La mattina seguente un rumore sordo proveniente dalla sala, svegliò i ragazzi, che fino ad allora dormivano beatamente nei rispettivi letti, o divani.
Beck si alzò a controllare, mentre le due ragazze ancora si strofinavano gli occhi per togliersi i residui del sonno.
- Dylan? Ma che ci fai tu qui?-
Il ragazzo sospirò, quasi frustrato, per poi limitarsi a togliersi la giacca e posarla nell'appendino, quasi come fosse a casa sua.
- Piuttosto tu, cosa ci fai qui?- gli rispose il ragazzo, avvicinandosi lentamente a Beck.
Quest'ultimo, ancora confuso del perché il ragazzo fosse lì, si passò una mano nei capelli, quasi come a volersi controllare.
All'improvviso si sentirono dei passi, provenienti da corridoio che collegava la camera con la sala, ed ecco sbucare Jade, ancora barcollante e con gli occhi aperti a fatica.
- Dylan?-
La ragazza si strofinò gli occhi, pensando di avere le allucinazioni, ma poi ebbe conferma di non essere lei il problema.
- Che ci fai qui?- continuò la ragazza, confusa.
- È quello che stavo cercando di chiedergli io...- disse Beck frustrato, mentre Dylan si limitò a sospirare.
- Non sono qua per voi, questo mi pare ovvio. Ora se permettete vado a cercare chi mi serve.- disse lui, spingendo con un braccio i due ragazzi, per farsi spazio.
Beck rimase fermo a quella spinta, per i tanti muscoli e addominali che aveva, mentre la ragazza, meno forte sicuramente, si scontrò contro il divano, non essendo riuscita a opporre resistenza alla spinta.
- Quello stronzo.- disse lei rialzandosi, mentre Beck le porse una mano per aiutarla.
Lei incontrò il suo sguardo, sicuro e tranquillo, che la sapeva rassicurare, poi lo distole subito, per non cadere nella trappola, ovvero i suoi occhi. No, non doveva perdersi un'altra volta nei suoi bellissimi occhi, come spesso le capitava, facendole ignorare del tutto il fatto che lui fosse il suo ex ragazzo e che aveva fatto lo stronzo in una maniera pazzesca con lei.
- Non lo sopporto.- disse lei, sbuffando.
Lui fece un sorrisino e poi, con aria beffarda, le tirò un pugnetto sulla spalla, senza farle del male.
- Tu non sopporti nessuno, Jade.- le disse poi, continuando a tenere quel piccolo sorrisino di chi la sapeva lunga.
- Beh, hai ragione. - disse lei, mentre la bocca assunse la forma di una piccola mezza luna.
Nella sala, poco dopo, entrarono Dylan e Sam.
I due ragazzi, che già stavano in sala, si guardarono compiaciuti, finalmente capendo qual era il motivo per il quale quell'essere irrispettoso si trovasse a casa delle due ragazze.
Spiegazione semplice, non richiede dettagli.
- Ragazzi lui è...- cercò di dire la bionda, quando Beck e Jade la interruppero in coro.
- Dylan.- affermarono i due, guardandosi un po straniti per aver detto perfettamente in sincronia la stessa cosa.
Sul volto di Sam comparve una strana espressione, forse confusa, o forse infastidita dal fatto che loro l'avessero in qualche modo prese in giro.
- Ma Robbie dov'è? - chiese ad un certo punto Jade, con disinteresse, ma comunque curiosa di sapere dov'era il suo "amico" , che non stava dormendo sul divano, dove avrebbe dovuto passare la notte.