" Fight"

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Di nuovo. Avevano litigato di nuovo. Come il resto del tempo passato da Cat, d'altronde.
La rossa non aveva fatto altro che essere ignorata e non aveva sentito altro che urla dei due ragazzi.
-Solo per un messaggio, per un fottutissimo messaggio, Jade! Stiamo litigando tutta la sera, non credi sia troppo?!- urlò Beck, seduto su uno sgabello rosso della cucina, mentre aspettava risposta.
- E non ti sembrano troppi 20 messaggi da una sola ragazza?- si difese lei, alzandosi dal divano.
- La smettete, per favore, le mie orecchie fischiano! - li supplicò Cat, venendo, come da quando erano arrivati, ignorata.
- Ehi ehi, vi calmate voi due! Non fate altro che litigare, siete peggio del mio ex ragazzo ed io! È possibile che non riuscite a parlare normalmente, senza iniziare ogni minuto una lite?- urlò spazientita la bionda, che era stata zitta troppo tempo e che in qualche modo stava cercando di difendere la loro relazione, ponendo fine una volta per tutte alla ribellione continua dei due.
- Io ne sarei capace, se questo essere non mi insultasse ad ogni vibro proveniente dalla mia tasca!- si difese Beck.
- E ne sarei capace anche io, se tu prestassi più attenzione a me che a tutte le ragazze che ti vengono dietro!-
- Tu non mi sopporti, Jade!-
- E tu mi odi!!- replicò la ragazza, sotto gli sguardi cupi di Sam e Cat.
Lui si alzò dallo sgabello, spazientito, e a passo deciso raggiunse la ragazza, piazzandosi proprio davanti a lei.
- Già, ti odio.
Ti odio come odio i film.
Ti odio come odio la cioccolata.
Ti odio come odio la musica.
Ti odio come odio l'estate.- rispose Beck.
- Tu non odi queste cose...- lo corresse lei.
- Infatti le amo.- disse lui, guardandola soddisfatto.
- Avanti, smettila di fare sempre lo smielato. Ogni litigio credi sempre che così facendo te la cavi?! Beh, questa volta no, caro mio, non mi farò incantare dalle tue frasi d'amore, dai tuoi occhi che brillano, dal tuo sorriso impeccabile, né tanto meno da te. - disse lei, dirigendosi verso l'armadio.
- Ora dove vai?- le chiese lui, guardandola preoccupato.
- Me ne vado a casa.- disse lei decisa, chiudendosi la porta alle spalle.
- Ma è buio pesto!- disse lui, cercando di fermarla, ma lei ormai era uscita.
Lui si passò la mano tra i capelli e sospirò deluso da sé stesso.
- Ehm... Vuoi un gelato al mirtillo?- gli chiese Cat, nella speranza di tirare su il morale del suo amico.
- No Cat, non voglio nessuno stupido gelato.-
- Ehi! Il gelato non è stupido, tu sei stupido!- disse lei, mettendo su un tenero broncio, visibilmente falso.
- E perché lo sarei?-
- E pure me lo chiedi? Hai lasciato andare Jade, ancora. Ormai è finita Beck. Si vedeva il dolore nei suoi occhi, stava davvero soffrendo. Lo so perché in questi anni ho conosciuto ogni sfumatura del suo carattere, ma a quanto pare tu no e... Ehi, svegliati che non vivi nelle favole dove tutto si sistema da solo!! Questa volta non penso te la farà passare, voglio dire, mentre con una mano tenevi la sua, con l'altra eri impegnato a rispondere a una troietta!!
Ops! Mammina, scusa per la parola!!- lo rimproverò Cat, mentre lui si rese conto dello sbaglio da lui stesso commesso.
Ad un certo punto, facendo spaventare tutti i presenti nella stanza, entrò Jade dalla porta, spaventata e con le pupille dilatate dal terrore.
- Ehi West, sembra tu abbia visto un mostro!- le disse divertita la bionda, non capendo la realtà della situazione.
- Già, oddio, altro che mostro. - disse lei ansimando, evidentemente come una che ha corso molto velocemente.
- Che ti è successo Jade?- le chiese Cat preoccupata.
- C'era... C'era un tipo vicino alla mia auto, appoggiato allo sportello. Nella penombra sembrava un uomo sulla sessantina, ma non ne sono sicura. Ad un certo punto mi è saltato addosso e mi ha tappato la bocca, tenendomi bloccata a terra. Non so come ho fatto, ma sono riuscita a tirar fuori dalla tasca le mie amate forbici e gliele ho impiantate nella gamba. Ora è sdraiato per terra sanguinante.- disse lei, tutto d'un fiato, con gli occhi lucidi di paura.
In quel momento aveva pensato di morire, o di finire in ospedale, ancora.
Beck, fino a quel momento in silenzio, fece qualche passo, fino ad arrivare a poco più di mezzo metro da lei.
- Okay, ma tu stai bene? -
Il ragazzo azzerò completamente la distanza tra i loro corpi, prendendola per la vita e stringendola a sé.
La ragazza gli rispose quasi in un sussurro, con un mezzo sorriso sul volto.
- Si.-
Poi lo allontanò da sé con una mano.
La ragazza continuava a guardarlo, indifferente dal fatto che nella stanza non ci fossero solo loro due, non muovendo neanche un muscolo, non emettendo suoni.
- Mi vuoi lasciare? - chiese lui, ad un tratto, rompendo il silenzio che si era creato tra i due, deciso a finire la loro storia, se fosse stato necessario per vederla felice.
- In realtà stavo aspettando che lo facessi tu...- rispose lei.
- Perché dovrei farlo?- replicò il ragazzo confuso, quasi offeso.
- Perché non dovresti? - rispose cinica lei, distogliendo più volte gli occhi dai suoi, non riuscendo ad affrontare quello sguardo così sicuro e calmo, mentre il suo era simile ad un mare in tempesta o un vento implacabile.
Lui scosse la testa.
- Jade, la mia felpa sa ancora di te.-
- Allora lavala.-
- Non capisci, non è vero?- disse lui, rassegnandosi, mentre si passò una mano sulla guancia.
- Le mie labbra hanno costantemente il tuo sapore.- continuò lui.
- Come puoi sapere se è il mio o quello di una delle tante ragazze che sicuramente baci?- chiese lei, sarcastica, mentre una risatina ruppe la tensione.
- Ehm... Scusate.- si scusò la bionda.
- Ah, ora credi pure che io ti tradisca?- disse lui, sbalordito ed infuriato allo stesso tempo.
- Potrebbe essere, dato che non fai altro che messaggiare...- replicò lei.
Cat si alzò dalla morbida moquette sul pavimento e si mise in mezzo ai corpi carichi di energia degli altri due.
- Ehi calmatevi. Adesso vi faccio una bella tisana, voi vi rilassate un pochetto e poi la piantate di litigare... Altrimenti sono costretta ad uccidervi.- disse ironica Cat, rassegnata.
- Non ti scomodare Cat, adesso andiamo a casa.- le disse Beck, mentre la ragazza scosse il capo.
- NO, NO, NO! C'è un tipo fuori da casa mia, non ci pensate neanche ad uscire di qua per questa notte.!!- sbottò la rossa, piazzandosi davanti alla porta.
- Dai Cat, non vorrai fare come la scorsa volta, quando hai fatto rimanere Beck, Robbie e me qui a casa solo per qualche goccia di pioggia...!- esclamò Jade, frustrata.
- Beh, ora non è solo "qualche goccia di pioggia", si da il caso che c'è un tipo che voleva ucciderti là fuori!-
- Cat, guarda che vado a casa con Beck, non ti devi preoccupare.- cercò di convincerla Jade, tenendo la voce calma e soave e cercando di non ucciderla.
- No, voi non uscite di qua! È CHIARO?!- urlò la rossa, puntando il dito sul petto di Jade.
- Dovete sapere che Cat quando vuole vietare qualcosa lo fa e non c'è verso di farle cambiare idea. Fidatevi di me, ho esperienza con la nana.- li informò Sam, mentre si allungava per prendere un popcorn dalla ciotola accanto a lei.
Il campanello suonò e la rossa, come al solito, dopo aver imitato il suono del campanello, andò ad aprire.
- Dylan!- lo salutò lei.
- Ciao pazza. C'è Sam in casa?- chiese lui, entrando in casa, sentendosi perfettamente a suo agio.
- Ed ecco Puckett... Che mangia come un adorabile principessa i popcorn!- ironizzò lui, per poi fermarsi davanti a Jade.
- Non si saluta, West?- fece lui, pizzicandole la guancia.
- Mi spieghi cosa vuoi?- rispose lei, acida.
- Un bacio.-
- Senti, sottospecie di idiota, sei fidanzato, quindi vedi di non fare il cretino. - lo rimproverò Jade.
- Grazie in una frase due insulti...- fece sarcastico lui.
- Potevano essere di più...- lo rassicurò ironica.

Come continuerà la serata dei ragazzi?
Eh eh, al prossimo capitolo ;)
Se ne vedranno delle belle, ve lo assicuro ;)

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