"O-okay." riuscii a dire alla fine.
Lui continuava a guardarmi dritto negli occhi e tutto quello che riuscivo a fare era ricambiare il suo sguardo, anche se quella situazione stava diventando sempre più imbarazzante.Questo ragazzo mi faceva uno strano effetto, aveva troppa influenza su di me e questo mi terrorizzava parecchio.
Mi sorrise e subito si voltò accompagnandomi nella sua camera.
"Sono stanchissimo" disse Louis buttandosi sulla schiena una volta arrivati al suo letto.
"Ma se non hai fatto nulla..." gli risposi subito, corrugando le sopracciglia.
"Scherzi? Mi sono dovuto alzare dal letto, prepararmi, prendere la macchina, cercarti per ore in quella casa e poi riaccompagnarti qui. Ho bisogno di una vacanza come minimo."
"È questo che devi sopportare se vuoi uno come me come tuo amico." dissi, allungandomi sul letto accanto a lui.
"Perchè 'uno come me'? Come sei tu?" mi disse, alzandosi un pò con la schiena e poggiando i gomiti sul letto, rivolgendomi uno sguardo curioso.
"Sono...complicato." gli risposi senza essere particolarmente preciso.
"Non è vero, Harry." replicò, continuando a guardarmi.
Non mi piaceva quando le persone mi guardavano. Voleva dire che ti stavano giudicando e questo non rendeva le cose facili."Louis, non lo puoi sapere. Non mi conosci."
"Permettimi di conoscerti allora. Fidati di me, fidati di qualcuno per una volta."
"Non-non è che non mi fido di te. È che non so come fidarmi. Non so più farlo, ormai."
dissi, cercando di trattenere qualche lacrima che stava cercando di fuoriuscire da quando avevamo cominciato quel discorso."Che ti è successo? Perché non ti sai fidare?"
"Non voglio parlarne. Non qui, non ora, non con te."
"Perché?"
"Perché..è inutile."
"Okay. Allora facciamo un gioco." disse tutt'un tratto.
"Un gioco?" replicai confuso.
"Si. Io ti dico qualcosa su di me e tu mi dici qualcosa su di te. Ci stai?" propose Louis, senza mai distogliere il suo sguardo dal mio.
Era così vicino che potevo vedere tutte le sfumature dei suoi occhi profondamente blu."Ci sto." risposi, accennando un sorriso.
Ce la potevo fare.
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still the one | larry stylinson
FanfictionHarry è un normale diciassettenne timido ed insicuro con una vita monotona, ha problemi nell'andare bene a scuola, si è chiuso in se stesso e non ha molti amici. Vuole scappare da quella piccola città in cui vive fino a quando da un messaggio che ar...