscì dalla classe in cerca di Beck.
Non fu difficile trovarlo.
Era seduto a terra, con la schiena appoggiata al muro e la testa tra le ginocchia.
Lei si affiancò a lui, in silenzio, e le lacrime iniziarono a rigarle il viso.
Il ragazzo alzò lo sguardo verso di lei.
- Non riusciamo proprio a stare lontani tu ed io, vero?- ironizzò Beck, sorridendo.
Lei si gettò tra le sue braccia.
Lui, tra lo stupore di quel gesto così dolce quanto liberatorio, la strinse a sé.
Jade piangeva, piangeva come non aveva mai fatto. Aveva il cuore distrutto e non riusciva più a ragionare, in quel momento voleva solo stare tra le braccia del suo rag... di Beck, perché probabilmente sarebbe stata l'ultima.
- Ti prego non piangere per me... Io... io non me lo merito. Non merito le tue lacrime.- le disse, asciugandole le lacrime con un dito.
- Lo so che non le meriti, sei uno stronzo, un grandissimo bastardo che mi fa soffrire ogni giorno che passa, a volte ti vorrei uccidere, a volte vorrei non averti mai incontrato... Però ti amo.- disse lei, quando alle ultime due parole la voce le si spezzò in gola.
- E non sai quanto ti amo io. Nonostante tutti i tuoi difetti, che a volte sono dei pregi, io ti amo. Ti voglio al mio fianco sempre, voglio riempirti di baci, voglio abbracciarti mentre guardiamo un film...-
- Non puoi farlo.-
- Perché no?- rispose lui.
- Perché ormai non sono più tua , ormai mi devi dimenticare. - gli disse lei, fredda, nonostante non volesse pronunciare quella frase tanto dolorosa.
- Mi prometti che non litigheremo più per delle cagate?-
- Non posso farlo. Lo sai che è il mio carattere.- rispose lei, abbassando lo sguardo, incapace di sostenere quello di Beck, fermo e tranquillo.
- Non voglio rompere con te un'altra volta solo perché litighiamo troppo.-
- Se non vuoi più litigare devi farlo.- replicò lei, convinta.
- Ma non voglio.-
- Vabbe, senti ora torniamo in classe, di sicuro Sickowitz sarà arrivato. 'Sto pomeriggio vediamoci e parliamone.- propose lei.
Beck annuì e si alzò, porgendo una mano alla ragazza per alzarla.
Si diressero insieme verso la classe sotto gli occhi di tutti, che si facevano mille domande, alle quali non potevano rispondersi.E voi, vi state facendo una domanda scommetto: Beck e Jade si sono lasciati? O si lasceranno? Oppure decideranno di rimanere insieme?
Lo scoprirete nel capitolo successivo!
Ahaha, suspence! Yep :")