Levi Ackerman controllava gli ultimi fogli per prepararsi alla spedizione successiva e con attenzione si studiava tutto il piano a memoria, anche se non lo avrebbe seguito alla perfezione perché qualcosa andava sempre storto.
Bene, questa volta lo farò a pezzi e mi riprenderò ciò che è mio. Pensò tra se mentre guardava l'ultimo foglio.
Entrò Erwin nella stanza.
<< Levi, i cavalli sono pronti, dobbiamo andare. >>
Levi si alzò e si mise addosso il mantello.
Tutti i soldati erano fuori con il cappuccio sulla testa. Era una situazione macabra e il buio della notte non cercava nemmeno di illuminarla un po'.
Ogni soldato salì a cavallo, aspettando che il Capitano Erwin desse il via per partire, ma proprio in quel momento, una figura rosa si piazzò davanti a tutti i soldati.
<< Fermi! >>
<< Livia, levati. >> ringhiò Levi.
Tutti i soldati videro per la prima volta un uomo vulnerabile.
<< No! Sono l'unica fra tutti i miei compagni che non è stata scelta! Voglio una maledetta spiegazione! >>
Levi scese da cavallo, prese Livia per i capelli e la sbatté a terra. Livia fece un lieve grido di dolore.
<< Torna da dove sei venuta! >>
<< Sono sempre stata qui! >> disse Livia alzandosi a fatica.
Levi la prese di nuovo e la spinse a terra mettendo un ginocchio sullo sterno della ragazza.
<< Non farmi incazzare. Non abbiamo tempo per le tue ribellioni. >>
<< Ho... Bloccato tutti i cancelli... E malmesso le vostre manovre tridimensionali. >> disse Livia sul punto di soffocare mentre le usciva sangue dal naso e da una ferita sulle labbra.
<< Mocciosa. >> ringhiò Levi tirando sua figlia dai capelli: << Giuro che non sarò per niente gentile bastarda di una figlia. >> la stava bruciando con lo sguardo.
Nessuno osava mettersi in mezzo. Tutti avevano paura. Anche Eren non aveva mai visto il suo Capitano così arrabbiato e violento, per giunta con sua figlia.
Levi di nuovo buttò a terra il corpo di Livia come se fosse di carta, ma Livia non si arrendeva e continuava ad alzarsi attendendo il prossimo pugno.
<< Io! Non! Vi! Lascio passare! >> urlò: << Conosco quel mondo! Fuori da queste mura! Più di tutti i miei compagni! >>
Levi si stava per avvicinare, ma Livia immediatamente si spostò.
<< Voglio venire anche io! >>
Levi riuscì a prenderla e le tirò un calcio sullo stomaco. Ci fu un sobbalzo generale.
<< Non con le costole rotte. >> le rispose Levi guardando sua figlia dall'alto in basso che sputava sangue.
<< Ho... Vissuto di peggio. Capitano. >> le rispose Livia ridendo a denti stretti con il sangue che le usciva dalla bocca.
Levi guardò dritto davanti a se richiamando l'attenzione di due soldati della Gendarmeria che presero Livia di peso per portarla in ospedale.
Quella ragazza era una testa calda, ma in fondo era sua figlia.
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Mio Padre Si Chiama Levi Ackerman
FanfictionLivia Ackerman è una ragazza particolare. Ribelle, aggressiva, vivace, molto brava ad utilizzare le armi e bassa. Deve tutto questo al suo caro papà, Levi Ackerman, uomo serio, forte, basso e scontroso. Solo su una cosa si differenziano. Livia è una...