promesse

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Ero sempre stato un ragazzo timido, odiavo rapportarmi con le altre persone perché non sapevo mai cosa fare e di che parlare. Odiavo stare al centro dell'attenzione e mi rinchiudevo in me stesso ogni qualvolta qualcuno mi faceva notare un mio difetto.
Ora, beh, avevo Louis a trasmettermi forza. Forse lui non ne era consapevole, ma mi stava aiutando molto alla ricerca di me stesso; una nuova versione di me, e amavo il modo in cui quel ragazzo mi faceva sentire anche con un semplice gesto che, forse agli altri poteva sembrare scontato, ma per me era diverso perché era del tutto nuovo.

Anche un semplice gesto come quello, andare in giro per le strade mano nella mano. Ad ogni passo che compivamo, mi sentivo più leggero, al sicuro, a casa, tutto insieme a lui.

Mi irrigidii per qualche istante, quando mi accorsi dove Louis mi stava portando: il parco. QUEL parco. Quello in cui mi aveva baciato per la prima volta, ed io poi ero scappato via come un codardo.
Ci sedemmo su una panchina e si voltò verso di me, senza però dire una sillaba.

"Mi hai riportato qui.." dissi, guardando i suoi occhi così smaglianti per via della luce del sole, e giocando con le mie dita.

"Si, volevo dare a questo posto un ricordo più bello." affermò.

Io corrugai le sopracciglia, non capendo che volesse dire. "Che vuoi dire?"

"Volevo chiederti di diventare il mio ragazzo, beh ufficialmente, ecco." e mi sorrise.

"Ah." riuscii a dire, non me l'aspettavo in realtà. Pensavo che Louis non fosse un tipo che faceva questo genere di cose. "C-certo. Voglio dire, si mi piacerebbe." arrossii.

"Bene." e, senza dire altro, intrecciò le nostre mani.
Si incastravano perfettamente. Pensai.
Come se fossero state create apposta per stare insieme, unite.

"Sono felice." mi confidò. "Non mi era mai successo."

"Non ti era mai capitato di essere felice?"

Lui sembrò pensarci un attimo e "No, non così tanto, almeno."

Gli sorrisi, "Neanche a me."

"Quindi ti fidi di me?" chiese, avvicinandosi sempre di più al mio viso.

Sbuffai, "non ti allargare." lo guardi male.

"Daii" buttò la testa indietro. "Come fai a stare con me se non ti fidi."

"Hai una reputazione dietro, caro Louis. Se mi dimostrerai che farai il bravo, mi fiderò di te, promesso."

"Ti ho parlato del destino, no?"

"Si." dissi, socchiudendo gli occhi. "Ma cosa c'entra ora?"

"Beh, fidati di me quando ti dico che da quando ho posato gli occhi su di te, ho avuto come la sensazione che avessi tu quello che stavo da sempre cercando in altre persone." Mi accarezzò la guancia. "Non ti lascio scappare ora." disse, ad un soffio dalle mie labbra.

Chiusi lentamente gli occhi, le nostre labbra si sfiorarono ed annullammo definitivamente le distanze.
Un bacio che sapeva di promesse,
promesse che non sapevamo se avremmo mai mantenuto.

still the one | larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora