"Non esiste il me senza te."

920 59 7
                                    

Il giorno dopo Jade era ancora in ospedale, le sue condizioni erano già molto migliorate, sebbene non riuscisse ancora ad essere totalmente indipendente dai macchinari ai quali era collegata.
Ora riusciva a parlare tranquillamente e a camminare, ma per sicurezza lo faceva sempre aiutata da qualcuno, per evitare di cadere e peggiorare la situazione.
Beck era rimasto tutta la notte accanto a lei, dormendo su quella scomoda poltrona rossa vicino al suo lettino.
- Buongiorno.-
Le aveva detto questo appena entrato nella stanza, quando vide la sua ragazza svegliarsi.
Lei, ancora con gli ultimi residui di sonno, lo salutò e gli sorrise dolcemente.
- Ehi.- gli rispose infine.
- Dormito bene?- continuò la ragazza, mettendosi seduta sul letto.
- Mh... Non proprio. - rispose questo, massaggiandosi il collo.
- Ah, oggi Tori e Cat vengono a trovarti.- continuò il ragazzo, come se avesse ricevuto un'illuminazione divina.
- Ah va bene.-
La ragazza si alzò dal letto e si diresse verso il bagno che distava a qualche metro dal suo lettino.
Beck la prese per la vita e l'aiutò a camminare, nonostante la ragazza detestasse essere aiutata, sebbene ne avesse bisogno.
- Ma... Alla fine... Ora stiamo insieme?- chiese la ragazza.
- Beh, io direi di sì. Però devi essere tu a dirmi se sei d'accordo o meno. In alcun caso io ti amo comunque. - disse il ragazzo, sorridendole dolcemente.
- Mh... Credo che per il mio meglio ti dico di sì. -
- Perché per il tuo meglio?-
- Perché senza di te ho iniziato a tagliarmi, non riuscivo più a vivere con la tua assenza.
Inoltre sono quasi stata uccisa dalla persona che ho amato per 3 mesi e questo mi fa sentire terribilmente stupida.
E so anche che tu non mi faresti mai una cosa del genere, hai sempre lottato per proteggermi.
Ora io lotto per tenerti stretto e fidati, ce la farò.-
Lui le sorrise dolcemente e poco dopo la soffocò in un abbraccio dal quale né uno, né l'altro avrebbe voluto staccarsi.
Ancora tra le sue braccia lei gli sussurrò : - Ti voglio bene.-
- Io no.-
La ragazza lo guardò con un soppracciglio alzato e esclamò:
-Ah no? Bene.-
Lui sorrise.
- Scema, io ti amo.-
La ragazza si gettò nuovamente tra le sue braccia e lo strinse a sé il più forte possibile.
- Ma io senza te come faccio?!- disse lei, ridacchiando.
- Non esiste il me senza te.- rispose lui.

Verso il pomeriggio Tori e Cat arrivarono nella sua camera, vestite quasi troppo eleganti per essere in un ospedale.
Avevano entrambe tra le mani un pacchetto, quello di Cat era leggermente più grosso di quello della mora.
- È permesso?-
Disse Tori bussando sullo stipite della porta, spiando Jade senza entrare.
- Ehi. Si, entrate.- le rispose Jade, con un sorriso dipinto sul volto.
Era stranamente contenta di vederle.
Okay, forse il principale motivo era perché avevano tra le mani un regalo, ma forse anche perché in fondo in fondo, nella profondità più oscura di un abisso senza fine, aveva un cuore e voleva loro bene.
- JADEE!!!!!!!- la salutò Cat, lasciando che il suo pacco cadesse a terra, per raggiungerla sul suo lettino e avvolgerla teneramente in un abbraccio.
- Mi sei mancata!- continuò lei, asciugandosi una lacrima che le era scesa per la gioia.
- Dai Cat, non piangere. Quando mi sarò ripresa tornerò ad essere la Jade che tutti odiano, ma per il momento devo rimanere qui, sebbene io non lo voglia...-
- Stai un po meglio?- si intromise Tori, battendole una mano sulla gamba e guardandola in segno di compassione.
- Meglio? No, per niente. L'unica cosa che mi rende almeno un po più felice è il fatto che ora posso parlare e riesco abbastanza a camminare.
Quel bastardo mi ha distrutto, veramente.
Sono piena di lividi, mi ha rotto la clavicola e una gamba. Mi ha colpito la testa con pugni violenti, più volte e ora ho un male tremendo a tutto il corpo. Forse per l'anestesia. Non lo so.
So solo che quando potrò tornare a scuola e, anche se odio ammetterlo, spero al più presto, lo uccido, anzi lo faccio uccidere.- disse lei, stringendo i pugni.
- Ehi ragazze!- disse Beck, che fino ad allora era stato nel bar a fare colazione,entrando nella stanza.
- Ciao Beck! Due giorni che non sei a scuola e già manchi a tutti! - le disse Tori.
Poi lei gli saltò addosso.
- Ehi Vega, staccati da lui! Ora. - le ordinò Jade, sedendosi sul lettino.
La mora subito prese le distanze da Beck, per poi guardarla confusa.
- Per prima cosa ti calmi. Poi, cosa te ne frega a te di quello che faccio con Beck? Non dovrebbe importartene nulla dato che...-
- Ci siamo fidanzati.- la interruppe Jade, guardandola con aria di sfida.
- Vi... Vi siete... Vi siete fidanzati?!?!- esclamò lei confusa, girandosi verso Beck.
- E perché prima che Jade andasse all'ospedale mi hai baciata scusa? Se ami lei, perché hai baciato me...??- continuò lei, continuando ad essere sempre più confusa.
- COSA HAI FATTO? Aspetta Beck, ma tu mi stai pigliando per il culo ancora? Forse non lo hai capito che se lo vuoi fare hai sbagliato persona. L'hai baciata, questo significa che fino a due giorni fa provavi qualcosa per lei. E non dirmi che era per toglierti me dalla testa o cazzate varie.- disse Jade iniziando ad urlare, per poi terminare il discorso quasi sussurrando.
- Ancora, mi hai fregata ancora.- concluse poi, guardandolo fisso negli occhi, ormai gonfi di lacrime.
- Ragazze potete uscire dalla camera due minuti?- chiese loro Beck, mentre le due ragazze annuirono preoccupate ed uscirono a passo svelto dalla camera, per poi chiudersi la porta alle spalle, così come la lite che stava per iniziare.
- Senti, io...-
- Vai al diavolo.- lo interruppe lei.
- Odio il tuo vizio di interrompermi sai?- fece Beck acido, sospirando.
- E io il tuo di baciare le altre ragazze...-
- Ma non stavamo ancora insieme.-
- dai Beck, non ci prendiamo in giro. Sarebbe come dire che io oggi bacio te perché ti amo, poi domani vedo André e lo bacio, perché mi rendo conto che per te non provavo assolutamente nulla.
Capisci? Impossibile.
Perché lo hai fatto? Perché continui a farmi credere che tu mi ami quando mi stai solamente mentendo?
Perché Beck?- disse lei, cercando di trattenere le lacrime.
- Non so veramente cosa dirti se non che ti amo. Non ho altre parole da dirti.- disse lui, avvicinandosi al suo lettino.
- Anche io non so che altro dirti se non che devi andartene a fanculo.-
Lui sorrise.
- E tu, come puoi mandarmi a fanculo se mi ami?-
- Ti assicuro che posso.- rispose fredda lei.
- Ah, quindi mi ami.- constatò lui, sorridendole.
Lei alzò un soppracciglio.
- Può essere... Ma ciò non toglie che sei un grandissimo stronzo.- disse lei mettendo su un finto broncio.
- Ohw la mia piccola si è arrabbiata.- disse lui ironico, stropicciandole i capelli.
- Non chiamarmi piccola.-
- Ma lo sei.-
-Non è vero.-
- Allora ti chiamo nana.- disse lui ridendo.
- Non sono nemmeno questo.-
- E allora come mi spieghi che per baciarmi devi prendere la scala?!- fece lui, ironico.
- Hahah, molto spiritoso. Comunque non è che sono tanto più bassa di te, mi devo solo mettere in punta di piedi per baciarti, non devo prendere la scala. Stronzo.- disse lei, divertita.
Lui le sorrise.
- Pace?-
- Mh... Non lo so. Adesso non ti credere che con qualche smanceria ti perdonerò sempre. Però giustamente io e te ancora non stavamo insieme, quindi sei perdonato. -
- Solo mia?-
- No. Ma tu sì.- disse lei, sorridendo.
- Eh eh, no. Tu mia e io tuo.-
- E va bene...
Dimmi che mi ami.-
- Parola magica?-
- Per favore- disse lei, supplicandolo.
- Ti amo, tantissimo. Sei l'amore mio grande.-
- Ti amo anche io piccolo.-
- Adesso sarei io quello piccolo eh?- disse lui ironico.
- Il mio piccolino.-


Note autrice: holass! Eccomi, sono ritornataa!
Spero che questo capitolo vi piaccia♡
Notte a tutte!
Lasciate una recensione se vi è gustato il capitolo.
Ciau ♡☆

confusionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora