non abbastanza

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Due mesi erano già trascorsi, pieni di ricordi indimenticabili, da quando stavamo insieme. Io non ero ancora riuscito a capire se ero davvero pronto o no a concedermi a Louis, ma diciamo che ci ero molto vicino.
Era davvero tutto perfetto, forse anche troppo.
Il destino mi stava regalando una felicità che credevo davvero di meritare.

Fino a quando, un pomeriggio, Louis mi comunicò che sarebbe tornato a casa dopo scuola e non ci saremo potuto vedere.
Non avevo idea di cosa si trattasse, ma era strano per lui saltare la nostra piccola tradizione del parco.
Insomma, lui era sempre così felice di andarci e di passare del tempo finalmente soli.
All'inizio non gli diedi tanta importanza perché poteva capitare una volta o due. Ma era passata ormai una settimana e non avevo visto Louis neanche mezza volta ed avevo l'impressione che mi stesse evitando. Così, ne parlai col mio migliore amico e, si vedeva che anche lui, come me, temeva che ci fosse qualcosa sotto.

Decisi di non pensarci e di tornare a casa. L'avrei chiamato più tardi.
Sicuramente sentire la sua voce mi avrebbe rassicurato. Era sempre così.

Lo chiamai quattro volte, non rispose neanche a mezza chiamata. Neanche una.
Poi, verso sera, mi richiamò.

Louis: Haz..
Harry: Dio, Louis!
Louis: È successo un casino con...Lottie e ho dovuto risolvere..dei problemi e quindi non avevo il cellulare con me.
Harry: Oh, tranquillo. Non dobbiamo passare ogni secondo insieme, non c'è niente da perdonarti.
Louis: Sicuro?.
Harry: Tranquillo, Lou.
Louis: Va bene..
Harry: buonanotte, ci vediamo domani.
Louis: a domani, notte piccolo.

Riagganciò, io mi morsi il labbro. Piccolo.

Di certo non credevo affatto alla sua pessima scusa, per niente, ma lasciai stare. Non avevo assolutamente voglia di litigare, tantomeno di soffrire a causa di un malinteso.
Non era nulla.

***

La mattina seguente, davanti all'ingresso della scuola, di Louis non c'era alcuna traccia.
Dio, quel ragazzo mi stava facendo esasperare.

Non ci pensai più di tanto ed entrai a scuola sospirando. Okay, dovevo parlargli e chiarire una volta per tutte queste storia.
Vidi Niall e Daisy venirmi incontro e insieme ci incamminammo verso la nostra aula.

Durante la pausa, ne parlai con loro. Daisy mi consigliò di parlare con lui e chiedergli che cazzo gli fosse preso, aveva detto proprio così, mentre Niall mi consigliò di lasciar stare la questione se non volevo litigarci.
Ero combattuto, insomma, non volevo stargli sempre appiccicato o fare il ragazzo geloso.
Ma era così strano nell'ultimo periodo, non ci eravamo visti neanche mezza volta in una settimana intera e non era da noi, io avevo bisogno di spiegazioni.
Che senso ha stare con una persona se non la vedi mai?

         Harry: possiamo incontrarci in bagno?

Uscii dalla mia aula. Ero molto nervoso, non credo che volessi davvero sapere cosa gli stava succedendo, avevo paura delle risposte che mi avrebbe dato.
Ma la voglia e la curiosità di scoprire quelle risposte, presero il sopravvento.
Entrai e lo vidi davanti al termosifone, gli occhi bassi mentre giocava con un elastico che aveva legato al polso.
Mi guardai intorno e vidi che non c'era nessuno, quindi potevamo parlare in pace senza che qualcuno c'interrompesse.

Mi avvicinai a lui lentamente, mettendomici accanto. Ci fu un breve silenzio, nessuno dei due voleva cominciare quella conversazione che, a parer mio, avrebbe fatto male ad entrambi.
"T-ti sei già stancato di me, non è così?" dissi, più come un'affermazione che come una domanda; già avevo gli occhi lucidi.
Non volevo sapere la sua risposta.

"No." Scosse la testa, il suo sguardo ancora basso. "Certo che no." Mi rassicurò, per una parte, ma non mi aveva dato ancora spiegazioni ed io mi stavo spazientendo.

"E allora che cazzo ti prende?" sbottai, voltandomi totalmente verso di lui.

"Ieri avevi detto che potevo stare tranquillo! Che cosa è cambiato oggi?" Alzò lo sguardo, ma continuava a non guardare me ma bensì tutto ciò presente nella stanza, tranne i miei occhi.

"Non voglio litigare con te, per questo l'ho detto. Ma mi stai facendo stare male, ti sei forse dimenticato che hai un ragazzo?"

"Vedi? Ti faccio stare male, Harry. E poi non ci siamo visti per una settimana, non è la fine del mondo."

"Oh, okay. Allora spiegami." Mi passai una mano tra i capelli, nervoso. "Che stiamo facendo ancora insieme se non ci vediamo mai?"

E finalmente, si voltò ed i nostri occhi si scontrarono e si persero ancora, l'uno nell'altro. "N-non lo so. Ti ho detto che ho avuto dei casini."

"Non puoi avere avuto dei casini per un'intera settimana ogni ora. Mi stai evitando è evidente." Ci pensai un attimo. "Ti sei stancato di me.." Diedi fiato ai miei pensieri, la mia voce quasi strozzata per via delle lacrime che minacciavano di uscire. No, non dovevo piangere davanti a lui.

"Questo non è vero."

Lo ignorai. "H-hai conosciuto qualcuno migliore di me?"

Scosse la testa, abbassando lo sguardo.
Io chiusi gli occhi ed una lacrima rigò una mia guancia, aveva incontrato qualcuno, me lo sentivo. Non voleva dirmelo perché sapeva che ne avrei sofferto.

"Se non vuoi parlare, allora è inutile che io stia ancora qua." Sbottai e me ne andai da quel fottuto bagno.

Ciò che probabilmente mi fece più male fu che non mi fermò, non mi rincorse.
Semplicemente, mi lasciò andare via.
Suonava come un'addio..Forse lo era?

L'unica cosa che riuscii a pensare a quel punto era che fosse un bene che non mi ero ancora concesso a lui, visto come fosse già finita.
Per una volta, avevo fatto qualcosa di buono non facendo nulla. Ed era l'unica cosa positiva.
Forse era appunto per questo che mi aveva lasciato, non gli bastava più.

L'avevo perso.
Non ero abbastanza per lui.
Dovevo immaginarmelo, era durata anche fin troppo questa felicità..
Cos'è distino, eh? Non mi merito di essere felice un po' anch'io?

Prima di entrare nella mia classe, mi voltai e lo vidi da lontano che mi guardava a sua volta.
Anche lui aveva le lacrime agli occhi, da quel poco che riuscivo a vedere, ma non mi disse nulla. Semplicemente, si girò e si incamminò verso la sua classe.
Vigliacco.

still the one | larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora