#12

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Bakugou pov

Ero riuscita a farla ridere.

Lei era una ragazza forte.

Finalmente stava facendo un sorriso spontaneo e non uno per far finita che fosse tutto ok.

Dopo tutto quello che mi aveva raccontato anche io ero rimasto un po’ scosso dalla cosa, mi serviva proprio lasciarmi andare un momento.

Era incredibile che cosa avesse dovuto sopportare.

E io che all’inizio me ne fregavo…

Che idiota.

L’importante ora era che si sentisse più libera.

Sapevo cosa si provava a tenere qualcosa di doloroso dentro per troppo tempo senza riuscirne a parlare con nessuno…

Alla fine scoppi.

Come una cazzo di bomba.

C’è poco da fare.

“Allora…che ore sono?” mi chiese lei.

Io guardai l’orologio appeso alla mia parete e dissi…

“Le 12:30…perché cazzo lo chiedi? Cosa centra adesso?” dissi io.

“É ora di pranzo idiota…dopo dobbiamo tornare al lavoro per ultimare le ultime cose per domani…dobbiamo avere lo stomaco pieno…” disse lei, scompigliandomi i capelli.

Io la fermai, prendendogli i polsi.

E incastonai i miei occhi nei suoi magneti color c/o.

Rimanemmo lì a fissarci per qualche secondo…

Che sembrò non terminare mai.

Grazie a quello che era successo forse ora ci eravamo avvicinati un po’ di più.

E ci capivamo di più.

Io iniziavo a percepire sensazioni ancora più forti di prima con il solo fatto di guardarla negli occhi.

A un certo punto lei sciolse il contatto visivo, voltandosi dalla parte opposta alla mia e dicendo: “Ti va se ordiniamo una pizza?”

Io a quel punto uscì dalla mia trans, scacciando il rossore che si era creato sul viso poco prima…

Dicendo: “Sì, almeno mangeremo in fretta e poi potremmo andare direttamente in agenzia…” dissi.

La ragazza annuì.

Allora io scesi in salotto, raggiungendo il telefono fisso di casa mia, cimando una pizzeria.

In quel momento non avevo dato molto peso alle sensazioni strane che avevo provato poco prima.

Pensarci mi mandava il cervello in confusione.

“Cazzo T/n…che cosa mi stai facendo…” pensai, appoggiando una mano sulla parete mettendomi a osservare il pavimento.

T/n pov

Io ero rimasta di sopra mentre Bakugou era andato a ordinare le pizze.

Stavo combattendo con me stessa cercando di capire che cazzo fosse successo pochi istanti prima.

Non riuscivo a distogliere lo guardo da quei luminosi rubini…

In quel momento avevo sentito una sensazione molto stana e il mio corpo era come immobile.

In quei giorni stava crescendo un nuovo tipo di sentimento in me.

Era una cosa piuttosto stana.

You Are An Idiot, But You're My Idiot {Bakugou KatsukixReader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora