POV'S HARRY
Mi svegliai con un gran bel mal di testa, ma sopportabile. Mi ci volle qualche minuto per riuscire ad inquadrare il luogo in cui mi trovavo e perché ero lì, ma ciò che mi sconcertò di più fu vedere Louis che dormiva al mio fianco.Non ricordavo questo piccolo dettaglio...
Che ci faceva lì? Accanto a me, poi?
Sospirai di sollievo però, almeno non aveva passato la notte con qualcun'altra.Presi il cellulare dalla tasca dei pantaloni e vidi l'ora: 10:43. Dovevo assolutamente tornare a casa, avevo già 4 chiamate perse da mia madre; così mi alzai e mi voltai per vedere il volto del ragazzo che dormiva profondamente accanto a me.
Sorrisi e mi chinai verso di lui. "Louis.." lo chiamai una volta "Louis, svegliati!" una seconda e poi finalmente aprì gli occhi, lentamente.Se qualcuno mai dovesse chiedermi quale sia il mio punto debole, sarebbero sicuramente i suoi occhi. Quelle iridi piene di riflessi solari, quasi impossibili da guardare, perché ti sentivi impotente rispetto a lui, oppresso, era come affogare nell'oceano limpido che vi traboccava dentro. Così blu. Blu come il mare più puro.
Arrivai a domandarmi come fosse mai possibile che, anche solo al mattino, fossero così luminosi e pieni di vita, ma decisi che questo non glielo avrei mai chiesto."Ehm..io" ingoiai il groppo alla gola "io sto andando via." continuai.
Lui non smetteva di guardarmi, "vengo con te"
mugugnò con la voce ancora impastata dal sonno, mentre si alzava bruscamente. Strizzò gli occhi un attimo, probabilmente per il forte mal di testa, considerando quanto fosse ubriaco la sera prima.
Poi ci pensò bene e si voltò verso di me "s-se per te va bene, ovviamente.""Certo, si si." sbattei più volte le palpebre, risvegliandomi da quello stato in cui ero capitato per quella bella visione che avevo davanti già di prima mattina.
'Vorrei svegliarmi così ogni mattina, accanto a te' mi ritrovai a pensare, a quel punto."Devi chiamare Zayn." affermai.
"Perché?" mi guardò confuso, corrucciando le sopracciglia.
"Perché è con lui che sono venuto qui ed è l'unico con la macchina." dissi io, ovvio.
"Ah si, già" borbottò, prendendo il cellulare dalla tasca dei suoi pantaloni. "Perfetto, è scarico."
"Cazzo! Io non ho il suo numero, che si fa?" sbottai.
"Shh non urlare, mi sta per scoppiare la testa." sospirò.
Lo ignorai. "Come ci sei arrivato qui ieri?"
"Con qualche amico, credo."
"Bene. Io devo tornare a casa, è tardissimo!"
"Smettila di urlarmi contro, non è mica colpa mia."
"Non me la sto prendendo con te infatti! Vabbè, ho capito. Non parlare a Louis di prima mattina, me lo sono segnato!" alzai gli occhi al cielo, un essere vivente insopportabile.
Rise, ma non mi rispose. Così, gli domandai "Ma poi, che ci facevamo qui? Intendo...qui...noi due, insieme. Non me lo ricordo."
"Sinceramente? Non ne ho la più pallida idea." mentì, stropicciandosi un occhio.
"Immagino, ieri sera eri ubriaco fradicio Lou."
"Lou?" disse, incastrando i suoi occhi nei miei che, nel frattempo, non avevano mai smesso di guardarlo.
"Smettila di guardarmi in quel modo." gli dissi, socchiudendo gli occhi e guardandolo male.
"In che modo?" mi provocò con un sorrisetto.
"QUEL modo." dissi, indicandolo.
"Non capisco che vuoi dire." alzò le spalle, facendo finta di nulla.
"Mi farai impazzire, lo so!" sbottai, lasciandomi cadere sul letto.
"Sei tu che mi fai impazzire ogni secondo, con la tua stupida bipolarità." e si sedette al bordo del letto.
"Bipolare? IO sarei bipolare?" dissi, alzandomi di poco sui gomiti e guardandolo shockato.
"Si! Prima mi fai intendere che ti piaccio, poi ti bacio e ricambi pure ed infine mi dici che non ti sono mai piaciuto per colpa del mio carattere. Cosa c'è che non va in te?"
"Ti avevo avvertito! Io sono incasinato."
"Beh, lo vedo. Ma non mi interessa, e non capisco cosa io debba fare per dimostrarti che mi piaci per davvero."
"Solo..Lasciami stare okay?"
"Non posso lasciarti stare Haz." sospirò. "Però ci posso provare, solo se tu mi dici una cosa."
"Cosa?" mi incuriosii.
Ti prego non chiedermelo, ti prego."Dimmi che non ti piaccio, guardandomi negli occhi però, ed io ti lascerò in pace. Te lo prometto." e si mise una mano sul petto, come segno di promessa.
"N-non posso." gli dissi, guardandolo negli occhi.
"Perché?" mi domandò, accarezzandomi la guancia ed io, quasi automaticamente, socchiusi gli occhi a quel contatto.
Nessuno mi aveva mai toccato così delicatamente, come se fossi fatto di porcellana.Sospirai, riaprendo lentamente gli occhi ed incastrandoli nuovamente ai suoi.
Avevo gli occhi lucidi, "Perché non mi piace dire le bugie." riuscii a dire, infine."Sai che io non starò qui ad aspettarti per sempre, si? Non sono fatto così."
"Ecco, hai rovinato tutto." sbottai, alzandomi di scatto dal letto.
"Che ho fatto adesso?" domandò, confuso.
"Ne parliamo dopo, ora dobbiamo trovare un modo per andarcene a casa. Zitto e fammi pensare."
"Bah." sospirò e si zittì, lasciandomi in pace.
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still the one | larry stylinson
FanficHarry è un normale diciassettenne timido ed insicuro con una vita monotona, ha problemi nell'andare bene a scuola, si è chiuso in se stesso e non ha molti amici. Vuole scappare da quella piccola città in cui vive fino a quando da un messaggio che ar...