tu non mi scappi

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Appena finii le lezioni, mi precipitai verso l'uscita. Volevo andarmene a casa il prima possibile per evitare di incontrare Louis.

Anzi, io non lo stavo evitando, okay?
Solo che era meglio che lui si faceva la sua vita, ed io la mia, senza sentimenti di mezzo, senza preoccupazioni.

D'altronde, la compagnia l'aveva, quindi non capivo cosa diavolo voleva da me quel ragazzo.

"No no no, occhi verdi, tu non mi scappi." mi prese per il polso e mi portò nella direzione opposta a quella in cui stavo andando.

"Louis, cazzo! Mi hai spaventato a morte! Che ti salta in mente?" gli urlai.

"Tu mi eviti! Non sapevo che fare!" disse, continuando a camminare.

"Smettila di trascinarmi, voglio tornarmene a casa."

"No. Tu ora vieni con me e poi ti riporto io a casa."

"Ci so andare da solo, non ho bisogno di te e poi ti ho detto che non voglio uscire." sbuffai, guardandolo male.

"Tanto sei troppo orgoglioso per ammetterlo."

"Ammettere cosa?"

*

Arrivammo in un parco e si sedette su una panchina mentre io rimasi in piedi di fronte a lui a guardarmi intorno evitando sia di parlargli che di guardarlo.
Dio, quanto mi irritava quel ragazzo.

"Beh? Non hai niente da dire?" gli dissi, dopo svariati minuti di silenzio. Ma lui continuava a guardarmi senza dire una parola, giocando con il laccetto della sua felpa nera.

"Che siamo venuti a fare qui, Louis?" dissi esasperato. Dio, mi stava facendo impazzire! Ancora qualche minuto e me ne sarei andato da lì.

Quando avevo quasi trovato il coraggio per andare via, si alzò e mi fece un cenno di andare con lui, così lo seguii senza esitazione. Arrivammo in una parte del parco piena di fiori dove non c'era nessuno a quell'ora, visto che era ora di pranzo, e ci sedemmo lì, per terra.

"Adesso mi puoi dire perché siamo qui?" gli chiesi.

still the one | larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora