Mio Padre Ed Io

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Papà si stava allontanando con i due uomini che mi avevano portata da lui.

Anche se non era alto riusciva sempre ad apparire. Aveva un portamento elegante e che risaltava subito agli occhi. Io, al contrario, non attiravo mai l'attenzione di nessuno se non mi esibivo con abiti eccentrici.

Restai lì ferma. Attendevo un suo ordine. Anche se sembrava che tutto fosse tornato a posto, vedevo mio padre comunque come uno sconosciuto. Sapevo che mi voleva bene, ma dopo quello che era successo mi sentivo un po' una estranea ai suoi occhi.

<< Vieni, Livia. >> mi chiamò con il suo solito tono freddo.

Come una bambina lo rincorsi e gli presi la mano. Non si staccò. Avevo fatto bene a tentare. Ero così contenta.

Il sole stava calando con il suo solito passo lento e lui ed io, come un tempo, camminavamo mano nella mano. Questo mi bastava per essere felice.

Dovevo conoscere ancora molte cose di quel comportamento che aveva avuto nei miei confronti, però ora non volevo sapere niente, desideravo solo che potessimo riprendere la confidenza che tanto avevo sperato di riottenere.

Spero solo che la pensi così anche lui. Mi dissi con il sorriso disegnato sul volto.

<< Attenzione! Giganti! >> urlò mio padre.

Subito mi prese in braccio e attivò il movimento tridimensionale passando da un albero all'altro.

Uno dei due uomini fu divorato vivo, mentre l'altro scappò verso le nostre spalle.

Sentivo il corpo forte del mio papà e anche se eravamo circondati da tanti giganti pronti a divorarci mi sentivo protetta, al sicuro. Se era giunta la mia morte non c'era morte migliore che potessi desiderare. Ero tra le braccia di mio padre che mi teneva stretta. Sarebbe stato pronto a morire per me e io per lui. Nessuno aveva il rapporto che avevamo noi due.

<< Livia. Reggiti più forte. >> mi disse con tono calmo, saltando da un albero all'altro, mentre i giganti ci rincorrevano.

<< Sarò più stretta che posso, papà. >>

<< Non sarò mai dolce e gentile con te. >> continuò fermandosi su un tronco abbastanza distante dalla portata dei giganti : << Ricordati che anche se dovessi mor... >>

<< No! >>

<< Non interrompermi. Se dovessi morire dovrai andare oltre le mura e raggiungere il Capitano Erwin e chiedergli la chiave. >>

<< La chiave di Eren? >> gli chiesi a fatica con le lacrime agli occhi.

<< No. Lui capirà. >>

<< Papà tu non morirai. Non oggi. >>

<< Aggrappati. Non so come, ma i giganti hanno imparato ad arrampicarsi. >> disse poi, mentre mi aggrappavo al suo forte e sottile busto.

Riprendemmo a saltare da un albero all'altro, mentre osservavo i comportamenti dei giganti. Avevano lo sguardo più intelligente, sembravano consapevoli della situazione. Non attaccavano subito, non si limitavano a mangiare chi gli passava davanti, ma studiavano attentamente il terreno e come poter raggiungerci e divorarci con rapidità, senza che noi potessimo contrattaccare.

<< Papà. >>

<< Non distrarmi. >> disse facendo un balzo per raggiungere un ramo più alto, mentre un Gigante allungava la mano per afferrarci.

Salvi. Riuscimmo a raggiungere il ramo in tempo. Sicuramente, se non fossi stata tra le braccia di mio padre, sarei stata divorata subito.

Abbracciai mio papà che mi strinse ancora più forte.

<< Dobbiamo raggiungere la casetta prima che quei bastardi ci raggiungano. >> disse mio padre.

Saltò a terra e mi mise giù.

<< Forza Livia! >> mi urlò mio padre, mentre alle nostre spalle ci rincorrevano i Giganti.

Da lontano vedevamo Eren e gli altri  trasformati da Gigante correrci incontro.

Eren mi prese su una mano e corse via verso il Wall Maria mentre gli altri presero a uccidere e combattere contro i Giganti insieme a mio padre.

<< Eren! >> lo chiamai.

Lui si voltò a guardarmi, così gli diedi un bacio sulla guancia e cercai di abbracciare il suo grande collo.



⚠️Sfogo time = spoiler⚠️



Ragazzi sto uno schifo ( che italiano). Il mio amato Eren morirà in Attack On Titan. Da una parte sono contenta perché questi finali strazianti a me piacciono davvero tanto perché sono una novità, però allo stesso tempo un po' mi spiace perché questo vuol dire che non lo rivedrò più. It's a sad story. Sono un po' in confusion. Sono felice e triste contemporaneamente!

Mio Padre Si Chiama Levi Ackerman Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora