La Partenza

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Tutte noi Reclute attendevamo la partenza dei dieci scelti.

I miei compagni non scelti avevano un'aria sollevata, al contrario di me, che me ne stavo in disparte con il muso. Molti dicevano che ero proprio identica a mio padre. Sarà.

La regina Historia lasciò un breve discorso e augurò il meglio a Clay e gli altri nove ragazzi.

Il grande portone fu aperto e i miei compagni scelti presero a cavalcare verso l'uscita. Tutti restarono in silenzio, con la consapevolezza che molto probabilmente non sarebbero tornati e questa certezza ce l'avevo anche io. Se non torneranno loro, nemmeno mio padre, Hanje, Eren e gli altri faranno ritorno.

Corsi verso casa in lacrime con una sensazione davvero spiacevole. Non servo a niente. Non so nemmeno perché questa spedizione sia stata nominata Spedizione Segreta.

Mi chiusi in camera di mio papà e mi nascosi tra le coperte che sapevano ancora di lavanda.

Perché? Perché? Perché non mi vuoi accanto a te? La mia vita è importante quanto la tua, quindi ho anche io il diritto di morire assieme a te.

I dieci scelti seguivano a testa bassa i soldati più anziani. Vedere quei dieci morire per niente pareva proprio uno spreco ed io non potevo fare niente.

Raggiunsero la fine del tunnel seguiti dagli urrà del popolo per poi essere inghiottiti dal mondo fuori dalle mura.

La gente riprese la propria vita come se nulla fosse accaduto, mentre io, chiusa nella mia camera, disegnai nella mia testa tutti i momenti compiuti a lottare, ad allenarmi per poi non ricevere nulla in cambio.

Non puoi fare niente, Livia. Ora aspetta e spera. Mi dissi.

Aspetto e spero.

Mio Padre Si Chiama Levi Ackerman Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora