Cat guardò rattristita tutta la scena. Non poteva sopportare di vedere Jade, la sua migliore amica, in lacrime, quindi corse verso il bagno e aprì la porta delicatamente e poi entrò.
Jade piangeva così forte che non si era accorta della presenza della rossa, che ,dispiaciuta e triste per l'amica, le mise una mano sulla spalla per consolarla.
- Jade non piangere.- riuscì a dire la piccola rossa, non era mai stata brava a consolare le persone, perché non trovava mai un motivo valido per farle smettere di piangere.
- Cat...Che ci fai qui? Vai di là con loro, io arrivo.- disse lei, girandosi di schiena, probabilmente per non mostrarsi debole davanti a Cat, che da sempre aveva creduto che l'amica non piangeva mai e che in caso di necessità l'avrebbe protetta.
- No. Cosa ci fai tu qui, piuttosto...- disse Cat, prendendola per le spalle e girandola, fino ad incontrare i suoi occhi a quelli di Jade.
- Guarda, ti cola il trucco.- continuò poi, passandole la manica rosa della sua maglietta, sporcandosela di nero.
- Si vede che ho pianto?- disse Jade sospirando a lungo, pronta per uscire fuori dal bagno.
- No, ora no.- disse Cat, sorridendo, mentre giocherellava con una ciocca rossa dei suoi capelli lunghi e boccolosi.
- Allora andiamo.- disse Jade, sicura di sé.
La rossa annuì e le ragazze uscirono dal bagno e si diressero in sala, dove Robbie e Beck le accolsero preoccupati.
- Cos'hai? - le chiese preoccupato Robbie, mentre si torturava le mani per il nervoso.
- Niente che ti riguarda.- rispose lei, sedendosi sul divano dove poco prima sedeva.
Beck si alzò dallo sgabello e a passo svelto la raggiunse, prendendola per un polso e sussurando velocemente un "ti devo parlare".
- Cosa vuoi?- disse lei, in attesa di una risposta convincente.
- Perché hai pianto?- disse lui, guardandola pieno di rancore.
- Non ho pianto. E poi, anche se fosse non sono affari tuoi.- si limitò a rispondere lei.
Il ragazzo sbuffò e le prese entrambi i polsi e poi urlò : - Cazzo Jade, cosa ti ho detto??-
Poi mollò la presa, quando lei si tuffò nel suo petto, ormai in lacrime.
Lui, confuso, le alzò la testa con un dito fino a che lei non lo guardasse e poi, con calma e dolcezza, le chiese: - Jade, perché piangi? Per me?-
La ragazza si staccò dalle braccia muscolose e sicure di Beck e poi, ancora con numerose lacrime che scendevano dai suoi occhi, disse:
- Si, mi manchi troppo. E dopo ciò che mi hai detto ho avuto la certezza che di me non ti importa più nulla.-
Il ragazzo la guardò sorpreso e anche abbastanza arrabbiato, perché non era assolutamente vero che a lui non importasse più nulla di Jade.
- Jade, ma cosa dici? ! Ma sei matta?! Io ti voglio bene, sei ancora una delle persone più importanti che ho. Lo sai, la nostra rottura avrà pur cambiato il nostro stato da "impegnato" a "single" , ma, per quanto mi riguarda, non ha cambiato il valore che hai per me. Magari la cosa non sarà reciproca, beh è ovvio che non lo sia, ma sappi che per me tu sei ancora importante.- disse lui, con tono più spazientito all'inizio, per poi finire con un tono nostalgico e triste.
- Beh, io... Anche io ti voglio bene e te ne vorrò sempre. - disse lei, mentre iniziava a barcollare fino a quando non cadde a terra, svenuta.
- Jade? JADE!! Oddio!- urlò Beck, prendendola in braccio e portandola in sala.